venerdì, 17 Gennaio 2025
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Milano è la città italiana dove si vive meglio

Secondo la classifica stilata da ItaliaOggi e Ital Communications, Milano è la città italiana del 2024 dove è presente la migliore qualità di vita. Tra gli indicatori: sviluppo economico, sostenibilità ambientale, livelli di sicurezza e benessere. Lo studio è stato condotto in collaborazione con l'Università Sapienza di Roma.

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Milano si è aggiudicata il primo posto nella classifica delle migliori città italiane in cui vivere del 2024. A condurre la ricerca sono stati il quotidiano economico ItaliaOggi e la società di comunicazione Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma.

Nonostante il carovita caratterizzi il capoluogo lombardo, Milano possiede tutti i principali elementi che deve avere un grande centro urbano, cioè: servizi e infrastrutture efficienti, una soglia di reddito alta, ampia vitalità del tessuto produttivo. Giuseppe Sala, sindaco di Milano, si è detto contento del risultato e ha commentato così sui social la gestione futura della città: “Sui problemi, che ovviamente ci sono, continueremo a lavorare“.

Lo studio

Lo studio è stato condotto con l’intento di evidenziare le città italiane che garantiscono le migliori condizioni di vita ai propri abitanti. Queste le parole di Marino Longoni, condirettore di ItaliaOggi:

Lo studio di Italia Oggi e Ital Communications si articola in 93 indicatori di base che raggruppano elementi come il lavoro, gli affari, la sicurezza, l’ambiente e la giustizia.

Dalla ricerca di quest’anno emerge principalmente il divario tra Centro-Nord e Sud Italia, dove si evidenziano ampie sacche di disagio sociale, e vediamo inoltre la conferma di un elemento già presente negli anni passati, ovvero la crescita delle città metropolitane.

In prima posizione si colloca Milano, seguita da Bolzano, Monza e Brianza, Bologna e Trento. Le città si sono distinte per la loro capacità a coniugare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e alti livelli di sicurezza e benessere. La ricerca si articola in nove ampi ambiti di interesse: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo, reddito e ricchezza. Vediamo nel dettaglio i risultati dello studio, in base ai vari indicatori.

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Affari e lavoro

L’aspetto relativo ad Affari e Lavoro comprende otto indicatori, incentrati sull’analisi del mercato del lavoro, quindi tasso di occupazione e disoccupazione in base al sesso, sulla nati-mortalità aziendale, sui protesti per abitante e sull’incidenza di startup e Piccole e medie imprese innovative. Come è risultato negli anni precedenti, anche per il 2024 Bolzano e Bologna si classificano prima e seconda città per questo aspetto. Subito dopo Verona, Trieste e Padova, mentre alla fine della classifica si trova Napoli.

Ambiente

L’area dell’Ambiente è divisa in due sottodimensioni: la prima è di stampo negativo, circa l’impatto ambientale di ogni città; la seconda, invece, riguarda le azioni compiute dagli amministratori locali. In testa appare Monza e Brianza, seguita da Padova, Reggio Emilia e Mantova. Chiude la classifica Catania.

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Reati e sicurezza

Per quanto riguarda i dati su Reati e sicurezza, dalle analisi effettuate per questa e per le passate edizioni, si evidenzia una certa stabilità circa la sicurezza. Al primo posto della classifica c’è Enna, seguita da Frosinone, Benevento e Campobasso. A chiudere Rimini.

Sicurezza sociale

Rispetto allo scorso anno, la dimensione Sicurezza sociale ha subìto dei cambiamenti. Infatti, è stato eliminato il dato sui Neet, relativo alla percentuale di persone in età compresa tra i 15 e i 29 anni, che lavorano, non studiano e non aderiscono a programmi di formazione, siccome non è più prodotto dall’Istat. Questo indicatore è stato sostituito dal tasso di inattività tra le persone comprese fra i 25 e i 34 anni. In cima alla classifica c’è Rovigo, poi Cremona, Bolzano, Cuneo e Milano. L’ultima provincia è Taranto.

Istruzione e formazione

La sezione Istruzione e formazione si occupa di analizzare la dotazione di capitale umano e consta di sei indicatori, positivamente associati alla qualità della vita. I dati sono stati reperiti dall’area di Benessere equo e sostenibile, curata dall’Istat, e comprendono: tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni che possiedono almeno di un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni che possiedono la laurea o altri titoli equivalenti, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente, percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche. La città migliore, da questo punto di vista, è, come lo scorso anno, Bologna, seguita da Trento, Trieste e Milano. In ultima posizione Crotone.

Sistema salute

Rispetto al Sistema salute, Isernia ha mantenuto la posizione di migliore città, come lo scorso anno. Uguale anche Terni, in seconda posizione sia nel 2024, che nel 2023. Di seguito Ancona, Pavia e Genova. Si nota come i servizi sanitari si concentrino prevalentemente nelle città metropolitane e nei poli di eccellenza per la ricerca medica. A chiudere la classifica è Vibo Valentia.

Turismo

Dal 2024, la dimensione Turismo comprende anche intrattenimento e cultura. In prima posizione appare Bolzano, seguita da Rimini, Trieste, Roma e Verona. In ultima posizione Enna.

Reddito e ricchezza

Milano conferma il primo posto in quanto a reddito e ricchezza, podio occupato anche nei quattro anni passati. In seconda posizione si trova Bologna, poi Modena, Biella e Parma. In ultima posizione, come nelle cinque passate edizioni, Crotone.

Quali sono le città italiane dove si vive meglio?

Da quanto emerso dalla ricerca, Milano è la città italiana dove si vive meglio, seguita subito dopo da Bolzano. Ponendo l’attenzione sulla classifica generale, è da notare la rimonta di Ferrara, che dal 48esimo posto è arrivata al 27esimo, mentre Savona è scesa di venti posizioni, passando da un 43esimo posto a un 63esimo. Questo conferma come siano in crescita le città metropolitane, soprattutto del Centro-Nord. Dall’altra parte, però, aumenta il divario con il Sud del Paese, come dimostrato dalle ultime città posizionatesi nella classifica: Caltanissetta, Reggio Calabria, Agrigento.

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