Tra le novità contro l’evasione fiscale del Dl Pnrr 2, pubblicato il 30 aprile in Gazzetta ufficiale e in vigore da ieri, c’è anche l’obbligo di fattura elettronica per forfettari che nel 2021 hanno fatturato più di 25mila euro. L’estensione dell’obbligo entrerà in vigore a partire dal primo luglio 2022 per le operazioni scolte tra residenti in Italia o con quelli esteri.
A partire da gennaio 2019 l’obbligo di fattura elettronica per il pagamento dei compensi era stato allargato anche ai rapporti tra privati, escludendo però i professionisti in regime di vantaggio o forfettario, ovvero coloro che godono di un’aliquota unica sull’imponibile (pari al 5% per i primi, al 15% per i secondi). Tale disposizione tributaria si estenderà anche alle associazioni sportive dilettantistiche.
Obbligo di fattura elettronica per forfettari: le eccezioni
Dunque, stando a quanto stabilito dal decreto legge 36/2022, le partite IVA che applicano il regime forfettario o di vantaggio dovranno emettere fatture elettroniche se hanno guadagnato nell’anno precedente più di 25mila euro. Per chi non ha raggiunto tale somma, l’obbligo partirà il primo gennaio 2024.
Va specificato che chi rientra nell’obbligo già da luglio non è soggetto ad alcuna sanzione amministrativa se la fattura elettronica viene emessa entro il mese successivo a quello in cui l’operazione è stata effettuata. Facilitazione, questa, che però vale solo per il terzo trimestre del 2022. In caso contrario, si rischiano multe dai 250 euro in su.
Come emettere correttamente una fattura elettronica
Molti, adesso, si chiederanno come riuscire a realizzare una fattura elettronica valida. Semplice: perché venga considerata “emessa”, dovremo creare un file in formato XML da inviare ai clienti tramite l’apposito Sistema di interscambio (Sdi). L’Agenzia delle Entrate descrive 3 modi per poter inviare il documento digitale:
- Il software sul portale “Fatture e Corrispettivi”
- La PEC, inviando la fattura come allegato all’indirizzo [email protected]
- L’app gratuita “Fatturae”.
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