L’abbigliamento da lavoro ad alta visibilità è studiato al fine di poter essere visibile e proteggere il lavoratore durante le sue ore all’interno di un cantiere. Un posto dove i rischi per la salute sono dietro l’angolo, soprattutto se collocato sulla strada con vari veicoli in movimento.
Questo abbigliamento si indossa anche in cantieri a bassa visibilità, così da segnalare la propria presenza a collaboratori e terzi durante il lavoro. Le precauzioni da prendere non sono mai abbastanza: scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questo tipo di divisa da lavoro.
Normativa dell’abbigliamento da lavoro ad alta visibilità
L’abbigliamento da lavoro ad alta visibilità è il dispositivo che si usa all’interno dei cantieri posizionati su strada o con bassa visibilità. Proteggono dai rischi di media entità e sono compresi nella seconda categoria dei DPI – Dispositivi di Protezione Individuale. Un tipo di abbigliamento comodo, professionale caratterizzato da colori accesi e bande catarifrangenti per segnalare la propria presenza in ogni momento della giornata e della notte.
Questi sono disciplinati dalla normativa UNI EN ISO 20471:2017 con determinazione di tutte le caratteristiche, requisiti, indicazioni per la manutenzione e uso nonché linea guida per la loro progettazione. Anche il Decreto Interministeriale del 4 marzo 2013 regola il loro impiego in sede di lavori dove c’è traffico (è un capo di abbigliamento obbligatorio per legge e per la sicurezza dei lavoratori).
Tipologie dei capi ad alta visibilità
Le tute da lavoro alta visibilità sono suddivise in tre categorie essenziali ottimali per la destinazione d’uso e il rischio di protezione. Non solo, la tipologia si differenzia anche per l’uso di bande catarifrangenti che sono necessarie: per raggiungere una classe superiore di sicurezza, si possono anche abbinare capi di tipologia differente.
La prima classe è:
- abbigliamento utilizzato per un livello di visibilità minimo. Di norma si presenta con pantaloni e gilet da indossare su strade private con livello di traffico limitato/assente. La norma sottolinea che questi indumenti dovranno avere 0,10 m2 di materiale retroriflettente e 0,14 m2 di materiale fluorescente.
La seconda classe è:
- abbigliamento per alta visibilità al fine di proteggere da un rischio continuo di media portata. Si indossa in autostrada, strade urbane e con luce diurna. Di solito si presentano con pantaloni, tuniche aperte e pettorine/gilet con bande fluorescenti e retroriflettenti.
La terza classe è:
- abbigliamento ad altissima visibilità per la sicurezza in merito a rischi elevati. Si indossa durante la notte, al crepuscolo e durante le giornate di scarsa visibilità o se non è presente la luce naturale (come le gallerie).
Tutti gli indumenti delle tre categorie devono avere dei requisiti indispensabili al fine che il lavoratore possa svolgere la sua mansione, con comodità e sicurezza. Non devono causare impedimenti, proteggere dalle intemperie e permettere sempre l’identificazione in ogni situazione esterna o interna.
La loro pulizia deve essere continuativa così da non intaccare la loro efficacia e non compromettere le barre catarifrangenti. Seguire bene le istruzioni di lavaggio che sono specificate per ogni capo di abbigliamento ad alta visibilità, tenendo conto del numero massimo di lavaggi possibili.
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