Delega fiscale approvata dal Governo. Oggi sul tavolo del Cdm c’era l’esame del Ddl delega per la riforma fiscale, uno dei punti più caldi di quest’anno: gli obiettivi sono ridurre il carico fiscale sulle imprese, semplificando la tassazione, eliminare i “micro tributi” e mettere fine all’evasione. La riunione è iniziata alle 15.30 e la cabina di regia che l’ha preceduta è stata piuttosto movimentata: stando a quanto riportato dall’agenzia Ansa, il ministro Massimo Garavaglia, che ha sostituito Giorgetti nel rappresentare la Lega, ha lasciato in anticipo la riunione, affermando che il Carroccio avrebbe approfondito il contenuto della bozza del ddl. I ministri della Lega, poi, hanno deciso di non prendere parte al Cdm.
La bozza del Ddl ha cominciato a circolare nel primo pomeriggio ed è ancora suscettibile a qualche modifica, specie dopo la reazione dei leghisti, che hanno richiesto più tempo per analizzarla. Si tratta di 10 articoli incentrati sulla riforma del sistema fiscale che, tra le altre cose, contiene novità su tematiche considerate ormai da tempo prioritarie dal Governo: Irpef, revisione del catasto di fabbrica e modernizzazione degli strumenti di mappatura catastale degli immobili (in particolare su immobili non censiti, abusivi, edificabili accatastati come agricoli).
Delega fiscale approvata dal Governo, la Lega non è al Cdm: le perplessità del Carroccio
Già lunedì sera, Matteo Salvini aveva ribadito:“nessuno pensi di rivedere il catasto”. E oggi ha aggiunto: “non abbiamo firmato la legge delega fiscale perché non conteneva quanto previsto dall’accordo. Nel testo ravvisiamo un possibile aumento delle tasse e su questo la Lega non è e non sarà mai d’accordo”. Non sorprende dunque il comportamento del ministro leghista Garavaglia, che ha lasciato la cabina di regia in anticipo, non partecipando neppure al Cdm che poco dopo le 16 ha approvato il ddl.
“Questa è una legge delega, quindi una legge generale che poi andrà riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto. Può sembrare che sia l’ultima parola sul fisco, ma per fortuna o purtroppo il processo non è così semplice, prenderà molti anni” ha precisato in conferenza stampa il Presidente del Consiglio Mario Draghi
Oltre all’irremovibilità sul catasto, fonti della Lega riportano che le obiezioni riguarderebbero anche l’impossibilità di votare il ddl “sulla fiducia” senza aver letto i testi: “non è serio” ricevere le carte solo all’ultimo, sostiene il Carroccio. Poi, i leghisti avrebbero forti dubbi anche sulla reale possibilità di finanziare la riforma dell’Irpef.
Delega fiscale approvata dal Governo, Draghi sul catasto: “Nessuno pagherà di più o di meno”
Delega fiscale approvata dal Governo, adesso si attende l’ok del Parlamento, poi l’esecutivo avrà 18 mesi per emanare i decreti attuativi. Il contenuto dei 10 articoli va dalla revisione dell’Irpef e dell’Ires alla razionalizzazione dell’Iva, fino alla discussa riforma del catasto, che, come sottolineato da Mario Draghi, non sarà una “revisione” ma una “riformulazione”.
Per quanto riguarda l’Irpef, l’obiettivo è “ridurre gradualmente le aliquote medie effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef, anche al fine di incentivare l’offerta di lavoro e la partecipazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili”, e “ridurre gradualmente le variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef”. In conferenza stampa il Premier ha precisato sul catasto:
Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che non è accatastato, terreni, abitazioni, e procede a una revisione delle rendite catastali adeguandole alle rendite di mercato.
Non cambiamo le tasse, poi per la riforma ci vogliono 5 anni. Il governo si impegna che nessuno pagherà di più o di meno, le rendite restano invariate, è un’operazione di trasparenza, ma non cambia l’imposizione fiscale sulle case e sui terreni.
Il contribuente medio non si accorgerà di nulla per quanto riguarda il catasto, resterà tutto come prima.
Poi, commentando l’assenza dei leghisti al Cdm, Draghi ha detto:
La spiegherà l’onorevole Salvini oggi o domani, ma gli scambi avvenuti in cabina di regia e nelle conversazioni avevano dato sufficienti elementi per valutare la legge delega.
Delega fiscale approvata dal Governo, le parole del ministro dell’Economia Franco
Oltre a Draghi, in conferenza stampa è intervenuto anche il ministro dell’Economia Daniele Franco, che, sempre più autorevole, secondo alcuni potrebbe essere il candidato ideale per sostituire l’attuale Premier a Palazzo Chigi, semmai quest’ultimo decidesse di salire al Quirinale. Il ministro del Mef ha detto in merito alla riforma fiscale:
La progressività del sistema fiscale deve restare, è il perno del nostro sistema. La riforma è un’opportunita verso un sistema più efficiente e meno distorsivo. Irpef e Iva resteranno ma verranno riconsiderati.
Poi, c’è il problema dell’evasione fiscale. Franco ha detto:
Un problema non nuovo in Italia, la differenza tra gettito teorico e gettito effettivo si stima di circa 100 miliardi. Il contenimento è misura necessaria per ridurre le aliquote e avere una distribuzione del carico più favorevole alla crescita economica.
Poi Franco ha affrontato gli altri temi e, in merito a cuneo fiscale, IVA e Irap, ha detto:
Bisogna ridurre il cuneo fiscale sul lavoro che in Italia è relativamente elevato, per un lavoratore di reddito medio è di 5 punti superiore alla media europea. Larga parte del cuneo è imputabile all’imposta sulle persone fisiche.
Per quanto riguarda l’Irap, il suo superamento sarà in termini graduali, seguendo due possibili linee di intervento: assorbendolo in altre imposte o reperendo altre coperture.
L’obiettivo poi è razionalizzare la struttura dell’IVA, semplificare la gestione del tributo, per ridurre i livelli di evasione ed elusione.