venerdì, 17 Gennaio 2025
spot_img

Diritto alla disconnessione, approda alla Camera il disegno di legge: 5 punti e benefici

È giunto alla Camera dei deputati il disegno di legge sul diritto alla disconnessione, che intende tutelare i dipendenti dall'eccessiva connessione con i datori di lavoro. Il punto di partenza è il testo "Lavoro, poi stacco".

La proposta di legge al diritto alla disconnessione è arrivata alla Camera dei deputati grazie a un gruppo di parlamentari del Pd, seppure l’idea alla base dell’iniziativa sia dell’associazione giovanile L’asSociata, nata per far avvicinare i giovani al mondo delle istituzioni e proporre dei cambiamenti.

Il testo giunto alla Camera è stato intitolato Lavoro, poi stacco, con lo scopo di introdurre anche in Italia il diritto alla disconnessione di tutti i lavoratori. Ciò significa che ogni dipendente può ignorare le comunicazioni fuori orario senza subire ritorsioni o sanzioni. Al contrario, se tale diritto non viene rispettato, saranno i datori di lavoro a dover pagare una penale, che può variare dai 500 ai 3mila euro per ogni dipendente interessato dalla violazione.

Ovviamente, in caso di emergenza è possibile contattare i propri lavoratori, ma il datore deve specificare che si tratta di una situazione eccezionale, da pagare in busta paga come straordinario.

Lavoro, poi stacco

Man overwhelmed with tasks and responsibilities at work

In particolare, il progetto legge Lavoro, poi stacco definisce come comunicazione:

Qualsiasi forma di contatto tra datori di lavoro e lavoratori o tra lavoratori effettuata tramite telefono, mail, servizi di messaggistica istantanea o piattaforme di collaborazione.

E sostiene ancora, all’articolo 3, che:

Il lavoratore ha diritto di non ricevere comunicazioni dal datore di lavoro o dal personale investito di compiti direttivi nei confronti del lavoratore stesso al di fuori dell’orario ordinario di lavoro previsto dal contratto di lavoro applicato e, comunque, per un arco di tempo minimo di dodici ore dalla cessazione del turno lavorativo.

Bisogna considerare che la legge italiana non riconosce esplicitamente un diritto alla disconnessione generalizzato, ma prevede degli accordi individuali tra datore di lavoro e dipendente.

Cosa prevede il diritto alla disconnessione?

Il diritto alla disconnessione prevede l’interruzione delle attività lavorative, una volta terminato l’orario giornaliero di lavoro. È pur vero, però, che sono numerosi gli impieghi che richiedono un controllo e un aggiornamento costante di eventuali comunicazioni, come, per esempio, gli insegnanti. I punti imprescindibili del decreto sono:

  1. il lavoratore dipendente non dovrà rimanere connesso 24 ore su 24 e 7 giorni su 7
  2. il lavoratore non è responsabile del malfunzionamento della rete che potrebbe creare disagi
  3. un intervallo di riposo di minimo dodici ore consecutive, dopo la fine della giornata lavorativa
  4. la facoltà di irreperibilità e di non rispondere, nel caso si ricevessero telefonate o email nelle ore di riposo
  5. la possibilità di emettere sanzioni amministrative pecuniarie per chi non rispetta il diritto alla disconnessione.

Leggi anche: Dolomiti, vacanze gratis se lasci a casa pc e smartphone

La normativa scolastica

Nel caso specifico degli insegnanti, l’articolo 22 comma 4 del CCNL Istruzione e ricerca 2016-2018 stabilisce che: 

Sono oggetto di contrattazione integrativa i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione).

Inoltre, la proposta del diritto alla disconnessione mira a ridimensionare l’utilizzo di dispositivi o applicazioni, come WhatsApp, il quale non potrà essere usato in sostituzione del sito web istituzionale per riferire comunicazioni importanti, come una circolare scolastica.

Leggi anche: Genitori social, 3 regole per sopravvivere alle chat di classe su WhatsApp

L’importanza del riposo per il lavoro

Il riposo è fondamentale affinché un lavoro venga svolto al meglio. Uno degli obiettivi del diritto alla disconnessione è proprio quello di garantire ai dipendenti del tempo da dedicare a sé e alle persone care. Ecco quali sono i benefici del riposo, che si possono riflettere nel contesto lavorativo:

  1. calma: oltre al sonno è importante sapersi riposare durante le ore di veglia. Questo vuol dire scegliere delle attività da svolgere che garantiscono alla persona calma e pace mentale. Tra le attività che si potrebbero svolgere ci sono la lettura, lo stare all’aria aperta o il passare del tempo soli con se stessi
  2. benefici fisici e mentali: riuscire a trovare un equilibrio tra i momenti di lavoro e quelli di riposo ha dei benefici anche a livello di salute fisica e mentale. Per esempio, si riduce l’ipertensione e si rafforza il sistema immunitario
  3. memoria: il riposo aiuta a ricordare meglio ciò che si è imparato di recente, come emerso dalla ricerca del National Institutes of Health statunitense del 2021
  4. decisione: grazie a un buon riposo è possibile prendere delle decisioni razionali, che in altre situazioni potrebbero sembrare inaffrontabili
  5. equilibrio: riposarsi troppo non garantisce una perfetta salute fisica. È necessario, infatti, riuscire a trovare un equilibrio tra le ore di riposo e quelle di attività. Secondo uno studio del 2021 dell’Università della Pennsylvania e dell’Università della California di Los Angeles sono utili tre ore di attività non produttive oppure sette ore di attività produttive.

spot_img

Correlati

Ai figli di Silvio Berlusconi 60 milioni di euro: patrimonio e futuro delle holding

I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno incassato circa 60 milioni in dividendi nel...

Cecilia Sala è stata liberata grazie a Elon Musk? La risposta dell’Iran

Elon Musk è direttamente collegato alla liberazione di Cecilia Sala, detenuta per 21 giorni...

Firmato l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza: tregua tra Hamas e Israele

La notizia era nell’aria da tempo, ma ora è ufficiale: Israele e Hamas hanno...
spot_img