Una scoperta storica per le scienze climatiche e ambientali. È stato raggiunto il punto preciso dove la terra conserva il ghiaccio più antico del mondo.
Ci troviamo in Antartide, nell’altipiano centrale Little Dome C, e un gruppo di scienziati composto da dodici istituzioni scientifiche di dieci paesi europei, impegnati nel progetto Beyond Epica-Oldest, sono arrivati ad una profondità di 2.800 metri.
Un risultato storico, una scoperta che ha richiesto oltre 200 giorni di ricerche scientifiche sul campo per arrivare al punto esatto dove la calotta glaciale antartica incontra la roccia.
Il ghiaccio estratto può fornire informazioni sulle temperature e il cambiamento di esse nel corso degli ultimi 1,2 milioni di anni.
“Parliamo della registrazione continua più lunga del nostro clima passato,
ottenuta attraverso una carota di ghiaccio,
e può rivelare il legame tra ciclo del carbonio e temperatura del nostro pianeta.
Un traguardo raggiunto grazie alla straordinaria collaborazione di diversi istituti di ricerca europei e al lavoro dedicato di scienziate, scienziati e del personale logistico sul campo che si è protratto nel corso degli ultimi dieci anni”.
Ha commentato così Carlo Barbante, docente presso l’Università Ca’ Foscari Venezia. Egli, oltre ad essere coordinatore del progetto Beyond EPICA, si occupa da anni di ricostruzioni climatiche ed ambientali.
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Lo studio condotto in Antartide
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La ricerca ha richiesto oltre 200 giorni di lavoro, su un’altitudine di circa 3.200 metri sopra il livello del mare e con temperature che hanno raggiunto una media estiva di 35 gradi sotto lo zero.
La scoperta ha portato al raggiungimento di un ghiaccio antico e deformato, aiutando i ricercatori al futuro raggiungimento dell’obiettivo di tale studio: rivelare la storia della glaciazione dell’Antartide orientale per ottenere informazioni circa il comportamento del ghiaccio e il cambiamento climatico delle aree più fredde del nostro pianeta.
La costruzione e la manutenzione del campo Little Dome C è stata possibile grazie al supporto fornito dall’Istituto Polare francese e dall’ENEA, i quali hanno messo a disposizione la loro esperienza e i diversi mezzi di trasporto che hanno reso possibile il raggiungimento di tale missione.
Tra i diversi mezzi di trasporto messi a disposizione al gruppo di ricerca figurano aeromobili adibiti per il trasporto del personale, una nave francese, l’Astrolabe, e una nave italiana, Laura Bassi.
Una volta catturate le carote di ghiaccio e completato il loro trasporto in Europa, il progetto potrà finalmente concentrarsi sull’analisi dei campioni.
La probabilità di trovare ghiacci più antichi della Transizione del Medio-Pleistocene sono molto alte, ciò potrebbe aiutare il gruppo di ricerca a svelare la storia climatica negli ultimi 1,5 milioni di anni.
“Le preziose carote polari estratte durante questa campagna saranno trasportate in Europa a bordo della nave rompighiaccio Laura Bassi, mantenendo la catena del freddo a -50°C, una sfida significativa.
Per raggiungere questo obiettivo, sono stati progettati contenitori frigoriferi specializzati e una pianificazione precisa delle risorse aeree e navali del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.”
Ha voluto precisare Gianluca Bianchi Fasani, responsabile per la logistica del progetto e ricercatore presso Enea-Uta.
Sarà importante, infine, conoscere la datazione delle rocce sottostanti per determinare quando la regione dell’Antartide sia stata priva di ghiaccio per l’ultima volta.
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