Ci ha lasciati il primo marzo Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia e presidente onorario dell’associazione per la salvaguardia dell’ambiente.
Pratesi fonda il WWF Italia nel 1966, con l’obiettivo di “fermare il degrado del pianeta e costruire un mondo in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura”. Ad oggi l’associazione conta oltre 100.000 sostenitori ed è tra i maggiori simboli della salvaguardia ambientale e naturale.
Aveva compiuto novant’anni lo scorso settembre, tra il 1995 e il 1997 è stato anche Parlamentare con i Verdi e nel 2020 l’Università di Palermo gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Biodiversità e biologia ambientale.
L’associazione, in un comunicato ufficiale, lo ricorda così: “Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del Wwf Italia di cui è stato a lungo presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti”.
Fulco Pratesi, una vita per l’ecologia
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Fulco Pratesi era nato a Roma nel 1934, ma il suo precoce sfollamento nelle campagne viterbesi lo inserirono subito in stretto contatto con la natura. È così che inizia la sua passione.
Una passione iniziata con la caccia, si è trasformata piano piano nella missione di salvaguardare la natura intorno a noi. In tal senso, un incontro fondamentale, come ha raccontato lui stesso più volte, è stato in Turchia nel 1963.
Recatosi a caccia nelle foreste dell’Anatolia, l’incontro ravvicinato con un’orsa e tre piccoli gli fece cambiare radicalmente punto di vista. Fece scattare qualcosa dentro di lui, il quale decise di cambiare definitivamente rotta.
L’idea di dare vita al WWF Italia è nata nel 1966 stesso, vedendo il World Wildlife fund in Svizzera e decidendo di dare vita ad una sezione italiana.
Come riporta il sito ufficiale dell’associazione, la sezione svizzera gli diede il via libera, ma solo se a trovare i fondi necessari fosse stato lui stesso.
Fu così che, “riuniti alcuni amici illuminati nel suo studio di architetto, nacque nel 1966 il WWF Italia, con pochi soldi e tanto entusiasmo. Entusiasmo che è rimasto sempre stato il suo tratto distintivo fino agli ultimi giorni della sua vita”.
Il suo lavoro è stato fondamentale, grazie all’impegno e la dedizione alla causa è riuscito a far approvare, nel 1991, la Legge 157 sulla fauna e sulla nascita dei Parchi nazionali. È riuscito, inoltre, a dare vita a oltre cento Oasi del WWF.
Il suo costante attivismo e le sue battaglie sono stati condotti anche su carta e penna, Fulco Pratesi, infatti, ha collaborato per diversi anni per il Corriere della Sera, L’Espresso e svariate riviste del settore.
Luciano di Tizio, attuale presidente del WWF, ha voluto salutare e omaggiare Pratesi così:
La sua azione, personale e attraverso l’associazione del Panda, è stata fondamentale per la tutela della natura in Italia.
Oggi sento, insieme a tutto il popolo del WWF, un vuoto immenso: abbiamo perso un padre e una insostituibile fonte di saggezza.
Lo salutiamo commossi e infinitamente tristi, ma anche con una certezza:
il WWF continuerà ogni giorno a onorare la sua memoria, perseguendo con convinzione i suoi stessi ideali.
Fulco sarà sempre con noi.
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