Il Covid modifica il cervello anche se preso in forma lieve: lo ha dimostrato uno studio curato da Gwanaelle Douaud, ricercatrice e professore associato al Wellcome Center for Integrative Neuroimaging presso l’Università di Oxford. L’indagine è stata appena pubblicata sulla rivista scientifica Nature.
Alcune risonanze magnetiche su pazienti un tempo positivi al Covid hanno dimostrato come, anche dopo una breve infezione, la dimensione complessiva del cervello si fosse ridotta: in breve, è stata riscontrata minore materia grigia nelle parti legate all’olfatto e alla memoria.
Covid modifica il cervello: lo studio
Covid modifica il cervello. Gli scienziati hanno preso in esame le risonanze di un campione composto da 785 pazienti, divisi in due gruppi: 401 persone prese in esame circa 4 mesi e mezzo dopo l’infezione (il 96% dei quali aveva sviluppato Covid lieve) e 384 individui mai colpiti dalla malattia. Tutti loro, per motivi diversi, erano stati sottoposti a risonanze magnetiche del cervello a distanza di 36 mesi l’una dall’altra.
Mettendo a confronto le risonanze dei reduci dal Covid, è emerso che il loro cervello avesse subito diverse alterazioni strutturali e anatomiche, tra cui una riduzione della corteccia cerebrale e la riduzione del volume complessivo con danni alla corteccia olfattiva. La perdita di materia grigia (pari a un valore tra lo 0,2 e il 2%) era particolarmente evidente nelle aree di olfatto e memoria: chi era guarito da poco, infatti, ha avuto non pochi problemi nello svolgere compiti mentali complessi.
I punti da chiarire: cosa accadrà in futuro? Tutte le varianti hanno lo stesso effetto?
Covid modifica il cervello, ma non solo: gli esperti che hanno coordinato lo studio hanno sottolineato come il SARS-CoV-2 sia in grado di risalire nel cervello attraverso i bulbi olfattivi, innescando così processi infiammatori deleteri e forse anche danni diretti.
In merito a come si evolverà nel futuro tale condizione, Douaud ha detto: “Dobbiamo tenere a mente che il cervello è davvero di plastica, con questo intendiamo che può guarire da solo, quindi c’è una buona possibilità che, nel tempo, gli effetti dannosi dell’infezione si attenuino”. La perdita più significativa di materia grigia è stata nelle aree olfattive, ma ancora non è chiaro se il virus attacchi direttamente questa regione o se le cellule muoiono semplicemente per l’inutilizzo dopo che le persone con Covid hanno perso l’olfatto.
Altro punto da chiarire è se tutte le varianti del Covid abbiano questo effetto sul cervello: le risonanze magnetiche, infatti, sono state fatte quando le versioni del virus prevalenti erano quella originale e quella Alfa, perciò quando uno dei sintomi principali del virus era proprio la perdita dell’olfatto, riscontrata raramente con Omicron. Lo studio, comunque, è stato importante perché ha dimostrato come anche le formi più lievi del virus (quelle dei soggetti non ricoverati) possano provocare alterazioni cerebrali.
Leggi anche: Origine del Covid: nuovi indizi confermano che sia fuoriuscito da un laboratorio
