In una nota ufficiale la Rai ha dichiarato che non si terrà più il confronto televisivo tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la segretaria dem, Elly Schlein, in vista delle elezioni europee del prossimo giugno.
Ecco quali sono i motivi, come sostenuto dalla Rai nella nota ufficiale: “Soltanto quattro delle otto liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l’invito di Rai a un confronto a due tra leader sulla base della forza rappresentativa. Per questo motivo, in assenza della maggioranza richiesta dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Rai ritiene di non poter programmare alcun confronto nei termini precedentemente proposti”.
Inoltre, “Il Servizio Pubblico continuerà a garantire, come ha sempre fatto, il rispetto della Par Condicio nei notiziari e nei programmi di approfondimento con l’equilibrio e la correttezza riconosciuti dalla stessa Autorità”.
Quando avrebbe dovuto svolgersi il dibattito a Porta a Porta?
Il dibattito che avrebbe visto contrapposte la premier Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein avrebbe avuto luogo il 23 maggio. Il canale sarebbe stato Rai1, più nel dettaglio, si sarebbe svolto nel programma di Bruno Vespa, Porta a porta.
Il dibattito è stato annullato in quanto non verrebbe rispettata la par condicio, e nei giorni scorsi è nata una discussione in merito al confronto a due tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein senza altri rappresentati di altri partiti, che hanno lamentato, di fatto, la loro esclusione dal programma.
Il parere dell’AGCOM sul duello Giorgia Meloni-Elly Schlein
L’AGCOM ha espresso il suo parere, come richiesto dalla Rai, in merito al duello TV tra Meloni e Schlein. Ecco cosa ha deliberato: “Il Consiglio dell’Autorità nella riunione del 15 maggio 2024 ha esaminato e si è pronunciato, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, sulla questione dell’organizzazione dei confronti televisivi in trasmissioni di informazione giornalistica tra esponenti politici in vista delle elezioni Europee, a seguito di specifiche richieste dell’emittente RAI, della comunicazione della Presidente sen. Barbara Floridia e della segnalazione del dott. Michele Santoro”.
La Rai, infatti, per mandare in onda il confronto avrebbe dovuto garantire una parità di trattamento tra tutti gli esponenti dei partiti politici:
La disciplina sulla par condicio, come risulta dal combinato delle disposizioni della delibera n. 90/24/CONS e di quelle del provvedimento del 9 aprile 2024 della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, prevede che qualora la Rai o le emittenti nazionali private intendano trasmettere trasmissioni dedicate al confronto devono assicurare una effettiva parità di trattamento tra tutti i predetti esponenti […]
oltre che nell’ambito della medesima trasmissione, anche nell’ambito di un ciclo di più trasmissioni dello stesso programma, organizzate secondo le stesse modalità e con le stesse opportunità di ascolto. […]
Nel caso specifico, la parità di trattamento può essere garantita dall’offerta a tutti i soggetti politici della medesima opportunità di confronto.
Il Consiglio dell’Autorità, ritiene inoltre che le trasmissioni dedicate al confronto, […] possano considerarsi legittime ove il relativo format sia accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale e comunque dalla maggioranza delle liste con rappresentanza in Parlamento.
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