Alessandro Araimo è Executive Vice Presidente, General Manager e Amministratore Delegato di Warner Bros. Discovery Sud Europa, come riportato sul sito di Confindustria Radio TV.
Dopo la laurea presso l’Università Bocconi e l’ESSEC University di Parigi, è stato partner di alcune società di consulenza mondiali, come ad esempio Value Partners e Bain & Company, per poi lavorare in alcuni gruppi editoriali di fama nazionale e internazionale come Fininvest e Condé Nast. Dal 2014, invece, fa parte del gruppo Warner Bros. Discovery. Vediamo ora meglio chi è.
Alessandro Araimo, da Ravenna al Gruppo Warmer Bros. Discovery
Alessandro Araimo è originario di Massa Lombarda, un paese in provincia di Ravenna, ha 54 anni, una moglie e due figli, come riporta “MasterX”. Entra nel gruppo Warner Bros. Discovery dal 2014, inizialmente come Chief Operating Officer di Discovery per il Sud Europa, e successivamente come AD di Discovery Italia. Dal 2022 ha assunto la carica di General Manager e CEO di tutte le attività del Gruppo Warner Bros. Discovery in Sud Europa.
Il piano di Araimo per il gruppo Warner Bros. Discovery
Araimo è colui che ha portato Fazio sul NOVE dopo l’esperienza pluriventennale in Rai, però, come ha affermato in un’intervista a “Repubblica”, “il risultato è straordinario, ma teniamo i piedi per terra”.
Aveva già provato a contattare Fazio anni prima, ma l’accordo non è andato a buon fine, fino a quando a ottobre 2023 il conduttore di Che Tempo Che Fa ha siglato l’accordo: “Avevamo già provato ad avvicinarlo cinque anni fa, alla firma del precedente contratto con Rai. Per una serie di ragioni, la cosa non andò a buon fine. Però si era creato un feeling sulla visione della TV e sulle cose che avremmo potuto fare. Pensavo che fosse finita lì. Poi ci siamo ritrovati in primavera, a fine contratto, in una fase di riflessione e potenziale cambiamento“.
Dopo Fabio Fazio, Araimo è riuscito a far ‘traslocare’ Amadeus dalla Rai, che dal prossimo autunno diventerà anche produttore dei suoi tre programmi di cui sarà alla conduzione, possibilità, quest’ultima, esclusa se fosse rimasto sulla TV di Stato. Qual è, quindi, l’idea di televisione di Alessandro Araimo? Ecco ancora le sue parole a “Repubblica”:
Il nostro è un percorso, non voglio che ci si senta arrivati.
È ovvio che ne ricaviamo un incitamento a fare bene il nostro lavoro, quello di editore.
Sono un manager di un gruppo privato e devo tenere d’occhio l’equilibro dei conti e il profitto.
Vorrei fare una televisione che sia contemporanea e internazionale, fatta da italiani che sappiano guardare il mondo […]
Se questo è fare servizio pubblico sono stracontento, ma la realtà è che voglio fare l’editore in un modo adeguato alla società.
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