Un’ennesima lezione di buona politica e di autorevolezza delle istituzioni, così come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ci ha abituato, soprattutto in un periodo buio come questo. Ieri, alla Cerimonia del Ventaglio (tradizione in vista della chiusura dei lavori parlamentari per la pausa estiva), il Presidente è tornato sulla questione coronavirus e libertà democratiche. Questo a seguito della serie di polemiche sul prolungamento dello stato di emergenza, scatenate dai vari negazionisti del coronavirus e da chi parla di “problema” inventato o strumentalizzato a fini politici o economici. Così il Capo dello Stato:
La libertà non è fare ammalare gli altri
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Rispetto verso i morti e verso i sacrifici
Dopo aver ringraziato i paesi che si sono dimostrati solidali con l’Italia, ci ha tenuto a ricordare come esattamente quattro mesi fa nel nostro paese morivano 800 persone al giorno. E le discussioni ora in atto, tra chi nega l’emergenza e chi parla di diritti violati, sembrano già aver scordato gli enormi sacrifici fatti per arginare un problema mai affrontato prima. Proprio questi sacrifici che ci permettono non solo di guardare al futuro con maggiore fiducia, ma hanno impedito una situazione catastrofica come sta avvenendo in altri paesi. Rimarca sempre Mattarella come:
Altrove il rifiuto o l’impossibilità di quei comportamenti ha provocato o sta provocando drammatiche conseguenze.
Cautela verso la pandemia e impegno a non dimenticare
“Doveroso sottolineare come il pericolo del virus sia attuale”, continua il Presidente della Repubblica. La minaccia è ancora in corso, ancora abbiamo diversi morti al giorno per coronavirus. Migliaia se guardiamo nel mondo. Bisogna essere cauti e attenti ad un pericolo che potrà sembrare “ridimensionato” ma ancora oggi cela il rischio di nuovi lockdown e crisi. Serve responsabilità sociale, anche per rispetto ai morti.
C’è infatti la tendenza a dimenticare e a rimuovere esperienze sgradevoli. Forse non era immaginabile che la rimozione affiorasse così presto mente nel nostro Paese continuano a morire persone per il virus.
Un’Europa unita è la risposta alla crisi
Altresì fare un elogio al governo e all’Europa, per questo cambio di paradigma inimmaginabile, a suo dire, del Recovery Fund. Con una visione comunitaria e solidale saremo in grado di affrontare, in maniera più efficace, qualunque ripresa o nuova crisi. L’ambizione istituzionale e politica di questa Europa ha un carattere di importanza storica, conclude richiamando un’unità essenziale al nostro futuro:
Il desiderio di cambiamento non attiene solo alle singole persone, ma su un piano generale riguarda e si esprime anche davanti ai rapporti tra i vari Paesi. Il virus non ha confini. Ringrazio ancora le nazioni che ci hanno aiutato, perché da soli non si va lontano.
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