Sono trenta le coppie che hanno deciso di fare ricorso contro la legge Varchi, che ha reso reato universale la maternità surrogata. Esse si sono rivolte all’avvocata Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni.
Delle coppie in questione, quattro sono dello stesso sesso, mentre le altre ventisei eterosessuali. A spaventare principalmente coloro che desiderano diventare genitori mediante la gestazione per altri è che, in quanto reato universale, la pratica non può essere portata avanti in nessun Paese.
Quali coppie hanno presentato ricorso?
Le persone che hanno presentato ricorso in tribunale circa la maternità surrogata compongono coppie giovani, provengono da tutta Italia e, soprattutto, sono già coinvolte nel percorso di gestazione per altri. Si tratta in prevalenza di donne che hanno superato il cancro e hanno deciso di congelare i propri ovuli. L’avvocata Gallo, commentando la situazione, afferma:
Ci sono 10 coppie che sono all’estero e stanno attendendo il parto e sono quindi nella fase finale.
Poi ci sono 20 coppie che hanno intrapreso il percorso, ovvero che già sono stati presso un centro straniero, hanno firmato il consenso ed alcuni hanno già fatto il prelievo dei gameti.
C’è una coppia, ad esempio, che in Grecia sta aspettando l’autorizzazione del giudice.
La maggioranza sono coppie con donne che hanno superato il cancro ma hanno preservato i propri gameti o hanno patologie che mettono a rischio la vita e non possono portare avanti una gravidanza.
La legale, inoltre, ha ritenuto la legge difficilmente applicabile, in quanto risulterebbero ignote le eventuali indagini da compiere per individuare le coppie che ricorrono alla maternità surrogata. Bisogna considerare, anche, che la gpa è regolamentata in sessantasei Paesi, il che renderebbe ancora più complicata la collaborazione della polizia, nella fase di acquisizione di fonti di prova.
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Vari punti di vista
L’avvocata Filomena Gallo, inoltre, ha espresso grande timore nei confronti della legge, che solo apparentemente tutela i bambini. Anche la presidente delle Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini si è espressa sul tema, dicendo che l’approvazione della legge Varchi:
Ha provocato il terrore nei nostri ragazzi nati da Gpa, i più grandi hanno 20 anni ma anche tra quelli di 10 e 12 ieri hanno sentito i telegiornali e hanno avuto paura, come qualcuno ha detto, di essere tolti alle proprie famiglie.
A commentare la legge appena approvata in Italia è stato anche il quotidiano statunitense New York Times, definendola una riforma
Che criminalizza la richiesta di maternità surrogata all’estero, una mossa che secondo il governo conservatore del paese proteggerebbe la dignità delle donne, mentre i critici la vedono come l’ennesimo giro di vite da parte del governo nei confronti della comunità Lgbt.
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Cos’è la maternità surrogata e qual è la situazione nel mondo?
La maternità surrogata prevede che una donna, cioè la madre surrogata, si faccia carico della gestazione del feto per conto di altre persone, ossia i genitori intenzionali o coppia commissionante. Questi ultimi, alla nascita della bambina o del bambino, ne acquisiranno la responsabilità genitoriale.
La procedura può avvenire tramite inseminazione artificiale oppure mediante la fecondazione in vitro, che permette alla madre surrogata di non avere alcun legame genetico con il bambino o la bambina.
Nel mondo la pratica è legale in alcuni Paesi, permessa solo in determinate circostanze e assolutamente vietata in altri ancora.
Tra i Paesi che consentono la gestazione per altri ci sono gli Stati Uniti, dove gli aspetti legali variano da uno Stato all’altro. Quelli più favorevoli sono California, Illinois, Arkansas, Maryland, Washington DC, Oregon e New Hampshire. Canada e Australia consentono la pratica ma con alcune restrizioni, mentre le destinazioni più popolari circa la maternità surrogata sono la Georgia e l’Ucraina, dove, però, può essere praticata solo da coppie eterosessuali. Si contano anche numerosi Paesi europei, come Danimarca, Belgio, Ungheria, Regno Unito, Bulgaria e Paesi Bassi.
La maternità surrogata, invece, è considerata illegale in alcuni degli Stati Uniti, quali Michigan e New York, nei Paesi in via di sviluppo per evitare che le donne possano essere vittime di abusi o sfruttamenti, e in Italia.
In quest’ultimo Paese il divieto è legato spesso a questioni etiche e morali, oltre che religiose. Nel Dignitas infinita, infatti, il Vaticano condanna con forza la gestazione per altri.