Prosegue la detenzione di Cecilia Sala nel carcere di Evin in Iran. La giornalista de “Il Foglio” e di “Chora Media”, come riporta il “Corriere della Sera”, ha potuto fare nella giornata di ieri tre telefonate, indirizzate alla madre, al padre e al fidanzato Daniele Raineri.
Cecilia Sala ha chiesto a tutti di “fare presto” affinché possa essere liberata, ma non solo: ha rivelato che, contrariamente a quanto affermato dalle autorità iraniane, non le è stato consegnato nessun pacco contenente panettoni, maglioni, libri, sigarette e una mascherina per proteggersi dalla luce al neon sempre accesa. Inoltre, è stata privata anche degli occhiali da vista.
Il Governo prosegue le operazioni per riportare la giornalista Cecilia Sala in Italia.
La comunicazione a Teheran
In una nota consegnata dall’ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, al Governo degli Ayatollah, l’Italia richiede il rilascio immediato di Cecilia Sala. Quest’ultima è detenuta nel carcere della capitale iraniana dallo scorso 19 dicembre, dove si trovava con un visto giornalistico di lavoro, ed è accusata di avere violato le leggi della Repubblica Islamica, sebbene non sono ancora noti e chiari i motivi dietro la decisione delle autorità dell’Iran.
Inoltre, come riporta “ANSA”, la Farnesina specifica che “i tempi e le modalità di detenzione della cittadina italiana Cecilia Sala saranno una indicazione univoca delle reali intenzioni e dell’atteggiamento del sistema iraniano nei confronti della Repubblica italiana”.
Sono richieste anche “garanzie totali sulle condizioni di detenzione” della giornalista 29enne, tra cui non solo un trattamento con dignità, ma anche la possibilità di ricevere beni di prima necessità.
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Le parole di Mattarella e Tajani sul rilascio di Cecilia Sala
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Il Governo italiano continua a lavorare per porre la parola fine al caso Cecilia Sala. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il consueto discorso di fine anno ha sottolineato la sua vicinanza alla giornalista detenuta a Teheran:
Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove.
Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità.
Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala.
Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia.
Anche il vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, a Radio Radicale, ha rivelato che il Governo “ce la sta mettendo tutta” per riportare a casa Cecilia Sala:
La nostra ambasciatrice a Teheran ha già chiesto un altro colloquio con lei e spero che possa esserle concesso in tempi rapidi.
Stiamo lavorando con grande discrezione a risolvere questo intricatissimo problema, non è facile.
Siamo impegnati per cercare di portare a casa questa giovane giornalista.
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