Al funerale del Papa, il mondo ha assistito ad un momento storico di grande speranza.
In un clima di commozione e unità, Trump e Zelensky si sono parlati, dando un primo segnale di apertura verso nuove trattative di pace per l’Ucraina. Un incontro che trasforma il dolore per la perdita del Papa in un seme di dialogo e riconciliazione, nel pieno spirito del messaggio universale del Pontefice.
L’ultima lezione di Papa Francesco: unire oltre le divisioni
La morte di Papa Francesco ha scosso il mondo intero, segnando la fine di un pontificato che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia contemporanea.
In vita, ma a questo punto anche dopo la morte, il Pontefice ha sempre cercato di costruire ponti tra i popoli. Anche con la sua scomparsa, il Papa è riuscito a compiere un ultimo miracolo: riunire, in un momento solenne e carico di emozione, due esponenti mondiali divisi dalla guerra.
Da un lato Trump e dall’altro Zelensky, i due leader di Usa e Ucraina, i due uomini simbolo di visioni politiche diametralmente opposte, si sono trovati faccia a faccia, uniti dalla memoria di un Papa che ha sempre messo al centro della sua azione la ricerca di pace, di riconciliazione e di dialogo.
Questo incontro si è trasformato in un segnale potente per il mondo intero. Non solo per la politica internazionale, ma per ogni persona che crede nel potere della comprensione reciproca, anche in tempi di grande divisione.
Con la sua morte, Papa Francesco ha dato un’ultima lezione: la pace, anche quando sembra impossibile, può ancora nascere, anche nei momenti più tristi. Un insegnamento che, oggi più che mai, ci invita a riflettere sulla capacità di superare le differenze ideologiche per un bene comune più grande.
Al funerale del Papa, Trump e Zelensky parlano: un primo passo verso la pace

Durante la cerimonia in onore di Papa Francesco, Donald Trump e Volodymyr Zelensky si sono incontrati e, tra la commozione generale, hanno intrattenuto un colloquio di circa 15 minuti lontano dai riflettori ufficiali.
Una stretta di mano, qualche parola scambiata sottovoce: gesti semplici, ma potentissimi che riaccendono la speranza di un dialogo possibile e la pace. L’incontro rappresenta un primo passo verso un possibile disgelo tra Stati Uniti, Ucraina e la complessa questione del conflitto ucraino-russo.
Forse non cambierà tutto da un giorno all’altro. Forse il conflitto continuerà ancora a lungo. Ma per la prima volta da tempo, qualcosa si è mosso. Una porta, che sembrava chiusa per sempre, si è socchiusa.
E questa apertura porta impressa il segno di Papa Francesco, instancabile portatore di pace e di riconciliazione.
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Un incontro storico: Trump e Zelensky si confrontano per la pace

Il 26 aprile 2025, durante il funerale del Papa, i presidenti Donald Trump e Volodymyr Zelensky si sono incontrati in un colloquio privato, il primo dopo un acceso confronto avvenuto alla Casa Bianca settimane prima.
Descrivendo l’incontro come “molto produttivo”, entrambi i leader hanno discusso le recenti escalation del conflitto in Ucraina, tra cui un devastante attacco missilistico russo su Kiev.
Zelensky ha sottolineato l’urgenza di un cessate il fuoco incondizionato e di una pace duratura, mentre Trump ha condannato fermamente le azioni di Mosca, suggerendo l’imposizione di sanzioni secondarie per esercitare maggiore pressione sul Cremlino.
Il direttore della comunicazione della Casa Bianca, Steven Cheung, ha confermato il colloquio tra Trump e Zelensky ed ha riportato queste parole: “Si sono incontrati privatamente oggi e hanno avuto una discussione molto produttiva. Seguiranno ulteriori dettagli sull’incontro.”
Anche il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha commentato: “Non servono parole per descrivere l’importanza di questo incontro storico. Due leader impegnati per la pace nella Basilica di San Pietro.”
Lo stesso Zelensky ha commentato su X:
Ottimo incontro. Abbiamo discusso a lungo a tu per tu. Speriamo in risultati concreti su tutto ciò che abbiamo trattato.
Proteggere la vita del nostro popolo. Un cessate il fuoco completo e incondizionato. Una pace affidabile e duratura che impedisca lo scoppio di un’altra guerra.
Un incontro molto simbolico che ha il potenziale per diventare storico se raggiungeremo risultati congiunti.
Cosa può cambiare ora in Ucraina?

Il colloquio tra Trump e Zelensky, nato in un contesto di grande spiritualità, apre uno spiraglio in un momento in cui il mondo intero invoca la fine della guerra.
Le trattative non sono ancora ufficiali, ma l’incontro al Vaticano ha dimostrato che, anche nei momenti più oscuri, il dialogo può trovare spazio. Ora gli occhi della diplomazia internazionale sono puntati su cosa succederà: si potranno aprire nuovi tavoli di negoziato?
Forse, sarà possibile riaprire canali diplomatici, immaginare un cessate il fuoco, ridare voce a chi, anche sotto le bombe, non ha mai smesso di chiedere pace.
Non è un punto d’arrivo: è solo un inizio, ma è un inizio vero, avvenuto sotto lo sguardo di un Papa che ha creduto, fino alla fine, nella forza mite del dialogo.
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Il mondo guarda con speranza: nuove prospettive dopo l’incontro

Mentre il mondo piange la scomparsa di Papa Francesco, nasce una nuova speranza.
Le immagini di Trump e Zelensky, fianco a fianco nel momento del commiato, rimarranno nella memoria collettiva come il simbolo che, perfino nei tempi più difficili, è possibile ritrovare il coraggio di parlarsi. Se la pace inizia sempre da un gesto, allora forse proprio da questo incontro potrà germogliare un futuro migliore.
Papa Francesco non ha mai smesso di credere che il cambiamento nascesse dai gesti piccoli, personali e umili. Non dai vertici, non dai documenti ufficiali, ma dai cuori capaci di riconoscersi anche oltre le differenze.
Il suo ultimo insegnamento è stato questo: persino in un tempo segnato dalla violenza, un uomo può tendere la mano a un altro uomo.
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