Morta Monica Vitti: lo scorso 3 novembre aveva compiuto 90 anni. Dopo una lunga malattia, che l’aveva spinta al ritiro dalle scene, l’attrice dalla voce roca e dall’indecifrabile sguardo magnetico si è spenta.
Commozione in sala stampa al Festival di Sanremo, dove è stato dato l’annuncio. Il primo a dare notizia della scomparsa dell’attrice è stato Walter Veltroni attraverso un tweet. Ha scritto: “Roberto Russo, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto”.
Portata al successo dal regista ferrarese Michelangelo Antonioni, passerà alla storia il suo feeling professionale con Alberto Sordi (che la definì “un talento inimitabile”) e la sua paticolare verve comica, svelata in numerose pellicole cult della commedia italiana.
Morta Monica Vitti: dagli esordi al successo
Monica Vitti, nome d’arte di Maria Luisa Ceciarelli, si era allontanata dalla vita pubblica e dal grande schermo ormai da vent’anni, a causa di una malattia. Nata a Roma il 3 novembre 1931 da padre romano e madre bolognese, è considerata la più grande mattatrice del cinema italiano. Da piccola era stata soprannominata a Messina “setti vistini“, ovvero sette sottane, perché per vestirsi velocemente indossava gli abiti uno sull’altro.
Il suo debutto risale al 1946 quando, a soli 14 anni, si esibì nello spettacolo La Nemica di Dario Niccodemi. Nel 1953 si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico sotto la guida di Sergio Tofano. Nel 1956 è Ofelia in Amleto di Riccardo Bacchelli al Teatro Olimpico di Vicenza e Bella di Cesare Meano al Teatro del Convegno di Milano per la regia di Enzo Ferrieri. Debutta con ruoli minori al cinema nei film: Ridere, ridere, ridere (1954) di Edoardo Anton, Una pelliccia di visone (1956) di Glauco Pellegrini e Le dritte (1958) di Mario Amendola.
Nel 1957 incontra il regista Michelangelo Antonioni che la considerò la sua musa: tra i film più famosi a cui ha preso parte si possono citare L’avventura, La notte, L’eclisse e Deserto rosso. Il grande successo arriva nel 1968, con il film La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, pellicola che vince due David (Miglior produttore e Migliore attrice protagonista), un Nastro d’Argento, un Globo d’Oro alla migliore attrice protagonista e una Nomination all’Oscar come Migliore Film straniero.
La lunga carriera di Monica Vitti: tutti i premi
Nel 1970, Vitti interpreta, per la regia di Marcello Fondato, Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa, con cui si aggiudica il David di Donatello come Miglior Attrice. Con L’anatra all’arancia, di Salce, Vitti vince un altro David di Donatello nel 1976 come Migliore Attrice e il Nastro d’Argento della SNGCI (sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani).
Amori miei è un’altra famosa commedia interpretata dall’attrice. Diretta nel 1978 da Steno, anche con questa pellicola Monica Vitti si aggiudica il David di Donatello. In totale, l’attrice ha vinto tantissimi premi nazionali e internazionali durante la sua lunga carriera. Un Orso d’argento al Festival internazionale del cinema di Berlino, Un Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, un Ciak d’oro alla carriera, 12 Globi d’oro, tre Nastri d’argento e cinque David di Donatello.
Monica Vitti: vita privata
Monica Vitti ha vissuto tre importanti storie d’amore: con il regista Michelangelo Antonioni, con il direttore della fotografia Carlo Di Palma e con il regista Roberto Russo, che era il suo attuale marito, con cui era convolata a nozze nel 2000 dopo 27 anni di fidanzamento.
Nel 1986 è stata insignita del titolo di Grande ufficiale della Repubblica Italiana dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
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