Il riciclaggio della plastica non è solo un’azione civile, ma è un’attenzione nei confronti dell’ambiente e soprattutto delle generazioni che verranno.
Si tratta quindi di una pratica fondamentale per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti e promuovere la sostenibilità. Ogni anno, milioni di tonnellate di plastica finiscono nelle discariche o negli oceani, causando danni importanti all’ecosistema.
Una corretta gestione e il riciclo di questo materiale possono contribuire a risparmiare risorse naturali, diminuire le emissioni di gas serra e l’inquinamento. In questo articolo scopriremo come riconoscere i diversi tipi di plastica, le modalità di smaltimento corrette e i benefici di un approccio responsabile.
Quali sono i tipi di plastica riciclabile
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Esistono diversi tipi di plastica riciclabile, ognuno identificato da un codice numerico che va da 1 a 7 e che indica la composizione del materiale e la sua riciclabilità. Tra i più comuni troviamo:
- PET (Polietilene tereftalato): identificato con il numero 1, è ampiamente utilizzato per bottiglie d’acqua e bibite. Questo tipo di plastica è facilmente riciclabile e può essere trasformato in nuovi contenitori, fibre tessili o materiali da imballaggio
- HDPE (Polietilene ad alta densità): contrassegnato con il numero 2, è utilizzato per flaconi di detersivi, bottiglie di latte e contenitori di prodotti per la casa. Molto riciclabile, può essere riutilizzato per creare tubi, cassette di plastica o nuovi imballaggi
- PVC (Polivinilcloruro): indicato con il numero 3, viene usato in prodotti come tubature, finestre in plastica e rivestimenti per pavimenti. Il suo riciclo è più complesso rispetto ad altre plastiche, ma alcune strutture specializzate possono trattarlo in modo sicuro
- LDPE (Polietilene a bassa densità): numero 4, è impiegato principalmente per borse di plastica e involucri per alimenti. Anche se meno riciclato rispetto al PET o all’HDPE, può essere riutilizzato per produrre materiali come sacchi per la spazzatura o rivestimenti per cavi
- PP (Polipropilene): numero 5, si trova in contenitori per alimenti, tappi di bottiglie e siringhe. È riciclabile e può essere trasformato in componenti per automobili, arredi e contenitori per batterie
- PS (Polistirene): numero 6, noto per essere usato in imballaggi di polistirolo e stoviglie monouso, è più difficile da riciclare ma alcune aziende specializzate possono trattarlo
Infine, la plastica con il numero 7 è un insieme di polimeri misti o meno comuni, spesso difficili da riciclare, ma che in alcuni casi possono essere trattati per creare prodotti di qualità inferiore, come materiali da costruzione o oggetti per l’arredamento.
Questa categoria è spesso indicata come “catch-all“, significa che include tutti i polimeri e le combinazioni non codificate tra 1 e 6. Al suo interno troviamo: policarbonato, polimetilmetacrilato, acido polilattico e poliaccoppiati.
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Come gestire la raccolta differenziata della plastica
La raccolta differenziata della plastica è fondamentale per ridurre l’inquinamento ambientale e promuovere il riciclo. Ecco alcuni brevi suggerimenti su come gestirla:
- Lavare accuratamente i contenitori prima di riporli nel bidone
- Separare i diversi tipi di plastica
- Eliminare eventuali etichette di carta
- Ridurre quanto possibile le dimensioni dei rifiuti
- Controllare sempre le indicazioni del comune di appartenenza
- Se disponibile sfruttare il compostaggio della plastica biodegradabile
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7 processi per il riciclaggio della plastica
Il riciclaggio della plastica è un elemento cruciale nella gestione sostenibile dei rifiuti e nella salvaguardia dell’ambiente. Con l’aumento della produzione di plastica, è diventato essenziale sviluppare processi efficienti per il suo recupero e riutilizzo.
Cerchiamo di capire quali sono le varie fasi del riciclaggio della plastica, sottolineando l’importanza di ciascun passaggio e le tecnologie utilizzate.
1. Raccolta della plastica
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Il primo passo nel processo di riciclaggio è la raccolta. Questo avviene attraverso vari sistemi di raccolta differenziata, che possono includere:
- Contenitori di raccolta: posizionati in luoghi pubblici e residenziali, permettono ai cittadini di separare la plastica dai rifiuti organici e da altri materiali
- Centri di raccolta: strutture dove i cittadini possono portare direttamente i loro rifiuti plastici
- Programmi di riciclaggio: iniziative comunali o private che incentivano la raccolta di plastica attraverso campagne di sensibilizzazione
La corretta separazione dei materiali è essenziale, poiché diversi tipi di plastica richiedono trattamenti specifici.
2. Selezione
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Una volta raccolta, la plastica viene trasportata agli impianti di riciclaggio, dove avviene la selezione. Questo processo può includere:
- Separazione manuale: operatori umani esaminano e separano i vari tipi di plastica, identificando materiali non riciclabili
- Tecnologie automatizzate: utilizzo di scanner e sistemi di visione artificiale che identificano e separano i diversi tipi di plastica in base alle loro proprietà fisiche e chimiche
3. Pulizia
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Dopo la selezione, la plastica viene pulita per rimuovere contaminanti come etichette, residui di cibo, sporco e altri materiali estranei. Questo passaggio è cruciale per garantire la qualità del materiale riciclato. Le tecniche di pulizia possono includere:
- Lavaggio ad alta pressione: uso di acqua calda e detergenti per rimuovere residui
- Processi meccanici: frantumazione e agitazione in acqua per facilitare la rimozione delle impurità
4. Riduzione in dimensioni
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Una volta pulita, la plastica viene ridotta in scaglie o pellet. Questo passaggio facilita la lavorazione successiva. Le tecniche utilizzate possono includere:
- Triturazione: rottura della plastica in pezzi più piccoli
- Granulazione: produzione di pellet di plastica, che possono essere facilmente manipolati
5. Processo di riciclaggio
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A questo punto, la plastica può essere sottoposta a diversi processi di riciclaggio, a seconda del tipo e della qualità del materiale:
- Riciclaggio meccanico: le scaglie o i pellet di plastica vengono fusi e modellati per produrre nuovi articoli. Questo metodo è il più comune e permette di realizzare prodotti come fibre per tessuti, contenitori, tubi e altri articoli di uso quotidiano
- Riciclaggio chimico: un approccio più recente che prevede la decomposizione chimica della plastica in monomeri o altre sostanze chimiche. Questi possono essere riutilizzati per produrre nuova plastica vergine. Questa tecnica è utile per materiali plastici più complessi, come i polimeri misti, che non possono essere facilmente riciclati meccanicamente
6. Formazione di nuovi prodotti
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Il materiale riciclato viene poi trasformato in nuovi prodotti. Questa fase comprende la lavorazione dei materiali per creare articoli destinati al mercato. I prodotti possono variare da oggetti di uso quotidiano a componenti industriali, a seconda della qualità del materiale riciclato.
7. Distribuzione
Infine, i nuovi prodotti plastici vengono distribuiti sul mercato, completando il ciclo del riciclaggio. È importante promuovere l’uso di prodotti realizzati con materiale riciclato per incentivare ulteriormente il riciclaggio.
Il riciclaggio della plastica è quindi un processo molto articolato e complesso che richiede una collaborazione tra cittadini, industrie e istituzioni. Investire in tecnologie avanzate e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della raccolta differenziata è fondamentale per migliorare l’efficienza del riciclaggio. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile ridurre l’impatto ambientale e promuovere un futuro più green.
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Perché il riciclaggio della plastica è importante
Il riciclaggio della plastica è fondamentale per diverse ragioni, principalmente legate alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dell’inquinamento. La plastica, essendo un materiale derivato dal petrolio e dalla chimica, impiega centinaia di anni per degradarsi naturalmente, causando danni irreversibili agli ecosistemi.
Riciclare questo materiale riduce la necessità di produrre plastica vergine, abbatte le emissioni di gas serra e il consumo di risorse naturali. Inoltre, il riciclaggio contribuisce a ridurre il volume dei rifiuti nelle discariche, promuovendo un’economia circolare in cui i materiali vengono riutilizzati e reinseriti nel ciclo produttivo.
Questo processo aiuta anche a diminuire la dipendenza dai combustibili fossili e a limitare l’inquinamento ambientale, offrendo una soluzione per una gestione più responsabile dei rifiuti.
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