mercoledì, 29 Gennaio 2025
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Massimo Sestini è uscito dal coma: “Dove sono i ragazzi che mi hanno salvato?”

Massimo Sestini è uscito dal coma, dopo l'incidente di sabato 25 gennaio, durante un'immersione nel lago di Lavarone. Le temperature gelide e la sporcizia dell'acqua hanno causato al fotoreporter un'infezione ai polmoni, che lo ha costretto al ricovero in ospedale.

Massimo Sestini sta bene ed è vigile, come riportato dai colleghi della sua agenzia, i quali hanno aggiornato costantemente le notizie sulle condizioni di salute del fotoreporter. Sestini era stato ricoverato nell’Ospedale Santa Chiara di Trento, a causa di un’infezione ai polmoni.

Il fotografo, infatti, sabato 25 gennaio, aveva perso i sensi nelle acque gelide del lago di Lavarona, durante un’immersione, oltre che riportare un’infezione ai polmoni, per la sporcizia lì presente. Poche ore prima del suo risveglio, la compagna di Sestini aveva detto “È forte, ce la farà“.

Come sta Massimo Sestini

Massimo Sestini è uscito dal coma dopo giorni di apprensione da parte di familiari e colleghi. Il fotoreporter ora sta bene, è stato estubato e riesce a respirare in modo autonomo. Tra i primi pensieri che Sestini ha avuto, c’è quello di ringraziare i soccorritori che l’hanno salvato lo scorso sabato 25 gennaio. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il fotografo, appena sveglio, avrebbe detto: “Dove sono i ragazzi che mi hanno salvato?“.

A dare la bella notizia sono stati i cari di Sestini, i quali hanno annunciato: Ora respira! L’ossigeno è forte, ma respira da solo. Per i medici dell’ospedale Santa Chiara di Trento, invece, si tratta di una ripresa sorprendente. Le condizioni in cui il fotoreporter era stato ricoverato, derivanti dallo shock termico subìto, erano apparse fin dall’inizio critiche.

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L’incidente nelle acque del lago di Lavarone

Sabato 25 gennaio, Massimo Sestini si trovava nelle acque del lago di Lavarone, in provincia di Trento, per il progetto fotografico Under ice. Improvvisamente, il fotoreporter ha avuto un malore sott’acqua, a causa dello shock termico. Una volta soccorso dalla Guardia Costiera, Sestini è stato riportato a terra, rianimato e trasportato d’urgenza con l’elisoccorso all’Ospedale Santa Chiara di Trento.

Fin da subito le condizioni di salute di Sestini sono apparse critiche, tanto da indurre i medici a ricoverarlo in terapia intensiva. A dare maggiori informazioni sulla dinamica dell’incidente erano stati la compagna di Sestini, Camilla Baresani, la figlia Chiara e il fratello Marco, i quali hanno raccontato:

Massimo era accompagnato da un collaboratore che ha ripreso tutta la scena, abbiamo visto tutto con i nostri occhi.

Era lì per fare un servizio fotografico con la guardia costiera, era il primo set di una serie di scatti, per un libro o il calendario.

Si era immerso con un angelo custode, un istruttore subacqueo esperto che lo seguiva passo passo.

Dopotutto è una cosa rischiosa anche per il miglior professionista.

Poi si è sentito male e forse non lo ha detto subito, conoscendolo voleva fare l’ultima foto prima di risalire.

L’accompagnatore però si è reso conto, lo ha immediatamente portato fuori dall’acqua e lo ha fatto riprendere.

Si è fatto un selfie sull’elisoccorso.

Poi però l’infezione ai polmoni ha preso il sopravvento”, prosegue la testimonianza.

La decisione di tenere il fotografo in coma farmacologico è stata presa per permettere ai medici di individuare al meglio il batterio presente nei polmoni, così da debellarlo con i farmaci specifici. A riguardo, i familiari avevano detto: Massimo è forte fisicamente, è una persona sana, non ha mai fumato una sigaretta in vita sua. ce la farà.

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La carriera di Massimo Sestini

Massimo Sestini è uno dei più grandi fotogiornalisti internazionali. Durante la sua carriera ha immortalato momenti storici di grande rilevanza, come Carlo d’Inghilterra fotografato a Recanati mentre dipingeva un acquerello, Licio Gelli a Ginevra durante l’arresto oppure l’attentato del 1984 al Rapido 904.

E poi, ancora, le foto scattate ai funerali di Papa Giovanni Paolo II, agli scontri del G8 di Genova, durante le operazioni su Mare Nostrum con la Marina Militare, fino al naufragio della Costa Concordia. I suoi scatti gli hanno garantito la vittoria di prestigiosi premi, come il World Press Photo nel 2015.

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