venerdì, 17 Gennaio 2025
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Manovra, la flat tax si allarga e l’Irpef diminuisce, gli ultimi aggiornamenti

La Manovra di Governo del 2025 ha subìto dei miglioramenti, che mettono d'accordo la maggioranza e comportano, tra le varie cose, una diminuzione delle imposte per i contribuenti.

Nella riunione del Consiglio dei Ministri, tenutasi ieri 10 dicembre, Giorgia Meloni ha discusso insieme ai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, e al leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, della Manovra 2025. La nota di Palazzo Chigi, a fine incontro, descrive un “clima molto collaborativo che ha consentito di condividere alcuni aggiustamenti, in particolare sulle priorità della manovra: imprese, famiglie e sanità“.

A discutere, dunque, sono stati i membri della Lega, che hanno richiesto e ottenuto l’ampliamento della flat tax, quelli di Forza Italia, i quali hanno raggiunto l’Ires premiale per le imprese e la limitazione della web tax solo ai colossi, infine Fratelli d’Italia, che ha ottenuto l’annullamento delle multe ai no vax. Vediamo nel dettaglio tutti gli aggiornamenti della Manovra 2025.

Quando si ridurrà l’Irpef?

L’aliquota intermedia dell’Irpef per il ceto medio sarà ridotta, forse dopo un decreto, a gennaio. Si auspica una riduzione del 35%, mentre Forza Italia chiede di ampliare la differenza da 50 mila a 60 mila euro di reddito. In risposta, il Ministero dell’Economia ha annunciato che eventuali cambiamenti avverranno solo in seguito a un consolidamento dei conti pubblici.

A essere decisivo sarà l’esito del concordato preventivo biennale di giovedì prossimo. Fino ad adesso sarebbero stati incassati 1,3 miliardi di euro ma è necessario il doppio della cifra per ridurre soddisfare le richieste del centrodestra.

Leggi anche: Il Cdm approva il decreto Milleproroghe, tutte le novità del 2025

La flat tax sarà ampliata

Con la Manovra di Governo 2025 la flat tax sarà ampliata nel momento in cui il reddito di lavoratori dipendenti non supera i 35 mila euro. Adesso la soglia massima è di 30 mila euro e l’aliquota prevista è del 15%. La Lega chiedeva che il tetto più alto passasse da 30 mila a 50 mila euro, ma secondo le disponibilità del Governo si è deciso di porre il limite a 35 mila.

In ogni caso, è una buona notizia perché i lavoratori autonomi possono ricevere un aumento sullo stipendio senza perdere i benefici. Inoltre, chi si licenzia, o viene licenziato, e desidera aprire un’attività in proprio, può beneficiare autonomamente della flat tax, se nell’anno precedente ha raggiunto un reddito di 35 mila euro.

Leggi anche: Manovra 2025, dall’imposta sul canone Rai alla tassa sui patrimoni: cosa si deciderà in Senato?

Diminuisce anche l’Ires

È previsto uno sconto fiscale per le imprese che investono i propri guadagni in azienda e incrementano l’occupazione assumendo, con un taglio dell’Ires del 4%. La richiesta è stata avanzata da Confindustria e da altre associazioni datoriali, che chiedevano una riduzione dell’aliquota dal 24% al 19%, per le aziende che avessero mantenuto almeno il 70% degli utili, destinandoli agli investimenti.

Secondo quanto riportato dai leghisti, dunque, il taglio dell’Ires sarà di 4 punti al 20%, mentre le risorse necessarie, cioè 400 milioni di euro, saranno ottenute da un contributo di banche e assicurazioni. La Manovra prevede delle novità anche per gli artigiani e i commercianti, i quali otterranno una diminuzione del 50% del minimo contributivo Inps per i primi tre anni di attività.

Cosa cambia per infermieri, specializzandi e Forze dell’Ordine?

Gli straordinari degli infermieri e degli specializzandi verranno tassati del 5%. Inoltre, per la prima volta questi ultimi otterranno un compenso di 500 euro. In questo modo si intende aumentare le retribuzioni del personale sanitario e aumentarne la produttività.

Per quanto riguarda le Forze dell’Ordine, invece, non ci saranno limitazioni al turn over. Lo stesso varrà per gli enti locali, il personale Ata e i ricercatori.

Web tax e decreto Milleproroghe

Da quanto si apprende da una nota dei capigruppo di Forza Italia, la web tax verrà “limitata ai gruppi che superano i 750 milioni di euro di valore e quindi solamente ai giganti della rete, escludendo le start up, le piccole imprese e il mondo dell’editoria“.

Rispetto al decreto Milleproroghe, il Consiglio dei Ministri ha approvato l’annullamento delle multe di 100 euro, per chi non si è vaccinato durante il periodo pandemico, e la proroga sulla stipula di polizze catastrofali per le imprese.

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