Gino Cecchettin torna a parlare ancora una volta dei dialoghi intercettati in carcere tra Nicola Turetta e suo figlio Filippo e al “Corriere della Sera” ha così rivelato: “Mi metto nei suoi panni, sta vivendo una cosa indicibile. Noi tutti dovremmo pensare a questa famiglia, a come aiutarla“.
Anche in quest’occasione, Gino Cecchettin ci insegna un’ennesima lezione e ci invita a comprendere un padre in un momento di grande difficoltà: “Quello che come società tutti noi, nessuno escluso, dovremmo fare è aiutare la famiglia Turetta. Questo dovrebbe essere il nostro dovere, aiutare un uomo che sta vivendo un momento di grande difficoltà, non accanirci contro di lui”.
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Le parole di Gino Cecchettin
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Gino Cecchettin ha commentato in prima persona le parole di Nicola Turetta al figlio Filippo subito dopo l’arresto, finiti agli atti e che non avrebbero dovuto essere diffusi. Il genitore sembrerebbe sminuire il delitto commesso dal figlio, ma ha poi spiegato di averle pronunciate per timore che potesse suicidarsi: “Non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Devi farti forza. Ci sono altri 200 femminicidi”.
Dopo molte polemiche sorte a causa di tale episodio, Gino Cecchettin ha svelato il suo punto di vista in merito ieri mentre era ospite della manifestazione La Terrazza della Dolce Vita, condotta da Simona Ventura e Giovanni Terzi: “Inutile e di nessun valore pubblicare la conversazione dei genitori di Turetta con il figlio“.
Inoltre, oggi, al “Corriere della Sera” ha voluto ribadire la sua idea: “Tutti si sono fatti un’opinione e hanno sentito il bisogno di esprimerla. Chi lo ha criticato come chi lo ha difeso. Io no, io non entro nel merito, non giudico. A questo proposito vorrei dire che farle uscire a distanza di 9 mesi non ha avuto alcun senso, a mio avviso. Quando sono state pronunciate queste parole, mia figlia era appena stata uccisa e Filippo era da poco in carcere. Oggi perché?”.
Qual è il monito di Gino Cecchettin e il rapporto con Nicola Turetta?
Gino Cecchettin non ha nascosto che la pubblicazione di quelle intercettazioni abbiano fatto del male non a una, ma a due famiglie: “Quelle intercettazioni hanno fatto male prima di tutto ai Turetta e poi a tutti noi, alla società intera. Accanirsi contro un papà che sta vivendo un momento di grande difficoltà è sbagliato“.
Gino Cecchettin ha spinto ancora una volta tutti ad aiutare la famiglia di Nicola Turetta: “Noi tutti dovremmo pensare a questa famiglia, a come aiutarla. Noi come singoli e come società dovremmo porci questo tema. Hanno un altro figlio questi genitori e devono poter andare avanti al meglio. Il nostro compito è costruire valore”.
Sia Gino sia Nicola non hanno mai parlato dei rispettivi figli, ma continuano a sentirsi: “Ci sentiamo o ci scriviamo durante le feste. A Natale, a Pasqua, momenti così”.
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