Caro Bollette. Erich Grimaldi, presidente di UCDL e Comitato per il diritto alle cure domiciliari anticovid, nelle ultime settimane affronta, con la determinazione che lo ha contraddistinto in pandemia nella promozione delle terapie domiciliari covid, la questione della crisi energetica, che pesa su cittadini e famiglie italiane.
Per l’avvocato sicuramente la guerra in Ucraina ha inciso sulla crisi energetica ma la questione sarebbe iniziata a fine 2020, a termine del lockdown. Con un rincaro dell’energia e dei costi non controllati dal Governo, che non ha preso le adeguate misure per monitorare questo aumento, si è giunti a un incremento così importante.
Il Governo, per Grimaldi, avrebbe dovuto dare maggior spazio alle rinnovabili o al price cap e oggi il suo intervento, nel rapporto tra fornitore e consumatore finale, si fa sempre più stringente. Anche perché i fornitori spesso minacciano il distacco della fornitura o depotenziano il contatore.
Caro bollette: cosa manca del decreto aiuti bis
L’art. 3 del DL n. 115 del 9 agosto 2022, poi convertito con modifiche dalla legge n. 142 del 1° settembre 2022, ha previsto:
Sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale 1.
Fino al 30 aprile 2023 è sospesa l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte….
Il testo della missiva inviata alla presidenza del Consiglio dei Ministri e al MEF
L’Avvocato sottolinea però come la legge non preveda che in pendenza di reclamo non si possano effettuare distacchi e depotenziamenti, e per questo, UCDL ha inviato una missiva, tramite pec, alla presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’economia e delle finanze, all’ARERA e all’Antitrast. Ecco cosa riporta la nota:
Numerose imprese segnalano che, pur avendo proposto reclamo avverso stratosferiche ed inconcepibili bollette, si trovano nell’impossibilità di lavorare se non corrispondono le somme richieste anche in pendenza di reclamo.
Il Legislatore intervenga con urgenza per evitare che i fornitori di energia diminuiscano la potenza ovvero provvedano al distacco in pendenza di reclamo a tutela della sopravvivenza economica di imprese e famiglie.
E ancora, un mancato intervento del Legislatore sulla questione del caro bollette non potrebbe far altro che ingolfare il sistema, e impedire che famiglie e imprenditori entrino in una profonda crisi economica:
L’omesso intervento del Legislatore potrebbe, difatti, provocare la paralisi dell’apparato giudiziario in quanto milioni di utenti adiranno, in via d’urgenza, il Tribunale al fine di ottenere una misura cautelare.
Grimaldi inoltre invita Arera a una:
Verifica immediata degli extra profitti ingiustificati dei traders italiani, anche per il tramite della competente Procura, intervenendo sulle condotte poste in essere dai fornitori di gas ed energia.
Acquisendo i citati extra profitti, tutti gli attestati e documenti fiscali relativi agli utili degli ultimi due anni, al fine di valutare e esaminare qualsivoglia atto che giustifichi gli spropositati aumenti, con controllo e irrogazione di sanzioni per le attività speculative adottate.
Caro bollette, rimedi giuridici ed azioni
Riguardo al problema del caro bollette Erich Grimaldi ha invitato i cittadini a non bruciare le bollette ed inviare un reclamo/diffida, spiegando come fare:
In presenza di bollette esorbitanti, bisogna proporre reclamo prima della scadenza della bolletta, inviandolo al fornitore di riferimento, all’ARERA, all’Antitrust e alla presidenza del Consiglio dei Ministri, con riserva di adire la Procura della Repubblica, contestando le violazioni commesse dal fornitore, eccependo che le voci riportate in bolletta sono troppo vaghe, poco esplicative e necessitano di un’ulteriore precisazione da parte del fornitore.
L’utente deve chiedere la restituzione dell’IVA versata sulle accise negli ultimi 5 anni, chiedendone il rimborso in compensazione sul ricalcolo della fattura.
L’utente deve, inoltre, intimare che, decorsi sette giorni in difetto di ricalcolo, corrisponderà il minore importo, pari al costo della bolletta dell’anno precedente per lo stesso periodo, diffidando il fornitore dal depotenziare il contatore o procedere con il distacco, in pendenza di reclamo.Nell’ipotesi in cui il fornitore, depotenzi il contatore o proceda con il distacco, in pendenza di reclamo, occorre depositare, per il tramite di un legale, ricorso d’urgenza in tribunale per ottenere un provvedimento cautelare.
Ecco il form. Si proceda al reclamo a partire da qui.
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