Addio a Bruno Pizzul, storica voce del calcio italiano. Il telecronista si è spento nella notte nell’ospedale di Gorizia. Sabato prossimo avrebbe compiuto 87 anni. Per 16 anni Pizzul ha commentato la Nazionale di calcio italiana, accompagnando milioni di telespettatori in momenti indimenticabili per la storia sportiva del Paese.
Nel corso della sua carriera si ricordano le telecronache di 5 Campionati del Mondo e 4 Campionati Europei, dal 1986 al 2002, anno in cui si è congedato. Oltre a dare voce alle partite, Pizzul ha condotto Domenica Sprint e Domenica Sportiva.
Vita e inizi di Bruno Pizzul

Bruno Pizzul è nato l’8 marzo 1938 a Udine e fin da piccolo si è dedicato all’attività sportiva, giocando prima nella squadra della parrocchia di Cormons, la Cremonese, poi nella Pro Gorizia, nel Catania, nell’Ischia, nell’Udinese e nel Sassari Torres. La sua carriera sportiva, però, è terminata a causa di un infortunio al ginocchio. Dopo la laurea in Giurisprudenza, dunque, si è dedicato prima all’insegnamento, per poi tentare il concorso in Rai.
Nel 1969, infatti, Pizzul è stato assunto come radio-telecronista della Rai e, l’anno seguente ha commentato la prima partita di calcio, lo spareggio di Coppa Italia tra Juventus e Bologna. Da questo momento in poi, Pizzul non si è più fermato e ha descritto le azioni degli Azzurri del calcio per 16 anni.
Il telecronista lascia la moglie Maria, i figli Fabio, Silvia e Anna e 11 nipoti. Pizzul, in realtà, era considerato un nonno da molti ragazzi, i quali lo fermavano per strada per esprimergli il proprio affetto. In un’intervista al Corriere della Sera, il giornalista aveva commentato questi gesti in maniera divertita: “Ne vado orgoglioso. Così, se agli undici nipoti aggiungiamo i nipoti acquisiti, abbiamo una squadra completa di riserve“.
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La carriera di Bruno Pizzul
Dopo aver commentato lo spareggio di Coppa Italia del 1970, Bruno Pizzul ha raccontato, per la prima volta, la finale di una competizione internazionale nel 1972, in occasione del Campionato Europeo di Bruxelles, che vide la Germania Ovest vincere sull’URSS. Per quanto riguarda l’annuncio in diretta di una vittoria italiana fu durante una Coppa Europea del 1973, quando il Milan sconfisse il Leeds Utsd, in occasione della Coppa delle Coppe.
Nel corso della propria carriera, Bruno Pizzul è stato anche testimone della strage dell’Heysel, quando, durante la finale della Coppa dei Campioni il 28 maggio 1985, che contò 39 vittime, di cui 32 italiane, e oltre 600 feriti. Il telecronista ha commentato così l’evento:
È stata la telecronaca che non avrei mai voluto fare.
Non tanto per un discorso di difficoltà di comunicazione giornalistica, ma perché ho dovuto raccontare delle cose che non sono accettabili proprio a livello umano.
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La voce della Nazionale italiana di calcio
Bruno Pizzul è diventato la voce ufficiale della Nazionale italiana di calcio nel 1986, quando ha commentato la Coppa del Mondo, svoltasi quell’anno in Messico. Il giornalista ha mantenuto questo ruolo di commentatore degli Azzurri fino al 21 agosto 2002, quando l’Italia è stata battuta dalla Slovenia durante una partita amichevole a Trieste.
In 16 anni, dunque, ha dato voce a 5 Campionati Mondiali, 4 Campionati Europei, a tutte le partite di qualificazione ai Mondiali e agli Europei, a eccezione della finale del terzo-quarto posto di Italia ’90, commentata da Giorgio Martino. Pizzul ha seguito anche tutte le partite della Nazionale trasmesse in esclusiva da TMC e Mediaset e di alcune amichevoli.
Iconico è stato il commento di Pizzul del gol di Roberto Baggio, durante le Notti Magiche del Mondiale del 1990: “… e segna, segna Roberto. Roberto Baggiooooo al 42′ del secondo tempo“.
Il ricordo di Bruno Pizzul
Oltre a dedicarsi alle telecronache, Bruno Pizzul ha condotto Domenica Sportiva, nella versione estiva del 1975, mentre nella stagione 1993-94 ha preso il timone di Sport Sera, con affianco Simona Ventura e Amedeo Goria. Dal 1976 al 1990 si è dedicato a Domenica Sprint e dal 1990 al 1992 ha curato lo spazio dedicato alla moviola in 90° minuto, condotto da Fabrizio Maffei. Simona Ventura ha voluto ricordare il collega in un post sul suo profilo Instagram:
Tra le persone che ho incontrato e che mi hanno aiutato in questo mestiere ci sei sicuramente tu caro Bruno!
La voce delle nostre partite!
Con te il calcio è stato ancora più bello ed emozionante.
Abbraccio forte la tua famiglia e grazie per tutto quello che mi hai insegnato.
Sul profilo X della Fiorentina, invece, è apparso il seguente messaggio: “Ha dato al calcio voce ed emozione, con un’eleganza inconfondibile. Tutta la Fiorentina piange la scomparsa di Bruno Pizzul e si unisce al dolore dei suoi cari“. A ricordare Pizzul è stato anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga:
Bruno Pizzul è stato un grande uomo e l’incarnazione del giornalismo sportivo.
Con la sua voce è stato al fianco di intere generazioni di appassionati di calcio in tutti i momenti di passione che solo l’amore per lo sport è capace di regalare.
Oggi se ne va una parte importante della storia del nostro Paese e anche della nostra terra, che lui ha sempre amato profondamente.
A nome della Regione voglio quindi esprimere il più profondo cordoglio alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento di profonda sofferenza.
Nella sua lunghissima carriera Pizzul è stato un cronista di razza, presente ai più importanti eventi sportivi del mondo, ma il suo animo è rimasto sempre legato alla sua terra, il nostro Friuli Venezia Giulia, e ai suoi valori fondanti, che ha sempre incarnato con passione e straordinaria umanità.
Il vicepremier, Ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, infine, ha scritto su X:
“Signori all’ascolto, buonasera“.
Ci ha lasciati Bruno Pizzul, storica voce dello sport italiano.
Da vecchio giornalista del GR1 sport, esprimo le mie condoglianze ai suoi cari e a tutta la Rai, che per oltre trent’anni è stata la sua casa.
Riposi in pace.