“Prima l’Italia!”: è questo il nome del nuovo movimento politico voluto da Matteo Salvini per unire le forze del Carroccio e di FI in vista delle elezioni amministrative in Sicilia. In realtà, di un progetto simile si era parlato già a gennaio, quando il leader della Lega aveva lanciato ai berlusconiani la proposta di una federazione legata all’idea di un partito unico.
Oggi come ieri, gli scettici sono molti, da entrambe le parti. L’idea di un nuovo “calderone” politico non entusiasma e per ovvi motivi. Nelle file della Lega c’è chi è già pronto a dichiarare fallimento e a puntare tutto su un nuovo leader che rispetti i principi originari del partito.
La Liga veneta contro il simbolo di “Prima l’Italia”
A far storcere il naso è innanzitutto il simbolo del movimento “Prima l’Italia”: sfondo blu con tricolore in bellavista, un autentico attacco all’identità dura e pura del Carroccio. Lo strappo era inevitabile, specie con lo zoccolo duro della Liga veneta.
L’europarlamentare Gianantonio Da Re ha tuonato al Gazzettino: “Se è un esperimento politico, che resti pure confinato alla Sicilia, ma se qualcuno pensa di utilizzare questo simbolo anche a livello nazionale, dico no. Che nessuno tocchi il nostro Alberto Da Giussano: per noi è irrinunciabile”.
C’è chi ha sferrato un affondo ancora più pesante, come l’ex assessore leghista Marino Finozzi, che ha scritto in un post: “Ho molto rispetto dei tanti amici che ancora oggi militano in quella che fu Lega Nord, molti di loro, nonostante il vecchio movimento autonomista sia stato trasformato in un partito sovranista, vi partecipano in buona fede e quando stamattina, ho visto questo (il simbolo di Prima l’Italia, ndr), il primo pensiero è andato a loro. Immagino cosa possono provare di fronte a questo simbolo che non può in nessun modo essere compatibile con i 30 anni di storia della Lega Nord. Caro amico Luca Zaia, sei l’ultima mia speranza”.
L’ala moderata di FI contro l’alleanza con la Lega
Oltre alle resistenze interne al Carroccio su “Prima l’Italia”, non bisogna dimenticare quelle dell’ala più moderata di FI, capitanata dalla ministra per il sud Mara Carfagna.
La forzista ha così commentato la prospettiva del movimento unico per le prossime elezioni politiche: “Un conto sono gli scenari locali, dove la sperimentazione di formule è un fatto consueto, un conto è lo scenario italiano. Sono sempre stata convinta, anche quando il vento gonfiava le vele populiste che il ruolo dei moderati vada valorizzato, non minimizzato con qualche nome qua e là in una lista determinata da altri. Un’eventuale lista unica nazionale avrebbe risultati inferiori rispetto alla somma di Forza Italia e Lega”.
Senza contare che, a suo tempo, la ministra forzista per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini aveva ribadito la necessità di un centro-destra plurale, in cui i componenti di FI potessero conservare “il ruolo di moderati, riformisti ed europeisti, che va accentuato, non annacquato in una federazione”.
“Prima l’Italia”: Giorgia Meloni fa paura?
L’impressione è che se “Prima l’Italia” rimanesse un esperimento circoscritto alle realtà locali potrebbe pure essere tollerato, seppur con estremo sforzo da parte di molti. Sarebbe invece inaccettabile se venisse utilizzato come strategia anche a livello nazionale. Ma, a quanto pare, Salvini avrebbe pensato proprio a uno scenario del genere per arginare l’inarrestabile crescita di Giorgia Meloni e il lento declino della Lega nei sondaggi.
La leader di FdI, da parte sua, ha fatto sapere di non sentire Salvini da tre mesi. Ma assicura che “i rapporti con lui non sono il problema, né con quanta costanza ci si sente, il problema sono le scelte di fondo e capire se da parte degli altri partiti del centrodestra l’obiettivo sia ancora dare a questa nazione un governo di centrodestra”.
Sull’ipotesi del partito unico tra Lega e FdI, Meloni è certa: “Non mi preoccupa, anche perché non ci riguarda. Mi auguro che lo facciano per convinzione e non certo per timore…”. Poi conclude con una provocazione: “Quello che bisognerebbe chiedere agli altri partiti di centrodestra è se il loro obiettivo prioritario è battere la sinistra o battere Fratelli d’Italia”.
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