I giorni della merla sono ormai trascorsi, ma le giornate continuano a essere molto fredde. C’è, quindi, il rischio, soprattutto per i bambini, di prendere dei malanni, tra cui il più comune è il raffreddore.
Da piccoli siamo stati abituati ad utilizzare il tanto ‘odiato’ aeresol. Ebbene, nonostante sia credenza comune che si tratti della migliore terapia contro malattie respiratorie, in realtà non sempre è la soluzione più efficace.
A dirlo è la pediatra presso il reparto di Pediatria Generale dell’Ospedale Bambino Gesù, Anna Chiara Vittucci, e a “Fanpage.it” rivela che il bambino malato deve prima ricevere una prescrizione medica prima dell’uso dell’aerosol:
Il bimbo va visitato dal pediatra e auscultato prima di iniziare una cura aerosolica.
Andrebbe utilizzato, soprattutto quando al suo interno ci sono farmaci, su prescrizione del pediatra.
Inoltre, la mascherina deve aderire bene al volto, perché se i bambini la tengono distante dal volto il farmaco contenuto all’interno dell’aerosol si disperde nell’aria.
Qual è la vera efficacia dell’aerosol?
L’aerosol viene comunemente impiegato nella cura di raffreddori, bronchiti, laringiti, sinusiti e tonsillite. Infatti, è sempre stato ritenuto efficace per curare le vie aeree, dal momento che il vapore emesso dal macchinario allevia la secchezza delle mucose e rende più fluido il muco.
Ecco quando, invece, non è più indicato, come ha sottolineato la pediatra Anna Chiara Vittucci a “Fanpage.it”:
Quando il bimbo ha la rinorrea, ossia la presenza di muco nel naso, questa non può essere curata con l’utilizzo dell’aerosol, che invece per le sue caratteristiche arriva a curare le patologie che si sviluppano più a fondo. […]
Se intendiamo un’influenza che prevede tosse e muco al naso, in realtà l’indicazione è quella di una terapia antipiretica, se si presenta la febbre oppure i lavaggi nasali, essenziali per i bimbi sotto i 5-6 anni che ancora non hanno imparato bene a soffiarsi il naso e a pulire così le vie aeree.
I lavaggi riescono a tenere pulite le prime vie aeree, evitando che il muco arrivi nelle vie respiratorie.
L’aerosol, quindi, non è efficace nei casi poco sopra menzionati, a meno che, specifica ancora la dott.ssa Vittucci, “non lo si usi con un po’ di soluzione fisiologica giusto per umidificare le vie aeree come si faceva una volta con i suffumigi, però non c’è l’indicazione ad utilizzare dei farmaci in questo caso”.
La migliore alternativa all’aerosol per i bambn
Fin da piccoli deve essere insegnato ai bambini come e perché utilizzare l’aerosol nel modo giusto, come evidenzia la pediatra Anna Chiara Vittucci:
È importante dire al bimbo che si tratta di una terapia che non è dolorosa, solo lunga, perché deve rimanere immobile per circa 10 minuti e può essere educato al suo utilizzo.
Per farlo basta parlare spiegare perché sia essenziale per lui sottoporsi alla terapia.
Attualmente, però, esistono dei metodi alternativi all’aerosol e molto più funzionali, ossa i farmaci a spray, che comunemente usano i soggetti asmatici. Ma come funzionano? Ecco le parole della dott.ssa Vittucci:
Si tratta di una sorta di dispositivo a forma di tubo a cui è collegata una mascherina con la quale si coprono bocca e naso del bambino.
Viene spruzzato il farmaco per via inalatoria in questa camera, in modo che il piccolo possa respirare lì dentro per 5 volte e far penetrare il farmaco nelle sue vie aeree.
Questo metodo distanziatore, più rapido dell’aerosol, dal momento che dura il tempo dei respiri del piccolo, viene utilizzato per somministrare dei farmaci inalatori come il salbutamolo o corticosteroidi sempre e solo su prescrizione medica.
Come ampiamente affrontato finora, l’aerosol, che è spesso ‘l’incubo’ dei bambini, non sempre è utile contro i malanni di stagione. In base alle infezioni o disturbi presenti è sempre bene consultare un pediatra ed evitare il fai da te.
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