Aumento assegno unico marzo: l’Inps riconoscerà a seguito di un apposito conguaglio una serie di arretrati ad alcuni contribuenti. Lo prevede la Legge di bilancio approvata a fine dicembre.
Nello specifico, il Governo Meloni ha previsto un nuovo assegno unico destinato ai genitori con figli a carico che riconosce, già a partire dal 2023, maggiorazioni rispetto agli importi erogati in precedenza.
Aumento assegno unico marzo esteso anche ai genitori vedovi
Aumento assegno unico marzo: un contributo più alto verrà riconosciuto dall’Inps ai nuclei familiari con almeno 4 figli. Si tratta di un aumento forfettario di circa 150 euro, esteso pure ai genitori vedovi, ma con regole diverse.
Non cambia il criterio di determinazione dell’importo dell’assegno, che rimane sempre quello della condizione economica del nucleo familiare, verificata tenendo conto dell’ISEE in corso di validità. Questo significa che gli importi maggiorati dell’assegno saranno calcolati e corrisposti in base alla corrispondente fascia di ISEE.
Va chiarito che le maggiorazioni sono riconosciute con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati anche a coloro che non sono in possesso di ISEE al momento della domanda, a patto però che venga attestato loro entro il 30 giugno.
Aumento assegno unico marzo: cosa significa decorrenzza retroattiva
Aumento assegno unico marzo: il fatto che le maggiorazioni abbiano decorrenza retroattiva significa che gli importi dovuti a febbraio e quelli spettanti ma non ancora ricevuti verranno ricalcolati dall’Inps secondo le informazioni in possesso e riconosciuti a partire dal mese di marzo 2023.
L’operazione di conguaglio riconoscerà direttamente le maggiorazioni e gli arretrati in busta paga, con conseguente aumento di alcuni stipendi.
Aumento assegno unico marzo: come funziona
Aumento assegno unico marzo: ma quali sono esattamente le novità previste dal legislatore e inserite nel messaggio n.724 del 17 febbraio 2023 dell’Inps in materia di assegno unico? La normativa, come riportato da Qui Finanza, prevede una maggiorazione di 30 euro mensili per ogni figlio alle famiglie con due genitori lavoratori, al fine di favorire il lavoro femminile.
Importo, questo, che spetta in misura piena a famiglie con ISEE inferiore a 15mila euro e che va a ridursi per i livelli ISEE superiori, fino all’azzeramento per i casi ISEE superiori a 40mila euro.
La maggiorazione non è destinata quindi ai nuclei in cui ci sia solo un genitore lavoratore. Il che aveva spinto l’Inps, in accordo col Ministero, a riconoscere d’ufficio il bonus ai nuclei vedovili, per decesso del secondo genitore lavoratore avvenuto nell’anno di competenza in cui è riconosciuto l’assegno (senza la necessità di fare domanda).
Questo significa che la maggiorazione per le domande di assegno presentate dal 1°gennaio 2022 sarà applicata fino a febbraio 2023 e cesserà di esserlo a decorrere dalla rata di Assegno per la mensilità di marzo 2023.
Aumento assegno unico marzo: chiarimenti
Aumento assegno unico marzo: in altre parole, chi ha presentato domanda tra gennaio 2022 e febbraio 2023 e ha ottenuto risposta positiva, beneficierà dell‘erogazione automatica da parte dell’INPS senza dover presentare nuova domanda.
Chi invece non ha mai usufruito dell’assegno unico universale o ha inviato una richiesta non accolta o non più valida, potrà presentare una nuova domanda.
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