Quali sono le strategie per un ambiente di lavoro sano e produttivo? A svelarle è stato EFI (Ecosistema Formazione Italia), grazie al suo tour itinerante nelle principali città italiane, promosso negli ultimi anni. L’obiettivo di EFI è quello di migliorare il benessere lavorativo. Analizziamo ora la situazione nel dettaglio.
Quanto è importante il benessere lavorativo?

Un ambiente di lavoro positivo contribuisce all’aumento della motivazione, concentrazione, produttività e soddisfazione da parte dell’impiegato. Ciò incide sulla crescita dell’azienda e sulla formazione di un team professionale forte e creativo, come spiega a “Il Sole 24 ore” Kevin Giorgis, presidente di EFI:
In un mondo del lavoro in continua evoluzione, il benessere delle persone ha un ruolo cruciale, che non può essere sottovalutato perché incide direttamente sulle performance e quindi sul business.
Creare un ambiente di lavoro sano e dal quale le persone non vogliono fuggire è indispensabile in un’ottica di talent attraction e retention e non è soltanto una scelta etica, bensì un approccio vincente per migliorare la produttività e la competitività.
Per i lavoratori moderni, ciò che davvero conta è la propria salute mentale. Sebbene lo stipendio resti un elemento fondamentale, non può essere l’unico motivo che li spinge a lavorare.
Un ambiente sano, stimolante e gratificante è essenziale per mantenere gli impiegati entusiasti e fedeli all’azienda. Anche per questo, oggi si parla sempre più della costante ricerca del “lavoro dei sogni”, un impiego in cui sentirsi valorizzati e padroni di sé stessi.
Difatti, come racconta sempre a “Il sole 24 ore” il vicepresidente di EFI Stefano Marchese:
Negli ultimi tempi, la scala valoriale è completamente cambiata.
Le persone, oggi, desiderano sentirsi apprezzate, ascoltate e supportate e l’Italia dovrebbe imparare da paesi come Olanda, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e Svizzera che sono modelli di riferimento in termini di cultura aziendale, implementando concretamente azioni e programmi in grado di migliorare per davvero la soddisfazione dei dipendenti.
I lavoratori europei sono davvero soddisfatti del proprio luogo di lavoro?
L’iniziativa di EFI si fonda su una serie di ricerche fondamentali. In primo luogo, emerge l’analisi dell’ultimo Randstad Workmonitor, secondo cui i giovani talenti cercano un impiego che rispecchi i propri valori, ambizioni ed esigenze di vita.
Il sondaggio, condotto su circa 27.000 intervistati in 35 Paesi (Italia inclusa), rivela che l’87% non è disposto a tollerare un lavoro che comprometta la qualità della propria vita. Inoltre, il 60% sarebbe pronto a cercare una nuova occupazione qualora non si sentisse ascoltato dal proprio datore di lavoro, mentre il 57% si licenzierebbe nel caso in cui il disagio persistesse.
Secondariamente, l’European Workforce Report di Great Place to Work, posiziona l’Italia all’ultimo posto in Europa per soddisfazione lavorativa: solo il 43% dei dipendenti considera il proprio ambiente di lavoro ideale, a fronte di una media europea del 59%.
I dati evidenziano, per di più, che metà dei lavoratori europei si sente sottovalutata e che solo il 42% ritiene che la propria azienda supporti concretamente il benessere del personale.
Infine, la ricerca Future of Work Trends 2024 dell’Osservatorio di Radical HR dimostra che le aziende che investono nel benessere dei dipendenti registrano un incremento della produttività fino al 25% e favoriscono l’innovazione.
5 strategie per creare un ambiente di lavoro vincente

Gli esperti di EFI hanno identificato quattro tattiche per favorire l’equilibrio aziendale. Ad esse, se ne aggiunge una quinta introdotta da “Samsic Hr”. Vediamo quali sono.
1. Inclusione e collaborazione
La prima strategia riguarda l’importanza della creazione di un’atmosfera lavorativa inclusiva e collaborativa, in cui tutto lo staff si senta valorizzato, coinvolto e rispettato. Per fare ciò, è necessario incentivare la socializzazione tra colleghi e rafforzare le relazioni interpersonali.
2. Equilibrio tra vita e lavoro
Il secondo punto concerne l’inserimento di politiche flessibili come lo smart-working, per permettere alle persone di gestire meglio il proprio tempo e di bilanciare vita privata e professionale.
3. Ascolto attivo
Fondamentale è anche l’ascolto attivo, ovvero, la capacità di costruire spazi di comunicazione aperti dove ognuno può condividere le proprie preoccupazioni o suggerimenti. In sintesi, è consigliabile che i manager prestino attenzione ai feedback ricevuti e agiscano di conseguenza, mostrando un vero interesse per il benessere e la soddisfazione dei dipendenti.
4. Aggiornamento e sviluppo delle competenze
La formazione continua offerta dall’azienda è un elemento significativo per il benessere del personale. Investire in questo ambito, infatti, significa donare fiducia ai propri dipendenti e supportarli nella loro crescita personale e professionale. Il risultato è la creazione di un legame profondo e indissolubile.
5. Essere un modello di riferimento
Ultimo, ma non per importanza, è l’esempio che il leader deve dare attraverso i suoi comportamenti. Se il gruppo vede il proprio responsabile lavorare a ritmi eccessivi, si sentirà in dovere di fare lo stesso, compromettendo l’efficienza organizzativa. Egli deve essere in grado di incarnare e mettere in pratica i valori aziendali, spronando il resto del team a crederci in egual misura.
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