martedì, 18 Febbraio 2025
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La canzone di Lucio Corsi come terapia: bambino con mutismo selettivo riesce a cantarla

La canzone che Lucio Corsi ha portato al Festival di Sanremo è riuscita a far parlare un bambino affetto da mutismo selettivo. Vediamo insieme in che modo la musica può aiutare ad affrontare situazioni complesse.

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È da poco terminato il Festival di Sanremo, che ha visto la vittoria di Olly, seguito da Lucio Corsi e Brunori Sas. Di conseguenza, a regnare nei prossimi mesi saranno le canzoni presentate sul palco dell’Ariston, creando contesti in cui si è costantemente immersi in situazioni alleviate dalla musica. Una domanda da porsi, a questo punto, è quale sia l’effetto che i brani hanno sulla psiche umana.

A rispondere è il caso di un bambino italiano, di 9 anni, affetto da mutismo selettivo, il quale è tornato a parlare, dopo aver ascoltato Volevo essere un duro, brano presentato da Lucio Corsi a Sanremo. Vediamo insieme cosa ha affermato la psicoterapeuta Marta Di Meo, intervistata da Fanpage.it.

Perché proprio la canzone di Lucio Corsi?

La scoperta più grande della 75esima edizione del Festival di Sanremo è stata sicuramente Lucio Corsi, il quale si è presentato sul palco con un look eclettico e un brano estremamente profondo. In Volevo essere un duro, infatti, l’artista ha descritto la normalità dell’essere fragili ma del volersi sentire forti. Il tutto è stato accompagnato da una melodia tranquilla e delicata.

Questi sono i motivi per cui il brano di Lucio Corsi è riuscito a toccare l’anima di grandi e piccoli, arrivando a ottenere risultati strabilianti. Un bambino di 9 anni, affetto da mutismo selettivo, per esempio, è stato attratto così tanto da Volevo essere un duro da canticchiarla, lasciando sgomenta la madre.

Leggi anche: Sanremo 2025, quali saranno le canzoni preferite dei bambini?

La lettera della madre

Nonostante Lucio Corsi non sia salito sul gradino più alto del podio di Sanremo, ha vinto lo stesso, arrivando nel cuore della gente. La normalità che il cantante ha portato sul palco è stata recepita da un piccolo spettatore del Festival, di soli 9 anni, con mutismo selettivo, che ha sorpreso i genitori canticchiando Volevo essere un duro. Ecco quello che ha scritto la mamma del bambino, sotto a un post Instagram di Lucio Corsi:

Lucio, mio figlio di 9 anni con mutismo selettivo oggi mentre andavamo a scuola con la tua canzone in macchina dal sedile posteriore ha per un attimo canticchiato a bocca chiusa la melodia.

Finora era successo solo con un’altra canzone anni fa.

Grazie per questa magia, per noi hai già vinto.

Leggi anche: Festival di Sanremo, anche bambini e minori sono protagonisti, ma con regole precise

Le parole della psicoterapeuta

Qual è, però, il motivo per cui la musica può aiutare a superare determinate situazioni? A spiegarlo è stata la psicoterapeuta Marta Di Meo, che dal 2009 è specializzata nel settore del mutismo selettivo. Intervistata da Fanpage.it, la dottoressa ha spiegato:

Lucio Corsi nella sua canzone spiega di aver attraversato la paura, di aver tanto desiderato essere un duro, ma di aver capito di poter essere solo Lucio, e sono certa che quel bambino spesso nella vita si sia sentito come lui e abbia deciso di cantare perché ha ascoltato un cantante verbalizzare il suo malessere.

La canzone di Lucio Corsi come terapia

Secondo la psicoterapeuta Marta Di Meo, i bambini affetti da mutismo selettivo sono estremamente sensibili dal punto di vista fisico e cognitivo. Proprio per questo, la delicatezza del brano di Lucio Corsi è riuscita a raggiungere l’anima del piccolo di 9 anni:

Non è un caso che proprio la canzone di Corsi abbia permesso al bimbo di canticchiare, la melodia deve averlo sicuramente coinvolto e interessato ma sono convinta che anche il testo lo abbia fatto sentire compreso e capito.

Corsi canta che avrebbe voluto essere un duro ma che è rimasto se stesso, racconta anche di aver attraversato la paura e di aver compreso così che è impossibile fuggirle, perché bisogna invece affrontarla, imparando a conviverci.

Si tratta di tutti sentimenti che questi bambini provano e non riescono a verbalizzare.

In aggiunta, Di Meo ha sostenuto che il lavoro dei genitori, ora, sarà continuare a stimolare il bambino con Volevo essere un duro, in modo tale che possa abituarsi sempre più a parlare e a gestire, in futuro, l’ansia.

Cosa è il mutismo selettivo

Che cos’è, però, il mutismo selettivo? Innanzitutto, bisogna sottolineare che è un disturbo d’ansia di cui non si parla spesso e che, troppe volte, non viene riconosciuto. Di Meo, a tal proposito, ha affermato:

Spesso viene scambiato per timidezza, o per problemi del linguaggio del bambino, invece il mutismo selettivo è un vero e proprio disturbo d’ansia come tratto caratteriale, ossia il piccolo manifesta una chiusura del corpo che si blocca davanti agli stimoli.

Solitamente, il disturbo si presenta nei bambini piccoli, a partire dai primi anni di età, con un’immobilità del corpo e un’impossibilità a parlare davanti ad altre persone. È da sottolineare, inoltre, che il mutismo selettivo non deriva esclusivamente da eventi traumatici vissuti, ma anche nel caso di una tendenza al disturbo d’ansia, che aumenta in contesti sociali.

Come comportarsi in caso di mutismo selettivo?

Nel momento in cui ci si accorge che un bambino presenta mutismo selettivo, la prima cosa da fare è rivolgersi a uno psicoterapeuta competente in materia, che guidi i genitori a gestire l’interazione tra il piccolo e il contesto sociale circostante. In particolare, come ribadisce Marta Di Meo, è necessario che non ci sia alcuna costrizione a parlare o agire:

In questo processo il bambino non va mai forzato, perché seppur lui voglia parlare e confrontarsi il suo corpo glielo impedisce e obbligandolo potrebbe vivere un episodio molto negativo, tuttavia il bimbo non va neanche lasciato stare, pensando che la situazione migliorerà da sola, perché altrimenti inizia a credere di non essere capace di parlare e che non valga la pena di spendersi.

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