L’Asl sospenderà il personale sanitario. Il numero di coloro che potrebbe essere sospeso dalla professione sanitaria è preoccupante e potrebbe causare dei disagi non indifferenti.
Sono infatti circa 20mila i professionisti no vax dell’ambito sanitario che l’Asl ha deciso di sospendere a causa del rifiuto nel sottoporsi alla vaccinazione contro il virus. Questo è lo scenario che al momento si prospetta in Piemonte.
In Piemonte l’Asl sospenderà il personale sanitario no vax: cosa comporterà questa sospensione
Il disagio non solo potrebbe essere di portata scomoda ma potrebbe inoltre causare qualche altro guaio alla sanità del territorio. Infatti se i diretti interessati non dovessero cambiare idea rischiano seriamente una lunga sospensione, con il prospetto quindi di restare a casa fino alla fine dell’anno.
Sospesi dai rispettivi ordini di appartenenza (medici e infermieri). Oltre che dal lavoro. Sulla delicata questione è intervenuto Antonio Rinaudo, ex magistrato e oggi commissario dell’Area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte:
Il nocciolo della questione è proprio quello. In questa fase si cercherà di capire le ragioni del rifiuto. E se non ci sono elementi di carattere oggettivo si passerà attraverso un tentativo di moral suasion, di convincimento del personale.
Magari non accadrà, ce lo auguriamo, ma è da ribadire l’allerta secondo la quale gli ospedali potrebbero avere problemi gestionali in base a turni che saltano, reperibilità impossibili e coperture di servizi programmati.
In Piemonte l’Asl sospenderà il personale sanitario, Alberto Cirio presidente si regione: “Rischio licenziamento”
Il numero è molto e include tutto il mondo della sanità regionale piemontese, ma anche quella nazionale, perché è chiaro che quello dei sanitari che si sono uniti al coro no vax è un fenomeno tristemente diffuso in tutto il paese.
La decisone finale quindi prevede dunque questo: l’Asl sospenderà il personale sanitario della regione, anche se c’è un ma.
Prima della sospensione, infatti i sanitari saranno chiamati a una prova di responsabilità come ultima spiaggia.
Le aziende sanitarie e ospedaliere a cui sono stati consegnati gli elenchi, dovranno convocare i lavoratori, i medici competente interni dovranno poi tentare di chiarire la questione sperando che i sanitari interessati possano cambiare idea alla fine di questo breve iter “riabilitativo”.
Come ultimo tentativo di fare leva riguardo ai restii al vaccino si potrebbe addirittura arrivare a subire, per i no vax, la perdita dello stipendio e nel migliore dei casi una riduzione delle mansioni lavorative o un declassamento.
Questa mattina in occasione della visita all’hub vaccinale del Valentino a Torino, sulla questione dei sanitari no vax, è intervenuto anche il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio:
Sono numeri reali che ma che si stanno riducendo.
Non tutti sono persone che non vogliono vaccinarsi, ci sono anche quelli che chiamiamo i ‘vaccino scettici’ e che, anche alla luce dei risultati che vediamo, stanno maturando la possibilità di vaccinarsi, quindi i numeri sono destinati sicuramente a ridursi.
A coloro che decideranno, invece, di ostinarsi nella non vaccinazione, che per i sanitari è obbligatoria perché lo dice una legge dello Stato, ricordo che le leggi vanno rispettate.
Si tratta di una legge dello Stato, tutti mestieri hanno degli obblighi e gli obblighi li dobbiamo rispettare.
Un’eventuale riduzione di personale sanitario?
Queste persone verranno prima segnalate, poi spostate verso altre mansioni, ultima ratio la sospensione.
Il licenziamento non è eccessivo se non ci sono alternative.
Se uno non vuole vaccinarsi e non accetta lo spostamento verso altre mansioni, non restano alternative al licenziamento
L’Asl sospenderà il personale sanitario: analisi dei numeri
L’Asl sospenderà il personale sanitario, ma nella lista non sono inseriti solo coloro che fanno parte di aziende ospedaliere, ci sono anche i liberi professionisti che a dirla tutta in questa lista potrebbero rappresentare la maggioranza.
Per loro dovrà intervenire direttamente l’Ordine professionale, quello dei medici e odontoiatri, il Collegio infermieri, e così via a seconda dell’albo a cui si è iscritti.
Sono loro a dover provvedere alla sospensione dalla professione, sempre fino a fine anno come prevede la legge.
I dati sono stati elaborati dal Csi (Consorzio informatico) incrociando i dati del personale con quelli della piattaforma vaccinale che riporta i dati delle persone vaccinate. Quindi il numero totale si aggirerebbe vicino ai 20.000 sui circa 54.000 dipendenti del sistema sanitario piemontese.
Un numero molto più ampio se si sommano i professionisti della sanità privata e i liberi professionisti a cui si chiede il rispetto dell’obbligo vaccinale deciso dal governo con il decreto Cartabia.
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