Quando giunge il termine della gravidanza molti bambini hanno quasi fretta di nascere. Quell’ultimo calcetto, per una donna che sta per diventare mamma, equivale a vivere una delle emozioni più belle della propria vita. E può accadere in qualsiasi momento: le acque possono rompersi ad esempio mentre si fa la spesa, o anche quando si sta comprando l’ultima tutina.
Lo sa bene Francesca Lorenzini, 42enne di Fanano, in provincia di Modena, che ha appena dato alla luce la sua piccola Giulia non in ospedale, ma in ambulanza, come riporta “il Resto del Carlino”.
La donna ha avvertito i primi dolori durante la notte: “Mi sono svegliata alle 2.30 di notte con dolori alla pancia. Già il primo parto era stato veloce, mi avevano detto di partire subito e alle 3, con mia madre, sono salita in auto”. Durante la discesa sulla Fondovalle, però, le contrazioni sono diventate sempre più forti, tanto che si è resa necessaria la chiamata al 118: la bimba, che pesa 2 chili e 900 grammi, era ansiosa di venire al mondo.
Leggi anche: La resilienza dell’essere madre: “Quando mia figlia è nata pesava meno di un pacco di pasta”
Il racconto di mamma Francesca
Francesca Lorenzini avrebbe dovuto partorire questa domenica: “È stata tosta, ma di breve durata. Avevo il termine proprio domenica. Ci siamo fermati, il medico è salito e Giulia aveva deciso che era ora di venire al mondo, alle 4.13 è nata”. Il racconto della scorsa notte:
Arrivati lungo la Fondovalle avevo le contrazioni ogni due minuti e ho capito che non saremmo arrivati in tempo al Policlinico.
Ho chiamato l’ospedale per sapere se ritenessero più opportuno che mi fermassi al vicino nosocomio di Vignola e come procedere.
Mi hanno detto di chiamare l’ambulanza e ci siamo trovati a Marano.
Mi hanno caricato e a Vignola ci siamo fermati, perché mi ha visitato il medico che ci ha poi seguito in auto ma, arrivati a Modena, Giulia è nata.
Come stanno oggi Francesca e la sua bambina Giulia?
Francesca e la sua bambina Giulia si trovano attualmente presso l’ospedale di Modena e saranno dimesse tra poco. Il parto, molto inusuale, è stato reso possibile dalla collaborazione tra i membri del 118 e i medici del Policlinico di Modena. Ecco il commento, a proposito, del professor Antonio La Marca, direttore di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio:
Si è trattato di un parto precipitoso, non prevedibile che si svolge nell’arco di poche ore.
Fortunatamente non si tratta di parti molto frequenti, ma la rete sanitaria ha funzionato.
La paziente ha partorito in ambulanza, vicino al Policlinico senza riportare alcuna complicanza per se stessa e per la neonata.
Perché Francesca Lorenzini non ha potuto partorire in un ospedale più vicino?
Il parto di Francesca Lorenzini si è concluso con un lieto fine. Suo marito, Simone Bonomi, ha sottolineato, però, che la neomamma avrebbe potuto far nascere la bambina in auto:
Sono arrivato che era tutto finito, io sono rimasto con l’altra bimba.
È andato tutto bene, ma secondo me il punto nascite dell’ospedale di Pavullo era da tenere aperto.
Se fossimo partiti al pomeriggio, mia moglie avrebbe partorito in auto.
Per arrivare al Policlinico ci vuole più di un’ora, mentre l’ospedale di Pavullo nel Frignano, che si trova sempre in provincia di Modena, è molto più vicino, ma è ora chiuso. Ha continuato Simone Bonomi: “A noi è andata bene, ma non saremo i primi e neppure gli ultimi se non riaprono”. L’appello del papà di Giulia non deve rimanere inascoltato, ma la mamma ha dimostrato il suo coraggio e la sua forza nel partorire in una condizione di emergenza.
Leggi anche: Baby blues, il progetto Un sorriso per le mamme aiuta le neogenitrici ad affrontare il post-partum