Anno nuovo, vita nuova. A Milano da ieri, 1° gennaio 2025, sono cambiate definitivamente le regole circa il divieto di fumo.
È il secondo step previsto dal Piano Aria e Clima, approvato nel 2020 dal Consiglio Comunale ed entrato in vigore nel 2021 con le prime aree smoking free, come parchi, aree verdi, fermate dei mezzi pubblici, impianti sportivi e cimiteri.
Milano si conferma quindi come promotrice della lotta al fumo e la salvaguardia della salute pubblica. Sarà infatti la prima grande città italiana a adottare regole così ferree.
È intervenuta, a tal proposito, la vicesindaca del capoluogo lombardo, Anna Scavuzzo, che ha commentato tale divieto con queste parole:
“C’è un’abitudine che abbiamo bisogno di assumere, cioè quella di non fumare in prossimità delle persone.
Non si fuma laddove si può recare danno a chi ci sta attorno.
Questo divieto è una indicazione rispetto all’abitudine da assumere, credo che questo sia il modo migliore con cui tuteliamo la salute.
Possiamo dire che fumare fa male, quindi non estendiamo un divieto togliendo la possibilità di fare qualcosa di meraviglioso”.
Tale normativa, però, non ha solo scopi relativi alla salvaguardia della salute, ma si occupa anche di contrastare i livelli altissimi di smog che Milano ha raggiunto nel corso degli ultimi anni.
Infatti, secondo i dati dell’Arpa Lombardia, il fumo delle sigarette è responsabile del 7% delle emissioni di polveri sottili e il Piano Aria e Clima si propone di ridurre del 45% il livello di CO2 entro il 2030, grazie anche ai nuovi divieti sulla circolazione che entreranno in vigore nei prossimi anni.
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Divieto di fumo a Milano, le regole da seguire

Come citato in precedenza, la stretta milanese contro il fumo parte già dal 2020, cosa è cambiato allora rispetto a prima? Con il nuovo divieto sarà vietato fumare in tutti gli spazi pubblici all’aperto, compresi tavolini di bar e ristoranti.
Sarà però possibile fumare in luoghi del tutto isolati, con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 10 metri rispetto alle altre persone. Da tale divieto, però, sono escluse tutte le sigarette elettroniche. Una decisione che ha fatto discutere a lungo.
Elena Grandi, assessore all’Ambiente e al Verde, ha precisato, nel corso di un intervento al Sole 24 ore, che si tratta di un’azione che si propone lo scopo di sensibilizzare la maggior parte della popolazione.
Il fumo di sigaretta rappresenta ancora oggi la causa evitabile di morte più diffusa. Per chi non rispetterà il divieto sono previste delle multe, che possono variare da un minimo di 40 a un massimo di 240 euro.
La vicesindaca Scavuzzo ha voluto però precisare: “Se sarà necessario fare delle multe le faranno, se potranno intervenire nel prevenire comportamenti errati, anche questo potrà essere parte del loro lavoro. C’è anche il richiamo al rispetto delle norme, non è sempre necessario essere multati”.
La stretta contro il fumo adottata dal capoluogo lombardo avviene a circa vent’anni di distanza dall’altra grande legge antifumo, la n.3/2003, conosciuta anche come “legge Sirchia”.
Il provvedimento prevedeva l’abolizione e il divieto di fumo in tutti i luoghi chiusi, cercando di tutelare la salute dei non fumatori e di far calare la dipendenza dal tabacco. Secondo i dati raccolti nel corso degli anni, tale normativa è riuscita a far calare il numero di tabagisti in Italia, la speranza è che anche l’attuale divieto milanese possa portare gli stessi benefici.
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