mercoledì, 26 Marzo 2025
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Cuneo, viene al mondo Mirabel, ‘nata con la camicia’: perché è un evento raro?

Il 2025 è iniziato con evento rarissimo: è venuta al mondo Mirabel, una bimba 'nata con la camicia'. Cosa significa davvero questa espressione?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Il 2025 inizia con un evento più unico che raro: alle ore 21:32 del 1 gennaio è venuta al mondo Mirabel, una bimba ‘nata con la camicia’, presso l’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno in provincia di Cuneo. Ma cosa significa questa espressione più nel dettaglio?

Mirabel, primogenita di Martina Piras e Nicolò Ramognini residenti a Narzole, nel Cuneese, che al momento della venuta al mondo pesava 2,96 chilogrammi, è nata con un parto molto inusuale: ossia, come riporta “Torino Oggi” con il liquido amniotico integro, più semplicemente senza la rottura delle acque.

Sia i genitori sia tutta l’équipe medica che ha assistito mamma Martina e la piccola Mirabel sono rimasti sorpresi per questo avvenimento così particolare.

Che cosa vuol dire esattamente ‘nascere con la camicia’?

‘Nascere con la camicia’ è una tipica espressione idiomatica usata nella nostra lingua che indica una persona particolarmente fortunata, adattabile a vari contesti, da quello famigliare a quello lavorativo.

Secondo antiche credenze popolari con ciò si indicava un individuo benedetto dalla dea bendata fin dalla nascita, dal momento che il parto è avvenuto con il sacco amniotico intatto, per gli antichi simboleggiante un evento di buon auspicio. Proprio questo fenomeno è avvenuto presso l’ospedale di Verduno dove è nata Mirabel il 1 gennaio 2025.

Nascere con la camicia, un caso su 80.000

mirabel, prima bimba nata con la camicia nel 2025 con mamma Martina

Il parto ‘con la camicia’ è un evento estremamente raro, tanto che accade 1 caso su 80.000, ed è più comune nel parto cesareo che in quello naturale. Inoltre, sebbene l’eccezionalità, ciò non presenta rischi per il neonato, anzi, è al riparo da traumi.

Ecco cosa ha rivelato in merito l’Ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno in seguito al parto di Mirabel: “Si è verificato senza la rottura del sacco amniotico. Si tratta di un fenomeno non prevedibile e per nulla rischioso per il neonato. L’integrità del sacco amniotico consente un passaggio meno traumatico del bambino, che entra nel mondo esterno ancora avvolto nel liquido amniotico a temperatura corporea”.

Un altro bambino ‘nato con la camicia’ nel 2024

Se Mirabel è la prima bambina nata con la camicia nel 2025, già lo scorso anno è avvenuto un altro parto uguale al suo. Questa volta si tratta di un maschietto, Alexander, primogenito di mamma Nutchana e papà Gianni presso l’Ospedale di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza.

In quell’occasione direttore della pediatria della struttura sanitaria, Davide Meneghesso, ha sottolineato, come riporta “ANSA”, il significato attribuito ai bambini ‘nati con la camicia’ nel passato:

Dal punto di vista medico rappresenta un fatto curioso, bello e un po’ magico.

Questo fenomeno fin dall’antichità ha suscitato alcune credenze, secondo le quali questi piccoli verrebbero al mondo più protetti o potendo disporre di svariate ‘grazie’, come quella di essere fortunati e predisposti a fare del bene.

Ciò che maggiormente affascina è la calma del bambino all’interno del sacco amniotico.

Cosa accade nei bambini quando non avviene la rottura del sacco amniotico?

L’integrità del sacco amniotico non comporta rischi per i neonati, come ha evidenziato su “ANSA” Roberto Rulli, direttore dell’ostetricia e ginecologia del nosocomio San Bassiano:

Generalmente quando il bambino comincia a scendere, le membrane tengono a rompersi spontaneamente, la cosiddetta ‘rottura delle acque’, ma a volte questo non accade per una loro particolare elasticità.

Per noi è una grande sorpresa per noi in sala parto.

Dal punto di vista medico comunque non rappresenta un rischio o una complicazione, perché il bambino è ancora attaccato al cordone ombelicale, da cui trae anche l’ossigeno.

Ed è un passaggio meno traumatico, perché inizia a vedere la luce quando è ancora immerso nel liquido amniotico, che è alla temperatura del corpo.

Il momento della nascita, quindi, non smette mai di stupirci, secoli dopo secoli.

Leggi anche: Torino, arriva il pastorizzatore di latte materno: “Una rivoluzione per le mamme”

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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