venerdì, 17 Gennaio 2025
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Giorgia Meloni chiede di scrivere solo il suo nome di battesimo alle Europee: il voto sarà davvero valido?

La premier Giorgia Meloni chiede agli elettori di scrivere sulla scheda elettorale solo il suo nome di battesimo: ma è davvero possibile?

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

La premier Giorgia Meloni ha annunciato ieri dal palco di Pescara la sua intenzione di candidarsi alle Europee. E ha destato qualche critica il suo invito agli elettori di scrivere sulla scheda solo il suo nome senza cognome: Chiedo agli italiani di scrivere sulla scheda il mio nome, ma il mio nome di battesimo, scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi”.

Secondo alcuni giuristi questa sua richiesta è valida, ma può dare adito ad altre contestazioni. Ecco cosa afferma il professore emerito di diritto amministrativo come Franco Gaetano Scocca, come riporta “Repubblica”: “Si tratta di una scelta molto discutibile e che può far sorgere contestazioni. Non c’è una norma che lo vieta, ma quel nome, Giorgia, in sé non dice che è una donna del popolo e comunque non è affatto detto che una donna del popolo debba essere chiamata per nome”.

Il costituzionalista Mauro Volpi sostiene che siamo davanti a una ‘frode elettorale’: “È vero che lla legge legittima l’uso di uno pseudonimo o di un diminutivo o al limite del solo nome se il cognome è complicato o di difficile scrittura. Ma questo non è il caso di Giorgia Meloni. Nella sostanza c’è una frode agli elettori che deriva dal dire che lei è ‘una di loro’, il che corrisponde a una concezione populista e plebiscitaria”.

Scrivere solo ‘Giorgia’ sulla scheda elettorale è una forzatura della legge?

Secondo il costituzionalista Gaetano Azzariti “siamo di fronte a un’evidente forzatura della legge elettorale che parla chiara, solo il cognome, nome e cognome, se due cognomi anche uno solo dei due, e se c’è confusione tra omonimi ecco la data di nascita“.

Azzariti ricorda come il vero nome di Marco Pannella, leader dei Radicali, fosse in realtà Giacinto, perciò, al momento della candidatura si presentava come Giacinto Pannella detto Marco. In questo caso la premier non si candiderebbe con un soprannome, ma con il nome con cui è conosciuta e ‘Giorgia Meloni detta Giorgia’ risulterebbe solamente come “una forzatura”: “Inoltre, per demagogia viene piegata la legge elettorale e la lettera stessa della legge per uno scopo populista”.

Cosa sostiene il ministro Lollobrigida sulla dicitura ‘Giorgia Meloni detta Giorgia’?

Il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha fugato ogni dubbio al termine della conferenza di Fratelli d’Italia a Pescara: “Ci sarà scritto Giorgia Meloni detta Giorgia”, quindi, saranno valide le schede che riporteranno solo il nome di battesimo ― e cognome ― della premier.

Secondo Lollobrigida si tratta di “una possibilità che la norma dà proprio per semplificare il concetto”. Oltre al caso di Marco Pannella si può citare anche il caso del sindaco di Milano che gli elettori hanno potuto votare alla voce ‘Giuseppe Sala detto Beppe’, o ancora una candidata nelle liste di Carlo Calenda ha scelto di presentarsi con il nome di battesimo per il suo cognome che potrebbe non essere di facile lettura, ‘Cecilia Frielingsdorf detta Cecilia’.

Nel caso della premier Meloni, quindi, la scelta di presentarsi come ‘Giorgia Meloni detta Giorgia’ potrebbe suscitare ancora delle polemiche, dal momento che non si tratta né di un soprannome e né di un cognome difficile da pronunciare.

Leggi anche: Meloni a Pescara: “Mi candido alle Europee, sulla scheda scrivete solo Giorgia”

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

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