Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino è arrivato nelle sale italiane giovedì 24 ottobre, ed è già il primo film italiano al box office. Più precisamente, come riporta “ANSA”, ha registrato la migliore apertura di una pellicola drammatica nell’era post-pandemica.
Parthenope, solamente nel primo weekend di uscita, ha incassato 1.907.132 euro, con 529 sale, ma, facendo una stima anche delle anteprime, il film ha guadagnato esattamente 2.006.207. Il nuovo lavoro di Paolo Sorrentino è la seconda pellicola più vista della settimana, piazzandosi dietro a Venom – The Last Dance e prima di Il robot selvaggio.
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Parthenope secondo gli occhi dei protagonisti
Come descriverebbero Parthenope gli stessi protagonisti? La giovanissima Celeste Dalla Porta, che interpreta proprio Parthenope ha rivelato, come riporta “Fanpage.it”: “Lo scorrere del tempo rappresenta un punto centrale del film. La sua è una leggerezza molto autentica”.
Stefani Sandrelli, che prende il posto di Celeste Dalla Porta da adulta, ha sottolineato: “Parthenope ha avuto delle mancanze molto forti, come la certezza di un rimpianto”. E ancora, Isabella Ferrari, che nel film è Flora Malva, ha affermato: “Sembra che Paolo ti dica ‘io ti conosco, tu impara molto bene la parte e poi divertiti'”.
Per Silvio Orlando, nelle vesti di Devoto Marotta, si tratta di “un film che riesce a raccontare le varie anime della città, in qualche modo, anche la mia forse è quella un po’ meno celebrata, conosciuta, quella del mondo accademico”. Per Gary Oldman, che in Parthenope è John Cheever è stato un onore poter collaborare con Paolo Sorrentino: “Paolo è uno dei più grandi registi in circolazione”.
Chi è Paolo Sorrentino secondo Gary Oldman?
Come accennato poco sopra, per Gary Oldman, Paolo Sorrentino è uno dei suoi registi preferiti, come ha rivelato a “Movieplayer.it”. Ecco cos’altro ha rivelato l’attore a proposito anche del film in cui è uno dei protagonisti:
Paolo è interessante, è uno dei miei registi preferiti.
Adoro i suoi film […] popola le sue storie, e anche il viaggio di Parthenope, di personaggi straordinari, proprio come succede nella vita.
Accade in continuazione, camminiamo per strada, facciamo una deviazione e incontriamo una persona.
E questa persona potrebbe cambiare la nostra vita.
Ci innamoriamo, ci disinnamoriamo.
Paolo crea questi personaggi che sono intensamente imperfetti, ma bellissimi.
Gary Oldman non ha mancato di elogiare ancora il suo Sorrentino, definendolo persino ‘antropologo’:
Data la natura del mio lavoro, sono obbligato a vedere.
Osservo sempre le persone e il loro comportamento, il modo in cui parlano, la cadenza e tutto il resto.
Sappiamo ascoltare e vedere molto di più quando invecchiamo che non quando siamo giovani.
Pensiamo alla scena in cui il professore esita a mostrare il figlio a Parthenope, forse ci ripensa perché si vergogna, ma magari invece crede che lei non sia ancora pronta, in quel momento, a vederlo.
Quando invece poi parlano e si dicono che si è antropologi per natura, per istinto, allora lui sa che è arrivato il momento di introdurla alla stranezza.
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