Una storia a lieto fine arriva dal Policlinico di Bari, dove una ragazza di appena 23 anni è riuscita a portare a termine una gravidanza nonostante fosse paralizzata e in coma. La giovane, infatti, alla 35esima settimana di gravidanza era stata ritrovata priva di sensi in casa sua dai familiari a causa della rottura di una malformazione artero-venosa cerebrale.
Da lì, il trasporto d’urgenza all’ospedale di Taranto, dove la 23enne è stata intubata e stabilizzata, poi la presa in carico da parte dell’unità operativa di medicina fisica, riabilitazione e unità spinale unipolare del Policlinico di Bari, diretta dalla professoressa Marisa Megna.
Bari, 23enne paralizzata e in coma partorisce. I medici: “Il bimbo sta bene e la mamma sta recuperando la sua funzionalità”
Le innumerevoli complicanze non hanno potuto nulla. Alla fine, la donna di 23 anni paralizzata e in coma è riuscita a portare a termine la gravidanza. E il neonato sta bene. La professoressa del Policlinico di Bari Marisa Megna ha detto in merito: “È riuscita a portare a termine felicemente la gravidanza. Ciò anche grazie alla collaborazione interdisciplinare dei colleghi di ginecologia e della neonatologia e terapia intensiva neonatale. Il bambino sta bene e la mamma, faticosamente ma con costanza, sta recuperando la sua funzionalità cognitiva e motoria”.
Si è trattato di un intervento unico: prima gli esami nel reparto di medicina fisica e riabilitativa, poi la programmazione del parto cesareo da parte del team di ginecologi dell’unità operativa, diretta dal professor Ettore Cicinelli. Infine, la nascita del piccolo e il suo ricovero presso la neonatologia e terapia intensiva neonatale per alcuni giorni.
La professoressa Megna: “Emozionante e commovente vedere la donna prima paralizzata muovere il braccio”
Nel frattempo, la professoressa Megna e il suo staff si sono concentrati sulla madre paralizzata: dopo il parto, la 23enne è stata sottoposta a stimolazione transcranica a corrente diretta, tecnica che ha lo scopo di favorire con l’uso non invasivo della corrente elettrica a bassa intensità la neuromodulazione delle zone dell’encefalo che si occupano del linguaggio e del movimento. E, a cinque mesi dal parto, i primi risultati della riabilitazione cominciano a vedersi, come testimoniato dallo staff medico in un post pubblicato sulla pagina Instagram del Policlinico.
La professoressa Megna, trattanendo a fatica l’emozione per il piccolo miracolo compiuto, ha concluso con ottimismo: “È stato emozionante e commovente vedere la donna muovere il braccio e la mano destra, abilità in precedenza venuta meno come conseguenza dell’accidente cerebrovascolare. La paziente è giovane, ha ampie possibilità di recupero”.
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