venerdì, 17 Gennaio 2025
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Giubileo 2025, Papa Francesco dedicherà una giornata alla comunità Lgbtqia+

Il Giubileo 2025 avrà una giornata dedicata alla comunità Lgbtqia+. Questo è quanto deciso da Papa Francesco, che il 6 settembre accoglierà i pellegrini arcobaleno nella Chiesa del Gesù.

Durante il Giubileo 2025, Papa Francesco accoglierà i pellegrini appartenenti alla comunità Lgbtqia+, dimostrando così la direzione di apertura che sta intraprendendo la Chiesa. Non era mai successo prima, infatti. Al contrario, durante l’Anno Santo del 2020, il Vaticano si oppose fermamente alla parata del World Gay Pride.

Ad accogliere favorevolmente la proposta sono stati sia il cardinale Matteo Maria Zuppi, sia l’arcivescovo Rino Fisichella, organizzatore del Giubileo 2025. Quella che sta costruendo Papa Francesco, dunque, sarebbe una Chiesa, definita dallo stesso Pontefice, “aperta a todos, todos, todos“.

Il pellegrinaggio della comunità Lgbtqia+

Secodno quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero, nel calendario ufficiale dell’Anno Santo 2025 è stato inserito un momento di spiritualità che coinvolge i pellegrini Lgbtqia+. Nello specifico, venerdì 5 settembre, alle ore 20, si terrà una veglio di preghiera all’interno della Chiesa del Gesù, punto di riferimento per la Compagnia dei Gesuiti, a cui Papa Francesco appartiene.

Il giorno seguente, cioè il 6 settembre, alle ore 15, si passerà sotto la Porta Santa di San Pietro. Il pellegrinaggio terminerà alle 19, nella Chiesa di Gesù, dove si visiteranno le tombe del fondatore dei Gesuiti, Sant’Ignazio di Loyola, e l’ex Generale della Compagnia, padre Pedro Arrupe. Infine, monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, celebrerà una messa.

Leggi anche: Giubileo, il Papa aprirà una Porta Santa a Rebibbia: “Forme di reinserimento dei detenuti nella società”

Il calendario dell’Anno Santo 2025

Prestando sempre fede a quanto riportato da Il Messaggero, nel calendario dell’Anno Santo 2025 è stato inserito l’evento Chiesa, casa per tutti, cristiani Lgbtqia+ e altre frontiere esistenziali. Questo è quanto scrive il quotidiano:

Al 6 di settembre è stato inserito un momento di spiritualità speciale, e la storica Chiesa barocca del Gesù si è fatta promotrice per accogliere i pellegrini Lgbtqia+, i loro genitori, gli operatori e tutti coloro che gravitano in queste associazioni arcobaleno, capitanate in Italia dalla “Tenda di Gionata”.

La proposta, avanzata da padre Pino Piva, gesuita bolognese attivo nel mondo arcobaleno, è stata accolta positivamente non solo da Papa Francesco ma anche da altri membri del Vaticano. Sia il cardinale Matteo Maria Zuppi che l’arcivescovo Rino Fisichella, infatti, si sono dimostrati propensi all’iniziativa e hanno stilato il programma definitivo del Giubileo.

Leggi anche: Papa Francesco vuole un funerale sobrio: “Sono un Pastore, non un potente del mondo”

Le aperture nella Chiesa di Papa Francesco

Quelli del 5 e del 6 settembre saranno due eventi di grande rilievo nella storia dell’Anno Santo. Nel 2000, quando si è svolto l’ultimo Giubileo, sotto Papa Giovanni Paolo II, il Vaticano si oppose con fermezza alla parata del World Gay Pride, che quell’anno si teneva proprio a Roma. Alla fine, il corteo si svolse ma in un contest estremamente polemico. Il Messaggero, a tal proposito, riporta:

Nella Chiesa di Papa Francesco, aperta a todos, todos, todos, a indicare che tutti sono inclusi e nessuno è più escluso, il Giubileo del 2025 spalancherà le porte al primo pellegrinaggio dedicato espressamente ai gay e a tutte le persone Lgbtqia+.

Una novità assoluta, impensabile fino a qualche anno fa, frutto di un’attenzione pastorale che si estende ad ambienti solitamente considerati ai margini.

Non è l’unico gesto compiuto da Papa Francesco, il quale ha aperto alla possibilità di benedire le coppie omosessuali, nel documento Fiducia Supplicans, promosso dal Dicastero per la Dottrina della Fede diretto dal fedelissimo cardinal Fernandez. A esprimersi sulla decisione presa dal Vaticano in merito all’evento del Giubileo è stato padre Alberto Maggi, che in un’intervista al quotidiano ha dichiarato:

Si tratta certamente di un passo in avanti che aiuta all’inclusione ma io resto comunque un po’ perplesso. 

Il pensiero più immediato è che solo quando tutti noi diventeremo davvero cristiani allora forse non ci sarà più alcun bisogno di fare queste distinzioni.

Nel senso che coloro che vengono a fare questo pellegrinaggio sono cristiani come gli altri.

Che abbiano una sessualità in un modo o in un altro non dovrebbe essere meritoria di alcuna sigla.

Ogni persona deve seguire la propria umanità.

Ma so che ci arriveremo, ci vorrà solo un po’ di tempo.

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