Dopo l’avvio del cessate il fuoco a Gaza, ieri 19 gennaio sono state liberate le prime tre prigioniere di Hamas. Le donne erano state catturate durante l’attacco del 7 ottobre 2023, quando ha avuto inizio la guerra israelopalestinese.
Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher sono state consegnate, alle 16:30, alla Croce Rossa e accompagnate in una struttura per effettuare accertamenti e ricevere, eventualmente, le prime cure mediche. Dopo la loro liberazione, gli accordi tra Israele e Palestina prevedono il rilascio di ulteriori prigionieri, da entrambe le parti.
Chi sono le tre prigioniere liberate da Hamas
Le tre donne liberate da Hamas, dopo 15 mesi di prigionia, sono Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. La prima, Romi Gonen, di 24 anni, è stata catturata dai militanti di Hamas durante il festival musicale Supernova. A dare la conferma della sua liberazione è stato Shahaf, il fratello della giovane, in un post su Instagram, in cui ha fatto sapere che il nome della sorella rientrava nella lista delle persone rilasciate: “È ufficiale. Buona fortuna a tutti noi“.
La seconda a essere rilasciata è Emily Damari, cittadina con doppia nazionalità britannico-israeliana, di 28 anni. La donna era stata rapita dal Kibbutz Kfar Aza, durante l’attacco di Hamas. Alcuni prigionieri liberati lo scorso novembre avevano rassicurato la madre di Damari, Mandy, confidandole di aver avuto contatti con la giovane, durante la prigionia.
Infine, Doron Steinbrecher è un’infermiera veterinaria, romeno-israeliana, di 31 anni. Anche lei rapita dal Kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre 2023, mentre si trovava nella propria abitazione. Secondo quanto raccontato dalla madre al quotidiano Financial Times, Steinbrecher ha provato a fuggire alla cattura nascondendosi sotto al letto. Questo escamotage, seppure non l’abbia salvata dai militanti, le ha dato il tempo di inviare un ultimo messaggio ai propri cari: “Mi hanno preso, mi hanno preso“.
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Il momento della liberazione
Le tre donne sono state rilasciate da Hamas intorno alle 16:30 e, come riportato dall’emittente Cnn, numerose persone si sono presentate attorno ai veicoli dei militanti delle brigate Al Qassam e Al Quds, per assistere a un momento così importante. Successivamente, Gonen, Damari e Steinbrecher sono state consegnate alla Croce Rossa, per poi essere accompagnate verso la più vicina base militare israeliana a Gaza. Solo in seguito sono giunte a Israele. Una volta arrivate le ragazze, l’organizzazione ha fatto sapere: “Le condizioni delle tre donne tenute in ostaggio sono buone, stando a un primo esame medico“.
Dopo essere giunte nel proprio Paese, Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher hanno potuto riabbracciare le loro madri nel campo allestito appositamente dall’Idf a Reem. In un comunicato stampa, Mandy Damari ha dichiarato, rispetto al rilascio della figlia:
Se l’incubo di Emily a Gaza è finito, per troppe altre famiglie continua l’attesa impossibile.
Dopo 471 giorni Emily è finalmente a casa.
Voglio ringraziare tutti quelli che non hanno mai smesso di lottare per Emily durante questa terribile prova e che non hanno mai smesso di pronunciare il suo nome.
In Israele, nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
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La prima fase del cessate il fuoco
Con il rilascio delle tre prigioniere di Hamas è, dunque, iniziata la prima fase del cessate il fuoco, la quale dovrebbe durare circa 6 settimane. Durante questo arco di tempo sono previsti il ritiro graduale delle forze israeliane dal centro di Gaza e il conseguente ritorno dei palestinesi nella zona nord del territorio.
Secondo l’accordo, ogni giorno sarà consentito l’ingresso a Gaza di 600 camion carichi di aiuti umanitari. La direttrice generale dell’agenzia Onu per l’infanzia, Catherine Russell, infatti, ha fatto sapere in un post su X:
Con il cessate il fuoco in corso, l’Unicef sta trasferendo a Gaza acqua, kit igienici, cibo e vestiti invernali.
Altre centinaia di camion sono in attesa di entrare.
Le parti devono garantire un accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti e agli operatori umanitari, in modo che i rifornimenti possano finalmente raggiungere tutti i bambini ovunque.
In cambio, Israele dovrebbe liberare circa 2.000 prigionieri detenuti nelle proprie carceri. Secondo alcuni media arabi si tratterebbe di 69 donne e 21 uomini della Cisgiordania, di cui 8 minori. L’ufficio del Primo Ministro ha, infatti, dichiarato: “Il governo di Israele si impegna a restituire tutti gli ostaggi e gli scomparsi“.
Le reazioni alla libertà delle prigioniere
Il Primo Ministro israeliano Netanyahu si è espresso così dopo il rilascio delle tre prigioniere di Hamas:
È un giorno incredibilmente toccante.
L’intera nazione vi sta abbracciando, benvenuti a casa.
So, sappiamo tutti che hanno attraversato l’inferno, stanno passando dall’oscurità alla luce, stanno davvero uscendo dalla schiavitù per la libertà.
Il Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, invece, ha dichiarato di essere contento per il rilascio e ha sottolineato come questo evento rappresenti un esempio di speranza che serve in questo momento così delicato nel territorio israelopalestinese:
Sono sollevato nel vedere finalmente i primi ostaggi liberati e gli aiuti umanitari arrivare con l’entrata in vigore del cessate il fuoco a gaza.
L’accordo porta un tanto atteso barlume di speranza nella regione.
Tutte le parti devono rispettarlo.
La pace è l’unica via da seguire.