Condizionatori a 25 gradi: cosa c’è da sapere. Gli effetti della guerra in Ucraina cominciano a farsi sentire anche in Italia. Con l’estate all’orizzonte, il Governo ha pensato a una norma che garantirebbe di ridurre i consumi di gas (e quindi di elettricità) in modo che il nostro Paese sia il più indipendente possibile dalle forniture russe.
Tale iniziativa, introdotta con un emendamento al decreto “bollette” e valida fino al 31 marzo 2023, è stata chiamata “operazione termostato” e avrà inizio il primo maggio.
In breve, a partire dal prossimo mese negli uffici dei ministeri, negli enti locali e nelle scuole la temperatura dei condizionatori non potrà scendere al di sotto dei 27 gradi con margine di tolleranza di due gradi. Questo significa che nessun ufficio pubblico potrà avere una temperatura più bassa di 25 gradi.
Condizionatori a 25 gradi: limiti anche in inverno per i termosifoni
Condizionatori a 25 gradi: al momento rimangono fuori dall’ “operazione termostato” le abitazioni private, gli ospedali, le case di cura e le cliniche. Nonostante questo, la stretta operata negli uffici della pubblica amministrazione dovrebbe portare annualmente a un risparmio tra i 2 e i 4 miliardi di metri cubi di gas.
Il Premier Mario Draghi ha comunque consigliato ai cittadini di prestare attenzione alla temperatura delle proprie case: non esiste un’imposizione come quella per gli uffici pubblici, ma se tutti lo facessero il risparmio per l’Italia sarebbe tra il 7% e l’8%. Forse più avanti il Governo interverrà in questo senso con una raccomandazione rivolta agli italiani.
Va chiarito che le nuove norme non riguardano solo i condizionatori, ma anche i termosifoni: in inverno la temperatura degli uffici non dovrà superare i 19 gradi, sempre considerando due gradi di tolleranza (il massimo possibile è fissato quindi a 21 gradi).
Le sanzioni per i trasgressori
Condizionatori a 25 gradi, rimane da definire il modo in cui verranno effettuati i controlli per verificare che i limiti imposti dal decreto bollette vengano rispettati. Di fatto, questo è il problema principale delle nuove norme.
Per gli uffici trasgressori sono state pensate sanzioni salatissime: le multe vanno da un minimo di 500 euro fino a un massimo di 3.000 euro.
Angela Masi, la deputata 5Stelle che ha proposto l’emendamento, ha evidenziato l’importanza di non includere attualmente case di cura, ospedali e cliniche. Poi ha spiegato: “È giusto che la Pubblica Amministrazione dia il buon esempio, tagliando gli sprechi e sensibilizzando i cittadini a razionalizzare i consumi”.
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