Non c’è pace per molti. Le notizie che arrivano dal mondo non tendono a rassicurarci su ciò che succede causa virus causa clima. E qui, in Bangladesh, con i suoi 160 milioni di abitanti circa, i monsoni stanno colpendo con una violenza sempre più comune a causa dei cambiamenti climatici. E quindi uno dei paesi più poveri al mondo, già colpito duramente dal coronavirus e poi da un tifone che due mesi fa aveva inghiottito interi villaggi, ora si trova a combattere con una nuova calamità.
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Milioni di sfollati
Gli sfollati, che hanno perso quel poco che avevano tra riserve di riso, bestie da allevamento e terre coltivabili, sono contati a milioni. Un quarto della popolazione quindi è rimasta senza nulla e sono circa cinque milioni le abitazioni andate distrutte a causa delle inondazioni dei fiumi Brahmaputra, Gange (Padma in Bangladesh) e Meghna. Fiumi che creano il delta più ampio del mondo e che rendono il paese del sud est asiatico uno dei più vulnerabili al mondo agli effetti climatici. Tra i morti si contano circa cento persone, tra cui molti bambini, bisogna però tener conto della natura approssimativa dei dati visto che i monsoni sono ancora oggi in corso.
Il cambiamento climatico si fa sentire con tutta la sua forza
Il periodo monsonico (parola di derivazione araba che significa stagione) indica il periodo delle piogge che va dall’estate all’autunno nella regione indiana. Il riscaldamento globale, come oramai è assodato dalla gran parte della comunità scientifica, porta a maggiori precipitazioni, trascinate principalmente da più vapore acqueo nell’atmosfera. Però le diverse caratteristiche di ciascuna regione indicano che i cambiamenti non presentano un carattere uniforme. Diversi studi, principalmente condotti da università asiatiche come quella di Tokyo hanno concluso che un aumento globale della temperatura della superficie del mare, contribuisce maggiormente all’aumento delle precipitazioni. E i monsoni che interessano l’Asia in genere stanno diventando via via più violenti e devastanti. Un esempio le inondazioni del 2018 e del 2020 nel Giappone occidentale e nei paesi dell’Asia orientale.
150 milioni di persone colpite dalle inondazioni ogni anno
Anche lo Ipcc, l’Organizzazione intergovernativa che da anni studia gli effetti del cambiamento climatico, afferma che il sistema dei monsoni è destinato a rafforzarsi con l’avanzare degli anni, con un aumento delle zone interessate e della sua intensità. Gli esperti dello Ipcc ritengono molto probabile un aumento delle precipitazioni estreme collegate ai monsoni sia in Asia che in Africa e Sud America. Concludiamo comunicando un dato del World Resources Institute, che ha stimato che saranno circa 150 milioni di persone ogni anno quelle interessate dalle inondazioni dovute al cambiamento climatico.
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