Sviluppato e annunciato nella giornata di oggi il primo chip per computer quantistici targato Amazon, chiamato Amazon Ocelot.
Il lancio, annunciato dal servizio cloud dell’azienda statunitense Amazon Web Services (Aws), sembra essere una risposta al Majorana1, lanciato da Microsoft solo una settimana fa.
Due innovazioni importanti, che segnano quello che potrebbe essere il vero passaggio da una fisica classica a una quantistica.
Amazon Ocelot risulta quindi essere un potente strumento capace di superare gli errori con cui si scontrano gli sviluppatori, ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e che tipo di funzionalità possiede.
Amazon Ocelot, come funziona

Amazon ha annunciato oggi il lancio di Ocelot, una soluzione innovativa per il quantum computing, sviluppata con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’affidabilità di questa tecnologia.
Il quantum computing sfrutta i principi della meccanica quantistica per eseguire calcoli in modo del tutto differente rispetto ai computer tradizionali, promettendo una potenza di elaborazione senza precedenti.
La sua realizzazione su larga scala, però, presenta ancora molte sfide da superare.
Simone Severini, direttore dell’Aws Center for Quantum Computing, ha spiegato al Corriere della Sera che Ocelot permette di ridurre fino al 90% il numero di qubit fisici necessari per l’elaborazione dei dati.
Attualmente, il prototipo del chip sviluppato da Amazon è dotato di nove qubit, segnando un primo importante passo verso la costruzione di un computer quantistico performante.
L’ostacolo più grande è rappresentato però dalla gestione dell’errore. Le attuali tecnologie sono riuscite a ridurre il tasso di errore a circa uno ogni mille operazioni, ma l’obiettivo a lungo termine è quello di abbassare ulteriormente questa incidenza, fino ad arrivare a un errore ogni cento miliardi di operazioni.
Secondo quanto sostenuto da Aws, Ocelot rappresenta un significativo passo avanti nella correzione degli errori rispetto ai chip quantistici sviluppati da altre aziende.
L’obiettivo prevede che i computer quantistici superino di gran lunga i computer tradizionali in termini di potenza e velocità di elaborazione, ma perché ciò avvenga è necessario affrontare e risolvere molteplici problematiche legate alla stabilità e alla riduzione del rumore quantistico.
A differenza dei computer tradizionali, che elaborano le informazioni utilizzando il sistema binario basato su 0 e 1, i computer quantistici sfruttano i qubit, che possono trovarsi simultaneamente in uno stato di 0 e 1 grazie al fenomeno della sovrapposizione quantistica.
Questa proprietà gli consente di eseguire calcoli complessi con una rapidità impensabile per le macchine tradizionali. Ma i qubit attualmente disponibili sono estremamente sensibili alle interferenze esterne, il che porta a generare un numero elevato di errori durante l’elaborazione delle informazioni.
Nonostante i grandi passi avanti, la strada è ancora molto lunga per arrivare a un definitivo computer quantistico utilizzabile.
Saranno necessarie ulteriori ricerche per rendere questa tecnologia accessibile e applicabile in diversi settori. Tuttavia, il lancio di Ocelot sembra rappresentare un segnale più che positivo per l’innovazione.
Leggi anche: Cos’è Majorana1, il chip quantistico di Microsoft dedicato al fisico italiano