Il gioco e le attività ludiche possono essere un ponte per favorire la cooperazione tra i bambini, in quanto offrono al contempo opportunità di crescita, apprendimento e socializzazione.
Infatti, attraverso progetti mirati e specifici, è possibile dar vita a una partecipazione attiva sempre maggiore, ancor di più se le iniziative si svolgono all’aperto in mezzo agli spazi sconfinati che la natura ci offre.
Ed è proprio questo l’obiettivo di Il prato e il cielo, progetto promosso dalla Regione Toscana e finanziato dalla Comunità Europea, che promuove l’inclusione tra i più piccoli, sia senza o con disabilità, mixando l’amore per la natura e il sociale.
Chi promuove l’iniziativa Il prato e il cielo?
Il prato e il cielo è un progetto promosso da Chiara Paolini, maestra elementare da 30 anni e proprietaria dell’azienda agricola Rio della Forma a Massarosa, in provincia di Lucca. Ecco cosa ha rivelato a proposito dell’iniziativa a “La Nazione”:
Oltre la mia micro azienda agricola c’è anche la Fondazione Papa Giovanni Paolo II di Don Luigi, che ha proposto attività come quelle assistite con i cavalli, e l’Azienda Agricola Spinori di Simone Carrara, dove sono previste attività come la raccolta di mirtilli e lamponi, ma anche laboratori con le api per via del miele.
Quali sono le attività svolte all’interno del progetto Il prato e il cielo?
Il prato e il cielo, come accennato poco sopra, è un progetto inclusivo senza nemmeno limiti di età. Come ha rivelato Chiara Paolini, infatti, molti laboratori ad hoc sono aperti a tutti non sono per i più piccoli: “In una delle nostre esperienze abbiamo avuto un signore di 95 anni felicissimo di partecipare”.
Ma quali sono tutte le attività promosse da Il prato e il cielo? Dalle lunghe passeggiate ai corsi di pittura, ma non solo. Ecco tutte le iniziative come dichiarato da Chiara Paolini:
L’attività più amata dai bambini è quella con gli animali.
Ce ne sono, infatti, alcuni con gravi difficoltà a livello relazionale, per questo avere l’occasione di accarezzare un animale e potercisi relazionare è importantissimo.
Gli animali sono facilitatori per l’instaurazione di un rapporto con la realtà circostante, dal momento che vanno spontaneamente verso il bambino e interagiscono con lui.
I più piccoli amano anche osservare il cielo stellato e per l’occasione sono stati installati dei maxischermi per un motivo ben preciso, come ha dichiarato la proprietaria dell’azienda agricola Rio della Forma a Massarosa: “L’inclusività era alla base, per i ragazzi che non potevano guardare al telescopio per via della loro disabilità era stato installato un maxi schermo che proiettasse ciò che si vedeva dal telescopio”.
Ma come è nata l’idea del progetto Il prato e il cielo?
Chiara Paolini ha svelato anche come è nata l’idea del progetto Il prato e il cielo: “Io sono mamma di un ragazzo con grave disabilità, e da sempre ho difficoltà a trovare contesti ludici in cui inserirlo, come ad esempio i campi estivi che, se ci sono, durano al massimo una settimana”.
L’iniziativa, come accennato in precedenza, ha come scopo quello di permettere a tutti i bambini, anche per chi ha gravi disabilità, di partecipare ad attività a stretto contatto con la natura. Queste ultime, inoltre, favoriscono anche un maggiore coinvolgimento e cooperazione tra i più piccoli, come ha sottolineato ancora Chiara Paolini:
I più piccoli interagiscono tra di loro in modo positivo, si spronano a vicenda.
Ad esempio, un bambino con disabilità cognitiva qui ha imparato ad andare in bicicletta, perché aiutato da altri bimbi che gli facevano vedere come fare.
Il prato e il cielo si propone come un modello positivo per i bambini che, oltre al divertimento, imparano fin da piccoli il valore della condivisione e inclusività.
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