Ieri, martedì 3 gennaio, in base alla Legge di Bilancio approvata a fine 2022 sarebbe dovuta esserci la tanto attesa perequazione, consistente nell’adeguamento degli assegni pensionistici all’inflazione del 7,3%, fino a quattro volte il minimo, e l’aumento delle minime a 600 euro per gli over 75.
Nella stragrande maggioranza dei casi però tali aumenti non sono arrivati. Vediamo di comprendere meglio quali sono le motivazioni.
Pensioni: perché non sono arrivati gli aumenti previsti dalla manovra
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Spiega però una fonte del Mef che non vi è da preoccuparsi, come riportato da affaritaliani.it:
La Legge di Bilancio è stata approvata il 30 dicembre, il primo era festa e ovviamente il 3 gennaio sarebbe stato impossibile adeguare tutte le pensioni alla nuova normativa.
Di conseguenza, per chi a gennaio non ha avuto ciò che gli spettava per legge, dalla mensilità di febbraio non dovrebbe avere problemi, con tanto di pagamento degli arretrati. La manovra è stata approvata definitivamente lo scorso 30 dicembre e non era facile fare tutti i calcoli per il 3 gennaio, con i bonifici che vengono inseriti giorni prima.
Pensioni: cosa cambia da gennaio
Da gennaio entra il nuovo sistema di calcolo sistema di calcolo a sei fasce introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 che va a sostituire quello vecchio a tre fasce.
La rivalutazione dovuta all’inflazione avverrà per intero solo per gli assegni fino a 2.254,96 euro con un tasso di riallineamento del 7,3%. Mentre per gli importi superiori subentrano altre 5 fasce con un tasso di aumenti che va dall’85% al 32% del 7,3%:
- per gli assegni tra le quattro e le cinque volte, da 2.102 a 2.627 euro, la rivalutazione sarà dell’85%
- 53% per gli assegni tra le cinque e le sei volte il minimo, da 2.627 euro a 3.152 euro
- 47% per quelle tra sei e otto volte il minimo, da 3.152 euro a 4.203 euro
- 37% per quelle tra otto e dieci volte, fino a 5.254 euro
- 32% oltre le 10 volte
Inoltre la pensione minima per il 2023, come www.tag24.it, è pari a: 563,74 euro, fatta eccezione per gli over 75 a cui spetta 600 euro.
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