La riforma fiscale Meloni è la novità della settimana. ll Consiglio dei Ministri si è riunito nel pomeriggio di lunedì 23 ottobre 2023 a Palazzo Chigi, alla presenza della Premier, approvando una proposta che ha modificato lo Statuto del contribuente con l’obiettivo di semplificare le norme degli adempienti tributari.
Il decreto approvato rende più semplici i modelli per le dichiarazioni relative ai redditi, all’IRAP e all’IVA, estendendo il modello semplificato a tutti i contribuenti non titolati di partita IVA.
Riforma fiscale Meloni: cosa prevede?
Il Governo Meloni, con la sua seconda legge di bilancio, ha dato definitivamente il via all’accorpamento dei primi due scaglioni dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).
Come riportato dal Sole 24 Ore, se finora la tassazione prevista era stata del 23% sui redditi lordi non superiori ai 15mila euro e del 25% su quelli tra i 15mila e i 28mila, in futuro la platea dei contribuenti interessati dall’aliquota più bassa sarà estesa a tutti coloro che percepiranno un reddito non superiore ai 28mila euro annui.
Resteranno immutati gli altri due scaglioni: per chi guadagnerà tra i 28 e i 50mila euro, l’aliquota sarà sempre pari al 35%, mentre per i redditi superiori ai 50mila euro essa non varierà rispetto a quota 43%.
A partire dal 2024 è previsto che l’Agenzia delle Entrate renda disponibile a livello telematico, entro il 30 aprile di ogni anno, la dichiarazione pre-compilata anche alle persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli da lavoro dipendente e pensione.
Con la nuova riforma fiscale sarà finalmente più comprensibile la dichiarazione annuale dei sostituti d’imposta e si eliminerà la Certificazione Unica relativa ai soggetti forfettari e ai soggetti in regime fiscale di vantaggio.
Ma andiamo con ordine: il CdM ha approvato due decreti legislativi in materia di adempimenti tributari e di rapporto tra Fisco e contribuenti che comprendono le seguenti agevolazioni:
1. Lo Statuto del contribuente
Anzitutto, come si evince dal comunicato del CdM, cambia lo Statuto del contribuente. Come ha spiegato il vice Ministro dell’Economia Maurizio Leo, l’obiettivo è quello di rivedere il rapporto tra Fisco e contribuente, ad esempio definendo meglio i contorni dell’autotutela. In caso di errore evidente da parte dell’amministrazione finanziaria l’atto andrà ritirato immediatamente.
2. Collaborazione della riforma fiscale
Il secondo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri ha lo scopo di razionalizzare, in un quadro di reciproca e leale collaborazione. Andando a privilegiare l’adempimento spontaneo e gli obblighi dichiarativi.
3. Un nuovo calendario fiscale
Poiché uno degli obiettivi è quello di armonizzare i termini degli adempimenti tributari, dichiarativi e di versamento, è stata razionalizzata la scansione temporale nel corso dell’anno. Il termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e Irap è stato anticipato dal 30 novembre al 30 settembre
4. Semplificazione della modulistica
Con questa riforma il Governo Meloni punta anche a semplificare la modulistica ampliando le possibili forme di pagamento; una scelta atta ad incentivare l’utilizzo delle dichiarazioni pre-compilate.
In generale il bersaglio è quello di incrementare i servizi digitali a disposizione dei cittadini, così che si possa operare comodamente anche in via telematica.
La dichiarazione di Giorgia Meloni sulla riforma fiscale
Sono molto soddisfatta dell’approvazione della delega fiscale.
Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da 50 anni.
Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe, procedimenti più semplici e veloci.
Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato.
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Francesca de Paolis