Siamo ormai nel pieno dell’estate e almeno una volta in spiaggia avrai sicuramente trovato a terra residui di bottiglie, sacchetti di plastica, e soprattutto mozziconi di sigaretta.
L’azione, per alcuni abitudine, di non buttare l’immondizia negli appositi cestini ha un nome preciso: littering. E secondo l’indagine Beach litter 2024 di Legambiente, come riporta il “Corriere della Sera”, ci sono 705 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia, e non è difficile trovare un pezzo di plastica ogni 2 metri e un mozzicone di sigaretta ogni metro.
Il littering crea un danno sia ecologico sia estetico, non solo per l’inquinamento di mari e oceani, ma molti paesaggi sono deturpati dalla presenza di rifiuti e ciò incide anche sul turismo.
Come risolvere questo problema? È giunta alla quinta edizione la campagna IoLaButtoLì, promossa da Save the Planet e JTI Italia con partner tecnico Lombardini22, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’obiettivo è proprio quello di sensibilizzare sul corretto smaltimento dei piccoli rifiuti, facendo fede al motto: “Sostenibilità non è una parola, ma un modo di vivere“.
Littering, cosa si intende per piccoli rifiuti?
Con piccoli rifiuti si intende tutto ciò che, purtroppo, è possibile ritrovare sui litorali e sulle più belle spiagge italiane. Oltre ai mozziconi di sigaretta e ai sacchetti di plastica, ecco quali sono i più comuni:
- avanzi di cibo
- chewing gum
- confezioni di alimenti
- imballaggi di ogni genere
- lattine, con del liquido ancora all’interno
- mascherine
- pezzi di carta e di vetro
Secondo un sondaggio lanciato da Save the Planet, il 99% degli intervistati, tra cui moltissimi giovani, ha dichiarato che si impegnano nel contrastare il littering. Inoltre, chiunque trovi una cartaccia per terra si impegna a buttarla non appena trova il cestino adatto e alcuni tra i giovanissimi non ha paura di rimproverare chi getta a terra i piccoli rifiuti e di qualsiasi altro tipo.
Cosa afferma Elena Stoppioni, la presidente di Save the Planet?
Elena Stoppioni, presidente di Save the Planet, ha svelato qual è la portata della campagna IoLaButtoLì al “Corriere della Sera”:
Nell’opera del Poeta, i buoni o cattivi comportamenti ricevono una ricompensa o una condanna nell’aldilà, cioè nel futuro.
L’ecologia non serve solo alle generazioni future, ne abbiamo bisogno noi oggi.
Il messaggio che noi vogliamo lanciare con questa campagna è che se trattiamo male il pianeta, ne paghiamo le conseguenze oggi […]
Finora il nostro modello è stato quello estrattivo, ma dobbiamo passare da un modello ego-riferito a uno eco-riferito, senza però mai dimenticare che al centro c’è sempre la persona perché l’ecologia, senza la persona, è semplice giardinaggio.
La campagna IoLaButtoLì di Save the Planet in collaborazione con JTI Italia e partner tecnico Lombardini22, non pubblica solo video per spronare quante più persone possibili a mantenere il Pianeta sempre pulito: vengono realizzate, infatti, opere concrete come il Citytree, una pianta mobile che contrasta polveri sottili e isole di calore che si trova ora a Bari e i murales anti-inquinamento ad Ascoli e Pesaro.
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