“Non un minuto di silenzio, come ci ha invitato a fare il ministro dell’Istruzione Valditara, non rimaniamo zitti”. È questo quello che sta accadendo ora: moltissimi studenti, sia liceali sia universitari, hanno accolto l’appello di Elena Cecchettin a fare rumore, e a non tacere davanti alla violenza di genere.
E sono sempre di più quelli che scendono in piazza e in cortile per far sentire la propria voce, da Nord a Sud, a partire dall’Università di Padova dove Giulia avrebbe dovuto laurearsi fino a Palermo.
Mobilitazione studentesca per Giulia Cecchettin nella sua università di Padova: “Mai più silenzio”
La 22enne Giulia Cecchettin era una laureanda in Ingegneria Biomedica dell’Università di Padova, che avrebbe dovuto discutere la tesi per sentirsi chiamare Dottoressa. Ma il suo ex fidanzato, Filippo Turetta, non le ha permesso di coronare questo sogno.
E nel giorno in cui la sua università aveva preannunciato un minuto di silenzio, all’inizio di ogni lezione, sia i suoi colleghi di corso sia chi non la conosceva hanno invece fatto l’esatto contrario. Infatti, oltre 2000 studenti sono usciti nel cortile di via Gradenigo per ricordarla, invocando le parole di sua sorella Elena, tra gli applausi:
Per lei e tutte le altre vittime non resteremo in silenzio, ma distruggeremo tutto.
Tirate fuori chiavi, borracce, qualsiasi cosa per farci sentire.
Non facciamo un minuto di silenzio, ma solo un minuto di rumore.
Anche a Milano gli studenti si fanno sentire
Il liceo classico Alessandro Manzoni di Milano sottolinea, come riporta “Ansa”, che “la notizia della morte di Giulia ci fa arrabbiare ma non ci stupisce più perché Giulia è una delle tante, una delle tante donne uccise da un bravo ragazzo di buona famiglia”.
Anche il Liceo classico Giosuè Carducci conferma: “Tutto questo è inaccettabile. Parliamone in classe, con gli amici e i parenti, non stiamo in silenzio. Vogliamo giustizia, vogliamo rumore”.
Inoltre, molti universitari presso la Statale di Milano hanno rimandato a domani l’appuntamento per il minuto di rumore, coinvolgendo quanti più coetanei possibili in un “flash mob per ricordare Giulia, per dare forza alla sorella Elena e a tutte le persone a loro care. Invitiamo il mondo della formazione a partecipare, con un oggetto rumoroso e con un cartello da lasciare appeso sulle pareti della Statale, dove lasceremo una corona di alloro fuxia e una targa per ricordarla”.
Non rimangono indifferenti nemmeno gli studenti di Torino, Roma e Palermo
Al Liceo classico e musicale Cavour di Torino, come riporta “Repubblica”, alcuni studenti hanno letto alcuni passi di Shakespeare, mischiandoli al loro pensiero:
Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna.
Anche a Roma molti studenti della Sapienza esprimono tutto il loro cordoglio, fuori il piazzale Aldo Moro e arriva forte il grido degli universitari della Facoltà di Fisica presso la medesima università rispondono al ministro Valditara: “Quello che crediamo noi è che non debba essere un minuto di silenzio, ma di rabbia. Diciamo no a un silenzio assordante”.
Anche il liceo Vittorio Emanuele di Palermo hanno dedicato il loro minuto di rumore a Giulia innalzando striscioni dalla scritta: “Non potete zittirci, per Giulia solo rumore”. Inoltre, fino a sabato ci saranno altre manifestazioni e flash mob in tutta Italia. In nome di Giulia Cecchettin.
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