La nascita della prima figlia è un momento molto emozionante per una mamma, che dopo 9 mesi può finalmente stringerla tra le braccia. Ciò non è, però, successo a Sury Reghelin, che ha dato alla luce Cecilia molto prima, nata a sole 23 settimane.
Come ha raccontato sua madre a “Fanpage.it”, è venuta al mondo, pesando meno di un pacco di pasta. Dopo il parto prematuro, Cecilia ha trascorso i successivi sette mesi e tredici giorni nella terapia intensiva neonatale dell’Ospedale di Vicenza, ed ha dimostrato di essere già una piccola guerriera, come ha sottolineato sua madre:
Lei è uscita da lì con noi il 13 dicembre, 227 giorni, quindi 7 mesi e 13 giorni, dopo essere entrata in TIN.
In tutto ha accumulato 6 operazioni, di cui due agli occhi, 21 trasfusioni di sangue, 2 infezioni da Staphylococcus hominis, 3 stomie, intubazioni, punture e accessi venosi continui, ma è sopravvissuta a tutto.
Il racconto di Sury Reghelin
Il 29 aprile Sury Reghelin ha iniziato a non sentirsi bene: “Avevo fortissimi dolori al basso ventre, ma sul momento ho pensato fosse un problema di digestione. Su consiglio della mia ginecologa ho preso un antipiretico, poi un antidolorifico e ho cercato di rilassarmi, senza successo”.
Si è sentita così dolorante da non raggiungere il bagno. Subito dopo ha chiamato suo marito Davide per recarsi subito al pronto soccorso: “Il tragitto non lo ricordo nemmeno, ero solo spaventatissima per la mia bambina”.
Dopo gli esami e il tracciato, il giorno successivo il pediatra li ha convocati d’urgenza: “Ci ha detto che a questa età gestazionale la piccola avrebbe avuto solamente il 20% di possibilità di sopravvivere al parto. Mi hanno trasferita d’urgenza all’ospedale di Vicenza”.
Come è andato il parto?
Cecilia è poi nata il primo maggio, a 23 settimane, e pesava soli 505 grammi. Ecco le parole del medico: “Mio marito è arrivato di corsa quando è nata, e io mi sono sentita sollevata, ma inerme, ricordo che riuscivo solo a pregare e a piangere, mi risuonavano in mente le parole del medico, ‘Si sopravvive solo nel 20% dei casi’. Poi mi hanno addormentata e io non ho provato nulla, la mia bimba è nata, era viva“.
Sury Reghelin ha rivelato cosa è successo nel momento in cui ha visto sua figlia per la prima volta: “Ricordo di averle guardato le braccia, in cui si trovavano aghi più grandi della stessa circonferenza. Sentivo un profondo desiderio di abbracciarla, ma ancora non posso”.
Cosa è successo tre giorni dopo la sua nascita? Il 5 maggio Davide è entrato nella camera di sua moglie, come ha raccontato la stessa Sury Reghelin: “Mi ha detto che dovevamo assolutamente andare dalla bimba, perché non stava bene“.
La rinascita di Sury Reghelin e di sua figlia Cecilia
Cecilia, subito dopo il parto, “era circondata da almeno 8 cavi, indifesa sotto al macchinario che le permetteva di fare la fototerapia”. I suoi genitori sono stati messi al corrente che le era scoppiato l’intestino, secondo ancora il racconto di sua madre: “Ci fanno firmare tantissime carte, io ricordo di essere stata presente solo fisicamente, ma la mia testa vagava lontano. È arrivato un sacerdote, chiamato dalla dottoressa Vedovato, la responsabile della TIN, e la piccola nel giro di un’ora è stata rianimata 3 volte“.
Nell’arco di 5 mesi Cecilia è stata sottoposta a 4 operazioni, superandole tutte nonostante fosse nata da poco. Sury Reghelin è stata una mamma resiliente, come sua figlia, l’ha nutrita d’amore fino a quando lo scorso 14 maggio le ha fatto il regalo più bello: “Per la prima volta ha aperto gli occhi”. La piccola Cecilia continua a crescere, ogni giorno, sempre di più.
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