venerdì, 17 Gennaio 2025
spot_img

Il Ministro Giorgetti: “In manovra sacrifici per tutti” ma dice “no” a nuove tasse

Il Ministro dell'Economia Giorgetti ha affermato la necessità di uno sforzo da parte di tutte le imprese per risanare i conti pubblici, come richiesto dall'UE. Le sue parole fanno però sorprendere Giorgia Meloni, che non si aspettava tali dichiarazioni in un momento delicato per il governo.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha colto l’occasione di un’intervista rilasciata per il forum “Future of Finance: Italy Economic Outlook 2024” organizzato dall’agenzia di stampa Bloomberg per dare le prime indicazioni sulla prossima legge di bilancio. La sua richiesta è di uno sforzo da parte di tutte le imprese, sia piccole che grandi, per risanare i conti pubblici, come voluto dall’Unione Europea. Il risultato delle sue parole, però, ha portato allo sbando della Borsa di Milano, che è arrivata al -1,5%, la peggiore in Europa.

Sia Giorgetti che il sottosegretario del Ministero, Federico Freni, sottolineano che tutto ciò non vuol dire nuove tasse, perché “non fanno parte del Dna di questo governo e non sposerebbe la linea seguita nel percorso di risanamento dell’Italia con l’Unione Europea.

Inoltre, “non ci sarà la replica della discussione sugli extraprofitti delle banche” come avvenuto nel 2023. Al termine “extraprofitti” il Ministro preferisce parlare di “tassare i giusti profitti, gli utili, calcolati “in modo corretto“.

Cosa prevedrebbe la nuova legge di bilancio?

Dal Ministero arriva la richiesta di uno sforzo maggiore da parte delle imprese più grandi che operano nei settori in cui l’utile ha beneficiato di condizioni favorevoli esterne. Sulle modalità del loro contributo è in corso un confronto ma tra i settori coinvolti si parla di banche, assicurazioni, difesa ed energia.

Queste sono le aziende che più soffrono in Borsa e per spiegare bene la loro situazione il Ministro utilizza un esempio attuale:

Paradossalmente uno potrebbe dire che con tutte queste guerre chi produce armi sta andando particolarmente bene e anche in questo caso c’è una situazione di mercato favorevole.

In questo scenario appena descritto, Giorgetti afferma che tutte le aziende devono contribuire, anche quelle più piccole che dovranno dichiarare più contributi per essere in regola. In ogni caso precisa che:

Non esistono contributi volontari delle aziende, quello che esiste è la stella polare che è l’articolo 53 della Costituzione, secondo cui ciascuno è chiamato a contribuire in base alla propria capacità.

Stiamo per approvare una legge di bilancio che chiederà sacrifici a tutti.

Il Ministro aggiunge che il governo sta mantenendo le promesse fatte sulla finanza pubblica, i cui dati del 2024 supereranno le aspettative, come dimostrato dal deficit previsto del 4,4%, ridimensionato al 3,3%. Per continuare su questa strada è necessario ottenere risorse da tutto il sistema italiano, cioè “i privati, le aziende e soprattutto la Pubblica Amministrazione che sarà chiamata ad essere più performante e produttiva“.

Chi si oppone

Le banche hanno già iniziato a prepararsi a questa nuova manovra ma il CEO di Intesa San Paolo, Carlo Messina, si dice contrario, proponendo modi alternativi per contribuire alla situazione del debito pubblico senza stravolgere i conti della società: “lavorare sulle attività fiscali differite, fornire dei flussi di cassa al settore pubblico, aumentare i salari delle persone che lavorano” nelle società che stanno generando “significativi profitti“.

Anche il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, ribadisce l’opposizione del movimento a innalzare le tasse in Italia, così come il capogruppo azzurro alla Camera, Paolo Barelli: “I dati positivi indicati dall’Istat ci permettono di insistere su interventi del governo indirizzati alla crescita e al taglio delle tasse“.

Il punto di vista di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni si è dichiarata sorpresa dalle esternazioni del Ministro, in quanto il governo si trova in un momento delicato di trattativa con il sistema bancario. Intervenuta dopo Giorgetti, il dialogo si è incentrato sull’argomento gasolio.

Il Ministero dell’Economia spiega, in una nota, come il governo, in linea con il Pnrr e le raccomandazioni UE, deve adottare misure per ridurre i sussidi ambientali dannosi e “in questo contesto rientrano anche le minori accise che gravano sul gasolio rispetto a quelle sulla benzina“. Ciò che si ha in mente è una “rimodulazione” tra benzina a diesel.

Escluse le opzioni di effettuare un taglio delle accise sulla benzina e di un loro aumento di 11 centesimi, resta solo l’ipotesi di un livello intermedio. Questo comporterebbe o la neutralità del gettito, che porterebbe a un incremento di 3-4 centesimi dell’accisa sul gasolio e alla riduzione della benzina di 6-7, o un aumento di 5,5 centesimi sia sul gasolio che sulla benzina.

Leggi anche: Bonus benzina e bollette: il nuovo piano del Governo per combattere i rincari

spot_img

Correlati

Ai figli di Silvio Berlusconi 60 milioni di euro: patrimonio e futuro delle holding

I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno incassato circa 60 milioni in dividendi nel...

Cecilia Sala è stata liberata grazie a Elon Musk? La risposta dell’Iran

Elon Musk è direttamente collegato alla liberazione di Cecilia Sala, detenuta per 21 giorni...

Firmato l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza: tregua tra Hamas e Israele

La notizia era nell’aria da tempo, ma ora è ufficiale: Israele e Hamas hanno...
spot_img