Si avvicina l’addio alla mascherina. Dal 26 aprile, giorno in cui l’Italia è tornata a respirare un po’ di libertà, sembra essersi diffuso un clima più ottimistico nei confronti del virus. Il merito è anche della campagna vaccinale che, dopo l’assestamento iniziale, sembra aver preso la direzione giusta: molte regioni superano gli obiettivi del Piano nazionale del generale Figliuolo e il 29 aprile, per la prima volta, è stato raggiunto il traguardo di 500.000 somministrazioni giornaliere del siero anti-Covid.
L’assessore alla Sanità del Lazio Alessio d’Amato, intervistato da “Il Messaggero”, non ha nascosto il suo entusiasmo riguardo il modo in cui la regione sta affrontando l’epidemia e la campagna vaccinale: secondo lui, se le case farmaceutiche continueranno a rispettare i patti sulle consegne, sarà possibile dire addio alle mascherine già a luglio. Nel frattempo, anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha parlato del tema mascherine, che, a detta sua, potranno essere abbandonate definitivamente quando la prima dose di vaccino sarà somministrata ad almeno 30 milioni di persone.
Addio alla mascherina, Sileri: “Possibile con 30 milioni di vaccinati”
Niente è in grado di rappresentare il virus meglio della mascherina: di qualunque tipo essa sia, chirurgica o ffp3, essa è un oggetto che è entrato a far parte della nostra quotidianità in modo prepotente, a cui ci siamo dovuti abituare in fretta. Ormai non ci fa più quello strano effetto iniziale. Prima di uscire viene automatico infilarsela, e non averla addosso ci fa sentire mancanti di qualcosa, più vulnerabili. Ma presto potremmo dirle addio e uscire finalmente all’aria aperta liberi di fare un respiro profondo senza alcun tipo di impedimento.
L’ipotesi di un addio alle mascherine è più che verosimile. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenendo a “24 Mattino” su Radio 24, alla domanda su quando potremo evitare di indossare sempre la mascherina, ha detto:
Concordo con l’ipotesi di togliersi la mascherina all’aperto quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino.
Bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione, a quel punto è chiaro che la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio.
Stando alle parole del sottosegretario, sarà necessario ancora un po’ di tempo prima che si possa dire addio alla mascherina: al momento, sono poco più di 24 milioni e mezzo le prime dosi di vaccino somministrate e il traguardo dei 30 milioni sarà raggiunto verosimilmente a giugno.
Pierpaolo Sileri, esprimendosi poi sulle polemiche riguardanti il coprifuoco, ha aggiunto: “Aspetterei questa settimana per vedere il monitoraggio dell’Iss di venerdì ma poi tempo due settimane e può essere spostato a mezzanotte. Ci sono sempre rischi di ulteriori eventi di aggregazione, dobbiamo andare per gradi, senza correre troppo. Già spostarlo a mezzanotte è buono, poi vediamo a giugno cosa accadrà”. A giugno, tutto dipenderà dal raggiungimento dell’obiettivo di 30 milioni di vaccinati con prima dose, che potrebbe portare “a fare qualche ulteriore passo in avanti”.
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Addio alla mascherina, D’Amato: “A luglio potremo sfilare le mascherine all’aperto”
Ha parlato dell’addio alle mascherine anche l’assessore regionale del Lazio Alessio D’Amato, in un’intervista a Il Messaggero. La Regione sta attualmente affrontando il boom di prenotazioni per il siero anti-Covid, che ha portato all’esaurimento delle dosi Pfizer disponibili per il mese di maggio. Sottolineando l’importanza di una campagna vaccinale sempre efficiente, D’Amato sull’addio alle mascherine ha detto:
Le mascherine all’aperto credo che a luglio potremo sfilarle, a patto che le case farmaceutiche rispettino gli impegni presi sui vaccini.
Oggi nel Lazio un cittadino su tre ha avuto la prima dose, il 16% il richiamo. Quando avremo una copertura intorno al 30% con la seconda dose e del 60% della prima, si potranno togliere all’esterno.
Dichiarazioni che riprendono la linea di fiducia del Presidente di Regione Nicola Zingaretti, che, parlando della felice decisione di dare priorità di vaccinazione a anziani e fragili, ha detto: “Era giusto concentrarsi con chi rischiava di prendere il Covid e rischiava più di morire. Questa è una scommessa che abbiamo vinto. Grazie a questa scelta di campo moriranno meno persone e avremo un’estate diversa in cui se continuiamo così, anche a virus circolante, potremo avere una curva di decessi più bassa e meno ricoveri rispetto allo scorso anno”.
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