La testata statunitense Politico ha decretato Giorgia Meloni come persona più potente d’Europa per il 2025. Nella tradizionale classifica annuale, infatti, la Premier appare in cima. A essere premiato è stato, soprattutto, il suo percorso politico, che l’ha vista passare dall’essere considerata un’ultranazionalista al diventare Primo Ministro italiano.
Il quotidiano sottolinea l’autorevolezza di Meloni nel panorama politico non solo nazionale, ma anche globale. Il suo Governo, infatti, viene definito “uno dei più stabili mai esistiti nell’Italia del dopoguerra“, mentre a livello globale si evidenziano gli stretti rapporti con Bruxelles e Washington.
Il parere di Politico su Giorgia Meloni
Il sito di Politico ha decretato Giorgia Meloni “persona più potente d’Europa”. Questo è quanto appare scritto sul sito della testata, nella descrizione del riconoscimento:
Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa?
Se sei Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il numero da chiamare è quello di Giorgia Meloni.
Successivamente, Politico si sofferma sulla crescita che ha avuto la carriera di Giorgia Meloni negli ultimi anni, passando dall’essere membro di Fratelli d’Italia a Presidente del Consiglio italiano:
In meno di un decennio, la leader del partito di destra Fratelli d’Italia è passata dall’essere liquidata come una stravagante ultranazionalista all’essere eletta primo ministro d’Italia, affermandosi come una figura con cui Bruxelles, e ora Washington, possono lavorare.
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I rapporti di Giorgia Meloni con l’UE e gli USA
Il quotidiano Politico ha ribadito l’impegno di Giorgia Meloni, nelle vesti di Primo Ministro, nell’intrattenere dei rapporti con l’Unione Europea: “Ha mantenuto al minimo la sua retorica anti-UE ed evitato scontri con Bruxelles, emergendo come una delle sostenitrici più convinte dell’Ucraina“. In ambito europeo, Meloni ha collaborato con la presidente Ursula von der Layen, ha sottoscritto gli accordi storici con Tunisia, Mauritania ed Egitto e ha messo in pratica il modello Albania.
Alle decisioni prese dalla Premier non si sono opposti i leader di centrosinistra, come il tedesco Olaf Scholz e il britannico Keir Starmer. In questo modo, il Presidente del Consiglio ha potuto ampliare le proprie politiche in Europa e non solo. I rapporti con Trump e Elon Musk, infatti, le conferiranno ancora più prestigio. Politico, dunque, si chiede se, alla luce di ciò, Meloni:
Inizierà a esibire i muscoli a livello internazionale e se, con un nuovo vento che soffia attraverso l’Atlantico, continuerà a giocare bene con istituzioni come l’Ue e la Nato oppure tornerà alle sue radici di destra e sfiderà lo status quo.
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L’elogio di Politico alle iniziative di Giorgia Meloni
Politico, dunque, ha dimostrato di apprezzare le decisioni e le azioni politiche di Giorgia Meloni. La descrizione della Premier apparsa sul sito del quotidiano, infatti, cita:
La reazione dei leader dell’Unione Europea è passata dall’indifferenza all’approvazione, con molti che hanno accettato Meloni come la rappresentante gradita dello zeitgeist sempre più radicale che sta sbocciando su entrambe le sponde dell’Atlantico.
L’incapacità dei politici convenzionali di contrastare una narrazione ultranazionalista sempre più popolare e la loro disponibilità a collaborare con Meloni sulla scena europea, consentono alla prima ministra italiana 47enne (che insiste nell’usare la forma maschile del suo titolo formale, il Presidente del Consiglio) di essere una persona forte in grado di esercitare un potere enorme in un momento in cui il continente manca di potenti centristi in grado di affrontarla.
L’alfaMeloni fece notizia in tutto il mondo quando divenne la prima donna primo ministro italiana, ma pochi prevedevano che sarebbe rimasta a lungo in carica.
Gli esperti si aspettavano che le lotte intestine avrebbero inevitabilmente diviso la sua coalizione di Governo di partiti di destra, e c’era poco appetito per lei a Bruxelles.
Dopo anni di sopportazione delle buffonate dell’ungherese Viktor Orban, le principali figure dell’UE non erano entusiaste dell’arrivo di un leader che aveva fatto campagna su “Dio, patria e famiglia” e formato un Governo con partiti simpatizzanti per il presidente russo Vladimir Putin.
Ma negli ultimi due anni Meloni ha consolidato il suo Governo come uno dei più stabili mai esistiti nell’Italia del dopoguerra.