giovedì, 27 Marzo 2025
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L’intelligenza artificiale come materia scolastica, cos’è il corso MYIA?

L'intelligenza artificiale è sempre più dirompente nella vita quotidiana. Per questo motivo è stato richiesto un corso a scuola sull'IA, per meglio accedere al mondo del lavoro.

Vista la presenza sempre più pregnante dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana e, soprattutto, la sua importanza nel mondo del lavoro, una serie di studenti ha espresso la volontà che venga inserita l’IA come materia scolastica.

Secondo l’edizione 2025 della ricerca Dopo il diploma, 8 studenti su 10 vorrebbero essere più competenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale, così da utilizzarla in maniera corretta, ponderata e funzionale nel momento in cui ci si affaccia al mercato dell’occupazione.

L’intelligenza artificiale come materia scolastica

La presenza dell’intelligenza artificiale in numerosi aspetti della vita di tutti i giorni mette in allerta i giovani, i quali non vogliono farsi cogliere impreparati davanti alle possibili richieste di determinate competenze tecnologiche, nel momento in cui entreranno nel mondo del lavoro. Dalla ricerca del 2025 Dopo il diploma, condotta su un campione di 2.500 alunni delle scuole superiori da parte di Skuola.net ed Elis, specializzata in attività di orientamento, formazione e inserimento professionale, l’80% degli intervistati vorrebbe studiare l’IA a scuola.

Nello specifico, il 60% degli studenti teme di non arrivare con un’adeguata formazione nel mondo del lavoro. Il 41%, invece, vorrebbe che l’intelligenza artificiale diventasse un argomento obbligatorio in classe, mentre il 40% lo renderebbe uno studio facoltativo. Solo 1 studente su 5, infine, ritiene che la nuova tecnologia debba rimanere estranea al mondo scolastico. A ogni modo, più della metà degli studenti intervistati ha dichiarato di fare frequentemente uso di app generative come ChatGpt, soprattutto per compiere ricerche o per creare contenuti personali. Per tali motivi, l’amministratore delegato di Elis, Pietro Cum, ha dichiarato:

L’intelligenza artificiale è il tema sul quale stiamo rivedendo da tempo i nostri programmi didattici.

Per gli stessi motivi, stiamo sperimentando percorsi di orientamento, aggiornamento e formazione che coinvolgono direttamente il personale delle aziende del nostro consorzio.

Leggi anche: Intelligenza artificiale, dai cobot ai chatbot: come rivoluziona l’industria?

Intelligenza artificiale e sapere

L’inserimento dell’intelligenza artificiale nelle scuole è un’ipotesi presente già in alcune scuole italiane e il dibattito si concentra sul rapporto che l’IA ha con il sapere. Il dirigente scolastico del liceo scientifico Aselli di Cremona, Alberto Ferrari, ha affermato:

Credo che il punto non sia tanto aggiungere una materia curricolare, quanto cogliere e far cogliere sia agli studenti che al mondo adulto le sfide connesse all’intelligenza artificiale.

Fino a pochissimi decenni fa il sapere era detenuto dai docenti, mentre oggi diventa interessante comprendere che tipo di impatto l’IA può avere sul sapere e sull’approccio al sapere stesso, quindi anche sui processi di apprendimento.

L’idea è lavorare sulle singole discipline in modo tale da adottare una prospettiva innovativa nell’ordinarietà.

Il tema più importante da affrontare è il rapporto dei ragazzi con la tecnologia.

Gli studenti non devono certo smettere di studiare né di elaborare testi scritti perché “ci pensa ChatGpt”: l’analisi critica di quello che la tecnologia può offrire è il presupposto per andare incontro al futuro.

I ragazzi ne sono senza dubbio affascinati, ma non nascondono qualche timore.

La dirigente dell’istituto Galilei di Crema, Paola Orini, ha dichiarato, invece:

L’intelligenza artificiale è sicuramente l’argomento chiave della nostra epoca, perciò è essenziale prendere in considerazione in maniera molto seria questa grande trasformazione.

L’IA compie passi da gigante, ponendo numerosi interrogativi sia a livello etico che filosofico.

L’IA si basa su materie esistenti, la matematica e l’informatica, che fanno già parte dei programmi scolastici.

Non per questo dobbiamo nasconderci dietro un dito: l’IA si sta affermando, la sua evoluzione galoppa e i cambiamenti che apporta e apporterà alle nostre vite saranno molto rilevanti e rapidissimi, a differenza dei progressi tecnici di un tempo che si sono sviluppati nell’arco di decenni o addirittura di secoli.

Non escludo la possibilità di prevedere corsi di studio dedicati specificamente all’IA nelle scuole superiori.

È chiaro che, in via preliminare, bisogna esaminarne le implicazioni ad ampio raggio, attraverso quella che possiamo chiamare filosofia della scienza.

È fondamentale non solo comprendere le modalità di funzionamento dell’IA, ma anche valutarne le opportunità e prendere in considerazione i pericoli derivanti da un uso distorto.

Non possiamo farci cogliere impreparati, come è accaduto davanti all’evoluzione di Internet la sfida va gestita come sistema scolastico in tutte le sue articolazioni.

Sono favorevole allo studio dell’IA allo stesso modo in cui promuovo la proposta del ministro Valditara di reintrodurre alle medie l’apprendimento del latino, lingua alle radici della nostra cultura, che aiuta a sviluppare una forma mentis molto utile in campo culturale e scientifico. 

Passato e futuro insieme? 

Sì, non è un paradosso, ma un incontro virtuoso.

Leggi anche: Tecnici IA, i lavori più richiesti e stipendi fino a 15 mila euro al mese

Cosa prevede il corso MYIA

Proprio perché l’intelligenza artificiale si sta insinuando nelle scuole e, in maniera ancora più capillare, tra gli studenti, alcune realtà hanno creato dei corsi sull’IA che garantiscano un approccio consapevole alle nuove tecnologie. MYIA, l’Academy di IA creata da Focus in collaborazione con PromptDesign, ha istituito il Corso di Intelligenza Artificiale Generativa per Studenti, indirizzato a chi frequenta le scuole superiori e per chi desidera imparare a utilizzare strumenti come ChatGpt.

Il corso si compone di 24 lezioni, dalla durata di 3 ore e mezza, e rappresenta un percorso guidato che parte dalla spiegazione di come funzioni l’IA, per arrivare fino all’elaborazione di un pensiero critico sul rapporto tra le nuove tecnologie e la società reale. Dunque, l’obiettivo finale è indurre gli studenti a intendere l’intelligenza artificiale non come un mezzo che annichilisce le menti, ma come un aiuto per compiere ragionamenti migliori.

Attraverso esempi concreti, come compiere una ricerca su ChatGpt o risolvere problemi di matematica e fisica, il corso mette a disposizione una serie di nozioni utili per coloro che si stanno per approcciare a un mondo del lavoro investito dall’uso dell’intelligenza artificiale. Il materiale didattico è scaricabile online ed è utile per approfondire gli argomenti trattati e mettere in pratica le conoscenze acquisite.

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