Da portantino del San Camillo a re delle cliniche, ma non solo. Antonio Angelucci, imprenditore, senatore ed editore che ha avviato delle trattative per acquistare AGI, è nullatenente.
A dirlo è “Il Fatto Quotidiano”: “L’imprenditore che possiede tre giornali (Libero, Il Giornale, Il Tempo) con oltre il 4% della tiratura nazionale dei quotidiani e aspira a comprare l’agenzia giornalistica dell’Eni, l’Agi, il deputato più ricco (e più assenteista) con un reddito lordo di 3.334.400 euro dichiarato per il 2022, è nullatenente“.
Ad Antonio Angelucci non è intestato niente: “Il gruppo, gestito dal figlio, ricava il 94% del fatturato e tutti gli utili dal business nella sanità”.
Antonio Angelucci e le attività di famiglia
Antonio Angelucci ha un impero che fattura 230 milioni di euro. Eppure, nelle dichiarazioni patrimoniali ufficiali depositate alla Camera, risulta essere nullatenente. Angelucci, infatti, non possiede proprietà, immobili, terreni e nemmeno auto, barche e moto.
Non solo, non possiede quote di società e nemmeno azioni. Come dichiara ancora “Il Fatto Quotidiano” le attività svolte nella sanità rientrano nel gruppo San Raffele Spa, mentre quelle relative a manutenzione, pulizia, fino alla comunicazione e all’editoria nella Finanziaria Tosinvest Spa.
Il quotidiano diretto da Marco Travaglio dichiara che il controllo delle società è esercitato attraverso due società con sede a Lussemburgo, ossia la Three Sa e la e la sua controllante, la Spa di Lantigos Sca.
Antonio Angelucci acquisterà davvero AGI?
Angelucci sembra sempre più vicino all’acquisto di Agi. Nei mesi scorsi sempre “Il Fatto Quotidiano” aveva dichiarato: “Eni è sempre più vicina a vendere l’Agi ad Antonio Angelucci. La trattativa per l’acquisto della storica agenzia di stampa, fondata nel 1950 e controllata dal gigante petrolifero dal 1965, era stata anticipata dal Fatto a fine dicembre. Secondo fonti interne ed esterne ad Agi, la cessione sarebbe davvero imminente”.
L’affare potrebbe essere definito entro giugno, quindi dopo le elezioni europee. E a confermare la trattativa in corso è lo stesso Giampaolo Angelucci, figlio di Antonio nonché presidente di Tosinvest, durante il convegno organizzato dalla premier Meloni per presentare il progetto sul premierato pochi giorni fa:
La trattativa per l’acquisizione dell’AGI è in corso, e va avanti.
Speriamo giunga a buon fine.
Ci sono altri che vogliono AGI?
È il mercato, niente di male.
Ci sono state proteste?
Noi rispettiamo tutti, ma c’è una trattativa in corso e non voglio fare commenti.
Cosa succederebbe se Angelucci divenisse proprietario di AGI?
Una probabile futura cessione di AGI ad Antonio Angelucci sarà valutata nel quadro del Media Freedom Act, come riporta “FNSI”. La Commissione europea si è espressa in merito all’eventuale vendita di AGI dall’Eni all’imprenditore ed editore durante un incontro con la stampa lo scorso venerdì 26 aprile a Bruxelles.
Ecco cosa ha dichiarato il portavoce della Commissione per la Giustizia e lo Stato di diritto, Christian Wigand:
Abbiamo visto i resoconti della stampa, ma non ci sono informazioni chiare in questa fase.
I media indipendenti, un pilastro fondamentale della democrazia europea sono un organo di controllo pubblico che responsabilizza chi detiene il potere.
Il Media Freedom Act consentirà una valutazione delle concentrazioni del mercato dei media che potrebbero avere un impatto significativo sul pluralismo dei media e sull’indipendenza editoriale.
I fornitori di servizi di media dovranno rivelare i nomi dei loro proprietari in futuro e garantire una maggiore trasparenza nei nostri Stati membri.
Leggi anche: Caso dossieraggio, ecco la lista: tutti i nomi, da Marta Fascina a Fedez