Torna a illuminare le strade di Roma la manifestazione di carattere nazionale giunta quest’anno all’ottava edizione. Da un’idea di Carmelo Comisi, il Disability Pride scende in campo per rivendicare i diritti delle persone con disabilità, dei loro amici, famigliari e caregivers, e gode del patrocinio di Roma Capitale, diventando sempre di più ― con nobili e ottimi presupposti ― un evento a livello internazionale.
Il suo grido di battaglia è l’inclusione che vede, ogni anno, la straordinaria partecipazione di persone, fondazioni, associazioni e altre realtà che agiscono per la difesa dei diritti. L’obiettivo principale è proprio quello di rendere la società più inclusiva, nel rispetto delle differenze.
E grazie al Disability Pride Italia si è creata una rete informale composta da varie organizzazioni che portano la manifestazione in diverse città d’Italia. Da Torino a Genova, da Taranto a Milano, ci aspetta a Roma domani, il 7 e 8 ottobre a Bologna e il 22 ottobre a Palermo.
Disability Pride, la rivoluzione culturale in atto: “Un megafono potente per far sentire la propria voce”
Il Disability Pride è organizzato dal Disability Pride Network, una rete informale che fonde diverse realtà e forze che vuole compiere una vera e propria rivoluzione culturale: “Il Disability Pride Network è un megafono per fare sentire potente la voce delle persone con disabilità, dei loro cari e dei loro ‘alleati’ nella lotta per creare un mondo per tutti. Sono voci generalmente flebili e disperse nei territori, spesso chiuse dentro qualche muro, reale o virtuale che sia”.
Il Disability Pride promuove un approccio alla cultura che abbatta i muri del pregiudizio e, soprattutto, della discriminazione, in un cammino che parte il 23 settembre alle ore 15:30 da Piazza Santi Apostoli per percorrere tutta Via del Corso, concludendo a Piazza del Popolo.
Disability Pride, Aimone Spinola alla Camera: “Dobbiamo unire le voci nelle nostre battaglie”
Aimone Spinola, Responsabile del Disability Pride Network, spiega davanti alla Camera dei Deputati che ogni giorno moltissime persone combattono per l’affermazione dei propri diritti in conferenza stampa lo scorso 19 settembre. Il Disability Pride è il luogo adatto unire le proprie forze, grazie anche al prezioso sostegno delle famiglie e dei lovegivers:
Io sono Aimone Spinola abbiamo qua con noi anche Martina della nostra direzione nazionale. Siamo un network informale di qualche decina di associazione.
Sappiamo la necessità di chi si trova in circostanze che hanno la propria specificità di confrontarsi in quella battaglia.
Per chi ha una patologia comprendiamo e siamo molto vicini alle associazioni, famiglie singoli che devono cimentarsi in battaglie enormi e campali per rivendicare il diritto all’esistenza certe volte addirittura.
Sottolinea quanto sia importanti far sentire le proprie voci:
Siamo nella sede più adatta per far sentire le nostre battaglie.
Quando dobbiamo farci sentire abbiamo la necessità di unire le nostre voci.
Per far sì di non trovarci solo di fronte a un muro di gomma.
Una persona o una famiglia che si prende cura di una persona con disabilità vive una difficoltà e ha bisogno di una relazione di aiuto, con i genitori, figli e familiari più prossimi, i caregiver, ai quali si dà una definizione, ma che poi in realtà non hanno riconoscimento giuridico.
Disability Pride, l’appello di Aimone Spinola: “Cerchiamo di aiutarci l’uno con l’altro”
Aimone Spinola mette in luce che chi assiste una o più persone con disabilità spesso deve dire addio al suo lavoro e avrebbe bisogno di alcuni sussidi necessari:
Ci troviamo con famiglie e con persone che si ritrovano a ricoprire questo ruolo senza avere uno stipendio, anzi piuttosto rinunciando al lavoro, contributi.
Dico questo per dire che la dimensione della problematica spesso non si riduce alla patologia.
Ognuna ha la sua specificità, ma tutte le disabilità hanno un indotto di problematiche che ci accomunano.
Il merito del Disability Pride sta nel fatto che vuole abbattere le barriere di ogni tipo, anche quella del conflitto e della disparità economica, “per ottenere le poche risorse che sono stanziate per le persone che vivono qualsiasi forma di fragilità”. E fa un appello:
Cerchiamo di capire come possiamo fare noi, cerchiamo di guardarci l’un l’altro e creare le condizioni migliori, perché siamo tutti diversi, non siamo tutti uguali.
Quello che abbiamo di uguale è il diritto di vivere una vita dignitosa.
E pone al pubblico questa domanda: “Come facciamo noi come società a costruire le condizioni per ognuno di noi ad avere pari diritti?”. La risposta è semplice:
Innanzitutto capendolo, avendo un atteggiamento di ascolto, di disponibilità, il contribuito di persone che hanno una storica competenza, perché nel caso di Carlo Rossetti, che abbiamo avuto la fortuna di incontrare nel nostro cammino, è una ricchezza, un patrimonio una memoria storica di oltre 30 se non 35 anni di battaglie.
Disability Pride, una passeggiata di festa e di rivendicazione
Il Disability Pride è nato nel 2015 in Sicilia, ma dal 2018 si è trasferito a Roma, per poi toccare moltissime città italiane, da Nord a Sud. Continua Spinola:
Noi nasciamo “adesso” e il nostro presidente è Carmelo Comisi.
Siamo all’ottava edizione del Disability Pride, e pochi lo conoscono, perché le prime edizioni nascevano nella provincia siciliana e invece dal 2018 è arrivato a Roma, con caratteri di manifestazione nazionale.
Oggi ha una dimensione anche internazionale con una rete di contatti che abbiamo, perché in fin dei conti ci siamo resi conto che cambiano le forme e cambiano i contesti, ma le problematiche gli esseri umani patiscono sono le stesse.
Invita tutti a prendere parte a questa magnifica manifestazione:
Allora la nostra idea è quella di darci un appuntamento tutti insieme e anche quest’anno e lo faremo alle 15:30 a Piazza Santi Apostoli vicino a Piazza Venezia, per fare una passeggiata di rivendicazione, di festa, di lotta e quindi di gioia, ma anche con determinazione.Percorriamo Via del Corso passiamo per arrivare a Piazza del Popolo, dove concluderemo la nostra manifestazione con un saluto finale.
Disability Pride, Aimone Spinola: “Da solo non si salva nessuno”
Aimone Spinola conclude il suo intervento alla Camera dei Deputati, dando un messaggio universale: “Nessuno si salva da solo”. La forza del Disability Pride sta nel fatto che riunisce diverse realtà che, ribadisce, devono essere tutelate:
Ringrazio qui non solo AISA, (Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche) ma tutte le persone che la rappresentano per essere stati vicino a questo percorso con noi da tempi non sospetti.
Quando in pochi ci conoscevano, ma avevano già colto l’importanza di andare avanti con le battaglie nella loro specificità, e l’esigenza di mettere in comune un percorso, perché da solo non si salva nessuno.
Non si salva l’utente che ha bisogno di assistenza, ma non si salva l’assistente, l’operatore che deve assistere, che vive in condizioni di lavoro spesso difficile precario saltuario.
E se non mettiamo le persone che devono prendersi cura degli altri nelle migliori condizioni, li chiamiamo Angeli, ma non gli rinnoviamo i contratti, continuano a vivere in condizioni di precarietà.
Non resta che unirsi a questa rivoluzione culturale, seguendo le impronte dell’inclusività, e stringendo la mano al riconoscimento dei diritti.